“Sto imparando dai miei errori”, queste le parole con le quali Nick Kyrgios ha cercato di rassicurare i molti appassionati che credono abbia ormai perso la retta via.
A un certo punto, durante il match della sessione serale dello Us Open, Kyrgios ha perso il controllo della sua racchetta, lanciandola invano verso la palla, con la speranza di colpirla. Risultato? E’ finita in un angolo buio dell’Arthur Ashe Stadium, accanto ad un vaso di fiori rossi. Più tardi, ha distrutto la sua Yonex. Dopo aver perso il secondo set, sembrava che avesse voglia di dormire sulla sua sedia. E, dulcis in fundo, si è anche lamentato con i tifosi per il continuo via-vai nel bel mezzo dei game.
Ma per quelli che non aspettano altro che una sconfitta dell’australiano, diventato ormai il più odiato sul circuito, il 7-5, 6-3, 4-6, 6-1 con il quale Murray lo ha estromesso, è stato ancora più a senso unico di quanto possa sembrare. Ci sono stati lampi di brillantezza, scorci di quello che potrebbe fare Kyrgios per questo sport.
Con l’incombente clausola imposta dall’ATP in seguito all’episodio avvenuto con Wawrinka, Nick, 20 anni, ha cercato di mantenersi nei limiti, anche se, nella nottata di ieri, si è lasciato andare spesso a parole sgradevoli. ;Ma è chiaro che gli Slam, non essendo organizzati dall’ATP, hanno un regolamento a parte sul quale le associazioni internazionali non hanno alcun potere. E’ stato tuttavia messo in guardia dal giudice di sedia, Carlos Ramos.
Casualmente (o no), Kyrgios è 0-3 dall’episodio incriminato. E’ apparso molte volte spento in campo, come a dire “volete che perso? va bene, vi accontento”.
“Mi piacerebbe migliorarmi e tornare ad essere amato dal pubblico”, ha detto ai giornalisti Kyrgios dopo la partita. “Credo di essere sulla strada giusta. Io non credo che esistano persone perfette. Si può sbagliare nella vita, ho 20 anni. “
Murray, che ha difeso Kyrgios nelle ultime settimane, potrebbe vederselo di nuovo contro a breve, quando la Gran Bretagna e l’Australia si incontreranno nella semifinale di Coppa Davis in Scozia.
“Sono riuscito a rientrare subito nel match nel quarto set”, ha detto Murray nella sua intervista post-match sul campo. “E’ imprevedibile, Nick. Sa giocare tutti i colpi. E’ un fantastico atleta. “
Nel box dell’australiano c’era anche Lleyton Hewitt, conosciuto certamente per il suo carattere fumino, che lo sta seguendo da un po’ di tempo, per prepararlo al meglio. Ormai ritiratosi, ed ex vincitore allo Us Open nel 2001, Hewitt, che dovrebbe essere il futuro capitano australiano di Coppa Davis, vuole lavorare anche sul carattere di Kyrgios per permettergli di compiere un ulteriore salto di qualità.
Dopo la vittoria contro Nadal, nel 2014, al quarto turno di Wimbledon, era stato definito subito un “ragazzo-prodigio” che avrebbe in breve tempo conquistato le scene, e vinto titoli dello Slam. Al momento, però, Kyrgios non è sufficientemente preparato per battere tennisti dal suo stesso talento, ma più consistenti.
Nonostante alcuni colpi senza senso giocati in momenti importanti, come ha sottolineato in telecronaca McEnroe, in realtà, Kyrgios ha giocato abbastanza bene. Murray si è presentato al match da favorito, con un bilancio di 3-0 nei testa a testa, e con alle spalle già due incontri vinti negli Slam, quest’anno. Kyrgios è riuscito a crearsi ben 14 occasioni di break, ma ne ha convertite solo tre. “E’ stata una partita molto difficile. Ho lottato duramente, ma alla fine lui è stato più solido. “
Kyrgios paga un prezzo pesante per le sue buffonate in campo. Il suo stile alternativo e la sua voglia di cercare sempre le soluzioni più complicate, molte volte incidono negativamente sulla sua concentrazione, e sull’efficienza dei suoi colpi. Ma in questo senso egli non vuole reprimere il suo istinto.
“Sono sempre stato così”, ha detto. “Sono sempre stata una persona emotiva sul campo. E, sì, mi piace cercare colpi impossibili. Ovviamente ho ottenuto grandi vittorie proprio grazie al mio essere alternativo. Io non credo che sarei in grado di raggiungere queste vittorie, se non avessi questo tipo di fiducia in me. “