Us Open: Federer liquida Goffin in tre set e vola ai quarti contro Dimitrov

[3] R. Federer b. [15] D. Goffin 62 62 60 – Si potrebbe definire quasi paradossale il percorso in questo Us Open di Roger Federer, che ha ceduto il primo parziale sia nel match d’esordio contro Nagal che al secondo turno contro Dzumhur, prima di salire in cattedra e concedere le briciole ad Evans e Goffin. Più probabilmente, lo svizzero ha avuto bisogno di tempo per adattarsi alla superficie ed alle condizioni di gioco, prima di trovarsi totalmente a suo agio ed esprimere un livello di tennis estremamente alto con l’avanzare dei match. Non può che lasciare a bocca aperta la prestazione odierna contro Goffin, che ha visto il 38enne svizzero dominare – a tal punto da perdere appena quattro gioco – il numero 15 del ranking, nonché un giocatore più giovane di nove anni. Ottime notizie per Federer, ma non tanto per il tennis ed il ricambio generazionale, considerando che un giocatore che ha già disputato i quarti di finale a Flushing Meadows in ben dodici occasioni, si assicura il match di ottavi di finale in maniera così netta contro un Top 15. Ad eccezione di questa piccola digressione, che nulla toglie a Roger, anzi elogia ancora di più la sua tenuta fisica ma anche mentale e la sua bravura nel preservarsi a quest’età. Purtroppo non c’è molto da aggiungere sul match che ha aperto il programma odierno sull’Artur Ashe e che, ancora una volta dopo la sfida con Evans, ha lasciato a bocca asciutta gli spettatori che avevano pagato un lauto biglietto e che speravano di ammirare il campione svizzero per più di 82 miseri minuti. Goffin, però, non è riuscito in alcun modo a contrastare il gioco del suo avversario o ad opporre resistenza e, pur lottando nelle fasi iniziali dei rispettivi set, ha finito per disunirsi e capitolare alla distanza, subendo parziali anche piuttosto passivi. Per dare un’idea di quest’emblematico match, possiamo raccontare che, nei nove precedenti in carriera tra i due, Roger non aveva mai dato a Goffin un 6-0, nonostante diversi 6-1, ed inoltre, malgrado questo incontro si disputasse al meglio dei cinque set, è durato meno della finale di Halle, che ha visto Federer imporsi in due set ai danni del belga in una sfida che, complessivamente, si è prolungata per un paio di minuti in più rispetto a quella odierna. Un dominio sotto tutti i punti di vista per Federer, che dunque ha raggiunto i quarti di finale senza faticare e si è guadagnato il match con Grigor Dimitrov. [fncvideo id=45525 autoplay=false]

G. Dimitrov b. A. De Minaur 75 63 64 – Sarà proprio il bulgaro l’avversario di Federer ai quarti e, nonostante tutti e sette i confronti in carriera siano stati appannaggio dello svizzero, sarebbe più che sbagliato sottovalutare Dimitrov, o comunque considerarlo un avversario agevole da affrontare, che grazie a questo torneo si è rilanciato. Lo Us Open ha infatti ridato colore ad un 2019 più che mai opaco da parte del bulgaro, che dopo un discreto avvio con gli ottavi centrati agli Australian Open, era progressivamente calato fino a precipitare alla 78ª piazza del ranking ed a vincere appena uno dei sette incontri disputati dopo il Roland Garros. Complice un tabellone abbordabile ed una fiducia acquisita match dopo match, quest’oggi Dimitrov ha ottenuto forse la vittoria più importante della stagione, battendo in “straight” set un avversario ostico come l’australiano De Minaur, reduce da una brillante vittoria ai danni di Nishikori. Il tennista di Haskovo è stato protagonista di una prova discreta, caratterizzata da un buon livello di tennis ma anche da qualche errore di troppo del suo avversario, forse un po’ teso – d’altronde non aveva mai raggiunti un quarto turno a livello slam. Dimitrov, invece, che nei major aveva già disputato ben due semifinali, si è rivelato solido ed ha saputo gestire bene i momenti cruciali, aggiudicandosi tutti e tre i parziali grazie ad un break decisivo, il tutto senza mai perdere la battuta. Difficile ipotizzare un possibile upset nel prossimo turno contro Roger Federer ma, senza alcun dubbio, se il percorso di Grigor a Flushing Meadows dovesse arrestarsi martedì sarebbe più che positivo e probabilmente regalerebbe al bulgaro un viaggio di ritorno in Europa più che tranquillo e pieno di consapevolezza. 

Antonio Sepe

Sono nato tre giorni dopo Jannik Sinner. Il talento, però, l'aveva già preso tutto lui. Guardo il primo turno di un Atp 250 con lo stesso entusiasmo di una finale di Wimbledon.

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