Us Open, Flavia Pennetta: “La mia miglior partita dell’anno”, Roberta Vinci: “Finalmente non dovrò affrontare un’italiana!”

Per il quarto anno consecutivo l'Italia potrà vantare due giocatrici ai quarti di finale degli US OPEN. Flavia Pennetta e Roberta Vinci in conferenza stampa sono apparse raggianti e fiere del risultato ottenuto. Ecco le loro dichiarazioni al termine rispettivamente del match contro la Stosur e dell'incontro di doppio con Karin Knapp.

Flavia Pennetta dopo il match vinto comodamente su Samantha Stosur, campionessa agli US OPEN 2011, è apparsa molto felice e raggiante per il tennis espresso. Una Pennetta determinata a fare ancora bene nel torneo dove nel 2013 ha raggiunto una storica semifinale e dove ha ottimi ricordi. Ecco le sue sensazioni al termine dell’incontro di ottavi di finale.

“Ho giocato molto bene, continua dall’inizio alla fine. Sono molto felice, è la mia miglior partita dell’anno. Ogni match è una storia diversa, ma sono contenta di tutto oggi. Il servizio, la risposta, tutto ha funzionato al meglio. L’ultimo match non era stato buonissimo. Ho remato e lottato. Sapevo che dovevo alzare il livello di gioco. Non pensavo di riuscirci così bene come ho fatto oggi. Ci ho creduto fino alla fine. Ho seguito lo schema fino all’ultimo e ho eseguito tutto quello che era necessario. Cercavo di non servirle solo sul rovescio”.

Il servizio è stata l’arma in più per la brindisina, che ancora una volta ha confermato di non soffrire il gioco della Stosur: “Il servizio è stato molto importante, abbiamo servito bene entrambe. Lei sulle palle break ha giocato sempre molto bene, mi ha messo in grande difficoltà. La differenza tra noi è che io rispondo in modo migliore. Lei gioca molto alla spagnola, copre bene la parte del rovescio con il dritto. Tentavo di farle giocare il dritto per farla spostare da quella parte e poi rigiocare il rovescio”.

Samantha Stosur - Flavia Pennetta Women's Singles - Round 4
Flavia Pennetta mentre colpisce un dritto

 

Pennetta e New York si intendono benissimo, c’è un feeling particolare che porta l’azzurra ad esprimere sui campi di Flushing Meadows il suo miglior tennis anche dopo un periodo avaro di risultati. Nemmeno Flavia sa bene il perchè: “Non c’è una risposta per cui gioco bene qui a New York. Questa città è perfetta per due settimane, di più no, preferisco luoghi piccoli, c’è troppo traffico e tantissima gente. Non importa quante volte raggiungi questo risultato, è sempre fantastico. Non ci sono segreti (..) è semplicemente un’ unione di cose che si incastrano al momento giusto e funzionano. C’è anche il lavoro che si fa quando i risultati non vengono, principalmente. Ci sono giorni che ti svegli e non hai voglia di fare niente, ma devi tener duro e se non lo fai è lì che perdi le opportunità. Se invece ti sforzi e continui a lavorare allora resti su e poi conquisti queste vittorie. Non mi vedo a vivere a New York, ma mi dà tanta energia. Un altro esempio è Acapulco, dove appena arrivo ho sensazioni positive. Dipende da ciò che trasmette il posto, New York mi trasmette tanta energia”.

Immancabile un pensiero sul match di quarti di finale che vedrà Roberta Vinci affrontare la sorpresa francese Kiki Mladenovic. “Roby è unica delle poche, forse l’unica, c’è anche la Niculescu che ha un gioco anomalo ma è diverso, che cambia le cose e varia il gioco. Kiki sta giocando molto bene, serve bene. L’inizio gioco sarà molto importante per entrambe. La Mladenovic ha un buon tocco, varia anche lei, non è la tipica tennista da fondo. É una cosa che può usare anche lei contro Roberta. Credo che Roberta abbia un’ottima chance vs Kiki ma ovviamente dovrà giocare al meglio per spuntarla. La Mladenovic è migliorata molto, nessuna delle due ha l’obbligo di vincere questa partita”.

E sulla sua prossima avversaria: “Le  tre vittorie contro Kvitova non contano, si tratta di una nuova Petra. Può esserci la giornata in cui la posso battere ma è un pò superiore a me”.

Roberta Vinci, intervistata al termine del match di doppio perso purtroppo con Karin Knapp, si è espressa ovviamente sul forfait di Eugénie Bouchard, sulle sue sensazioni in campo e  sulla prossima avversaria a cui contenderà un posto tra le prime quattro.  “Ovviamente ero contenta. É stato un giorno normale per me. Mi sono scaldata come sempre e poi mi sono fermata nello spogliatoio e il supervisor mi ha comunicato che Eugenie non sarebbe potuta scendere in campo. Mi dispiace per lei. Ho ricevuto la notizia ieri pomeriggio verso le 16.30. Ne parlavano molti, avevo letto su internet, ma non ero a conoscenza delle gravità. Non ho parlato con lei non l’ho proprio vita ieri qui”.

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“Non ho mai giocato sul centrale in questo torneo. Sarà un match molto duro sia per me che per lei (Mladenovic). Devo solo fare il mio gioco. Sono positiva, mi sto esprimendo bene. Spero di godermi l’esperienza sul centrale senza pensare che si tratta di un quarto di finale. Ho avuto un buon tabellone, è vero, ma può succedere. Sono sempre concentrata anche sul doppio, do il meglio anche l’, anche se oggi ho perso. La ruota gira, ma penso per tutti. Sicuramente ho avuto in sorte un buon tabellone. Ma al secondo turno avrei dovuto affrontare la Suarez, al terzo la Jankovic, insomma non lo era all’inizio ma si è aperto”.

“Mladenovic è in fiducia, sarà un match carico di tensione. Penso per lei sia il primo quarto Slam. Il match perso in Fed Cup porta brutti ricordi, ma non è la prima cosa a cui penso quando vado a giocare contro di lei. Devo fare il mio, giocare bene come negli ultimi giorni, sono in fiducia. Ho visto il primo set tra Mladenovic e Makarova ma poi mi sono addormentata. Non pensavo vincesse contro la Makarova. La russa ha esperienza, è mancina, è stata un pò una sorpresa. Preferisco affrontare la Mladenovic qui piuttosto che sulla terra. Stavolta finalmente non gioco contro un’italiana, speriamo sia la volta buona, raggiungere una semifinale Slam. Sarebbe davvero un’ottima soddisfazione, ma vedremo”.

La tarantina ha anche parlato delle difficoltà che le hanno fatto perdere diverse posizioni in classifica, riuscendo però ad uscirne nel migliore dei modi: “Ho avuti momenti negativi, ovvio, pensi che la classifica che hai avuto non tornerà più, che l’età avanza e che dal punto di vista fisico magari non ce la puoi fare. Ma con la fiducia e anche un pizzico di presunzione sapevo di poter stare tra le prime 30, se gioco bene. Prima non trovavo continuità in singolo. Negli anni passati, non riuscivo ad esprimere il mio tennis, ma ero carica. C’è sempre voglia di fare meglio, non ci si accontenta mai. Peccato per il doppio oggi, ci è sfuggito per poco, abbiamo avuto tante occasioni nel primo set. Abbiamo comunque vinto il secondo, avuto opportunità nel terzo. Domani mattina farò il riscaldamento sul centrale”.

 

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