Pliskova noncurante della perdita del N.1 WTA

L’ennesimo ribaltone nella classifica WTA è avvenuto proprio ieri, al termine del match di quarti di finale degli Us Open di Karolina Pliskova: la ceca, perdendo contro Coco Vandeweghe, abbandona la prima posizione del ranking mondiale. Infatti, difendendo la finale dello scorso anno, non riuscirà a mantenere sufficienti punti per la leadership mondiale. Al suo posto salirà Garbine Muguruza, che ha raggiunto il quarto turno (l’anno scorso era stata eliminata al secondo dalla Sevastova).

INDIFFERENZA – Il sentimento che guida la (ormai) ex numero 1 del mondo in conferenza stampa pare essere proprio la noncuranza relativa alla perdita del primato. Ovviamente le domande dei cronisti presente sono state tutte più incentrate sul risultato in classifica che sulla semifinale persa contro la Vandeweghe: «non mi interessa, onestamente» ha dichiarato «non percepisco grandi differenze tra l’essere numero 1 al mondo o numero 2, quindi per me non cambia nulla». Un’indifferenza che comunque trasuda un po’ di rabbia per la prematura eliminazione per mano della giocatrice americana: «spero di avere altre chance di vincere uno slam, in ogni caso si possono dire tantissime cose, ma non mi interessano». Risposte nette. Riguardo la partita e il torneo: «Posso assolutamente affermare, anche con una certa serenità, di non aver giocato il mio miglior tennis in questo torneo, tuttavia sono soddisfatta di essere riuscita a raggiungere i quarti di finale che sono comunque un risultato buono. Sono contenta che il torneo sia finito» ha aggiunto in conclusione la tennista ceca. In ogni caso la responsabilità di essere numero 1 al mondo si è fatta sentire prepotentemente: «questa pressione che si è generata intorno a me e ai miei risultati è stata un qualcosa a cui non ero abituata, una sensazione del tutto nuova. Non l’ho mai sentita prima. Ero la prima volta che difendevo una finale Slam. Sono convinta che imparerò una nuova lezione da quest’esperienza».

CoCo Vandeweghe, of the United States, celebrates after winning her match with Karolina Pliskova, of Czech Republic, during the quarterfinals of the U.S. Open tennis tournament, Wednesday, Sept. 6, 2017, in New York. (AP Photo/Adam Hunger)

 

GIOIA – Dall’altra parte della rete invece gioisce Coco Vandeweghe, che supera la prova più difficile a cui erano sottoposte le quattro tenniste americane nei quarti. Gli Stati Uniti ora, delusi dal tabellone maschile per le prestazioni sotto tono di Isner e Sock e dalla mancata occasione di Sam Querrey, si rifanno con un finale di torneo incredibile. E Coco, ad oggi appena numero 22 dal mondo, gongola per la seconda semifinale Slam in carriera raggiunta dopo quella di Melbourne a gennaio: «Volevo rendere il tutto più eccitante. Immaginavo vi sareste divertiti di più a parlare di due semifinali completamente americane» ha debuttato la tennista, visibilmente felice «ho vinto da junior qui quando avevo solo 16 anni, e allora sognavo soltanto di giocare partite come questa, e ho avuto tanti momenti negativi, ma ho sempre pensato in positivo. Oggi sono riuscita ad essere concentrata nei punti determinanti del match. In campo riesco a dare sfogo alla mia vivacità, e in questo devo anche rendere grazie a Pat Cash». Sulla sua avversaria Madison Keys (uscita vincitrice dal match contro la Kanepi): «Madison è una giocatrice che è in grado di prendere il controllo dello scambio e decidere le sorti del match. Se glielo dovessi lasciar fare, avrebbe grandi possibilità di uscirne vincitrice. Quindi starà a me evitare di farle impostare il match come lei vuole».

Exit mobile version