US Open: Stan Wawrinka ancora bestia nera per Novak Djokovic, lo svizzero conquista il terzo Slam

 

Se qualcuno avesse anche solo azzardato un pronostico simile ad inizio torneo, probabilmente sarebbe stato preso per pazzo. Ma in fondo, Stan Wawrinka è l’uomo delle sorprese, delle apparizioni improvvise dopo tornei disastrosi e prestazioni al limite dell’imbarazzante; lo ha confermato anche agli US Open, dove ha affrontato, ad inizio torneo, non poche difficoltà, ma ha trovato alla fine il modo per riemergere dalle ceneri grazie a forza di volontà e prendersi, quando nessuno se lo aspettava, il terzo Slam della sua carriera. Ma non solo: con il successo sul numero 1 del mondo Novak Djokovic dell’atto decisivo del torneo, “Stanimal” ha dimostrato ancora una volta di essere un grande tennista, in grado di tirare fuori il meglio nei momenti importanti e di potere mettere in difficoltà, quando al meglio, anche i suoi più grandi rivali, senza alcun timore e con grande personalità. E’ stato un incontro non esaltante, ricco di alti e bassi, passaggio a vuoto da parte di entrambi ed errori gratuiti. Il livello è stato decisamente inferiore rispetto all’ultimo precedente Slam tra i due, la finale del Roland Garros 2015: mentre in quell’occasione tutti e due si esibirono in grandi giocate, quest’oggi il numero 1 è apparso assolutamente non in condizione sotto ogni punto di vista, da quello fisico, dove ha mostrato carenze di preparazione, a quello mentale; anche Wawrinka non è stato il “terminator” della scorsa occasione: se è vero che l’elvetico è tornato ad esprimersi ad ottimi livelli, con bordate da fondo campo sia di dritto che di rovescio, è anche lui ha concesso diverse possibilità all’acciaccato rivale.

A fare la differenza è stata la maggiore freddezza nei momenti importanti di Stan, che si è aggiudicato gran parte dei punti che contavano e ha convertito la maggior parte delle palle break a sua disposizione; disastrosa, invece, la percentuale di Nole, che ha sprecato praticamente ogni occasione, a volte per meriti del rivale ma spesso per grossolani errori. Quello che conta, alla fine, è il punteggio finale, che ci racconta di una vittoria più che meritata dello svizzero, superiore sotto ogni aspetto, e che probabilmente avrebbe potuto strappare uno score finale ancora più severo.

DJOKOVIC DOMINA L’AVVIO- I primi game dell’incontro sembravano preludere un esito totalmente diverso. All’avvio, infatti, quello più tonico, pronto e lucido è proprio Djokovic. Il giocatore incostante, falloso, insicuro e poco lucido dei tornei precedenti è scomparso, per far posto ad una versione non travolgente, ma in ogni caso convincente. In apertura il serbo concede qualcosa nel primo gioco, ma recupera prontamente dal 15-30 e si issa in vantaggio. Nole mette la freccia per il sorpasso già nel secondo game,  nel quale Wawrinka non sfrutta due palle game e alla fine concede il break con due gratuiti. Il numero 1 continua a tenere saldamente in mano l’iniziativa, difende agevolmente la propria battuta e poco dopo, sul 4-1, si guadagna addirittura la chance per un doppio break che metterebbe, di fatto, un’ipoteca sul parziale. L’elvetico non sembra accusare il colpo a livello mentale, e, pur ritrovandosi spesso in difficolta da fondo campo, rimane attaccato al punteggio e sventa il pericolo, rimanendo in scia sul 2-4. L’inerzia però è tutta dalla parte di Djokovic, che vola rapidamente sul 5-2 e mette sotto pressione l’avversario, issandosi fino al 15-40 con due set point. Grazie ad un ottimo punto e ad una risposta errata del serbo, però, “Stan the man” respinge l’assalto e, in qualche modo, aggancia il 3-5. Da questo momento, la partita cambia.

Novak perde un po’ della lucidità precedente e commette qualche errore in più, mentre allo stesso tempo Wawrinka alza notevolmente il livello e comincia, finalmente, a tirare qualche colpo micidiale dei suoi. Sprecato il vantaggio, Nole va un po’ in confusione e improvvisamente, un po’ dal nulla, restituisce il servizio con un gravissimo doppio fallo. Stan intravede qualche crepa nel tennis del rivale e impatta agevolmente sul 5 pari. La conclusione più logica e giusta, dunque, non può che essere il tie-break, che si rivela però stranamente a senso unico: lo svizzero perde immediatamente un punto al servizio, e, dopo uno scambio straordinario vinto, sparisce letteralmente dal campo subendo un parziale di cinque punti consecutivi, che lo condannano ad alzare bandiera bianca. Djokovic si aggiudica così la prima frazione, un risultato tutto sommato meritato dopo il totale dominio dei primi momenti, e che avrebbe potuto essere più netto.

STAN CAMBIA MARCIA E PAREGGIA I CONTI- Quei due set point sul 5-2 molto probabilmente hanno fatto la differenza più di quanto si possa pensare. Dopo il successo del primo set, infatti, potrebbe sembrare che l’inerzia sia dalla parte di Nole, in posizione favorevole e tutto sommato in controllo. Niente di più sbagliato. Se avesse concluso il parziale con un 6-2, infatti, il serbo avrebbe messo il suo rivale ancora di più con la testa sott’acqua, mentre concedendogli di rientrare gli ha permesso di riacquistare fiducia e trarre nuova linfa. Ad inizio di secondo set, Wawrinka riparte alla grande, spingendo costantemente da fondo campo ed alzando le percentuali in battuta. Djokovic, al contrario, non è più efficace come prima, si ritrova più volte in difficoltà e alla fine, nel quarto game, è costretto a cedere per la seconda volta la battuta da un vincente di rovescio di Stan. Anche l’elvetico, però, non è costante, e nel momento di confermare l’allungo commette tre gravi gratuiti, tra cui un doppio fallo, piombando immediatamente sotto per 0-40; qui cominciano i grossi problemi del numero 1 con le palle break: “Djoker” infatti non riesce a sfruttare nessuna delle tre occasioni, e vede a sfumare infine la ghiotta chance di rientrare.

I capovolgimenti tuttavia non sono affatto finiti. “Stanimal”, nonostante il vantaggio, non sembra poter prendere il sopravvento. Con un autorevole turno di servizio tenuto a zero il serbo si rifà sotto sul 2-4, e poco dopo riesce, con un ottimo dritto vincente e un gratuito del rivale, a firmare il contro-break; l’aggancio sul 4 pari è solo una formalità. Insomma, dopo avere alzato con fatica il livello per Wawrinka è tutto da rifare. Ma Stan non è uno che si fa intimidire nei momenti clou, e infatti con grande personalità il numero 3 del ranking conclude il set in suo favore: dopo un turno di battuta a zero, l’elvetico ottiene un altro break, che questa volta è decisivo.

DJOKOVIC LOTTA MA DEVE ARRENDERSI- Nella terza frazione vi è un grande equilibrio. I valori sono rovesciati rispetto all’inizio del set precedente, ma lo svizzero, a differenza del più blasonato avversario, riesce a sfruttare maggiormente l’inerzia favorevole. Nel primo gioco, Novak aggredisce e si issa sul 15-40, non riesce a convertire per l’ennesima volta le proprie chance ma se ne procura un’altra ai vantaggi. Quest’oggi, tuttavia, il rapporto di “RoboNole” con le palle break è tragico, e ancora una volta Stan si tira fuori dai guai. Break mancato, break subito, si usa dire, e infatti nel secondo game è lo svizzero a piazzare la zampata che lo lancia sul 2-0; Wawrinka non trema e conferma senza troppi problemi il vantaggio, volando sul 3-0. Djokovic non ci sta, e in qualche modo, con grande affanno e tentando in ogni modo di trascinare la sfida sulla lotta, riesce a mettere a segno un fondamentale contro-break, grazie ad un rovescio sul nastro del suo avversario. La tattica del serbo, però, appare scellerata: di fronte ad un rivale che spinge assiduamente da fondo campo, anziché tentare di mettere i piedi in campo e rispondere all’assalto il numero 1 si barrica in difesa per ributtare di là ogni palla; la condizione fisica odierna, però, non glielo permette. Nonostante un linguaggio del corpo piuttosto negativo, Nole aggancia sul 3 pari, e da questo momento si segue l’andamento dei servizi senza sussulti fino al 5 pari, ma nel frattempo l’unico a crearsi qualche occasione è proprio il serbo, che arriva ai vantaggi nel nono game e si issa sul 15-30 sul 5 pari.

L’elvetico, tuttavia, è micidiale e respinge sempre gli assalti. La svolta, alla fine, arriva proprio nel momento più inaspettato, ad un passo dal tie-break: sotto per 6-5, al servizio Djokovic si porta prima sul 30-0 e poi sul 40-30, ma Stan squarcia l’equilibrio e piazza tre punti fondamentali, che gli consegnano il fondamentale quarto set con il punteggio finale di 7-5.

WAWRINKA DOMINA E CONQUISTA IL TITOLO- Il match, di fatto, finisce sul dritto del numero 1 che termina in corridoio. In vantaggio per 2 set a 1, lo svizzero è ormai in totale controllo delle operazioni, mentre il suo avversario cade in una crisi fisica e nervosa. Wawrinka strappa in apertura il servizio e vola sul 3-0, a soli tre game dal trionfo. Qui, come se il tutto non bastasse, Djokovic accusa un problema ai piedi, e, tenuto a fatica il turno di battuta, chiama un medical time out. Lo svizzero si lamenta con il giudice di sedia, Nole si scusa ma di fatto trae vantaggio dalla situazione, issandosi fino a palla break nel quinto gioco. E’ qui però che “Stanimal” realizza il suo grande capolavoro: contro un avversario evidentemente infortunato, non si perde in futili polemiche e si salva ancora una volta dal pericolo, mantenendo il break.

Novak continua a farsi trattare al cambio campo, ma è tutto inutile. Ormai l’esito appare scontato. C’è giusto il tempo per un ultimo sussulto nel game finale, quando il serbo conquista i primi due punti e annulla il primo match point. L’errore di rovescio del numero 1, però, sancisce il 6-3 finale in favore di Stan Wawrinka, che può alzare le braccia al cielo.

TERZO SLAM PER STAN- Dei tre Slam conquistati, questo è probabilmente quello più inaspettato per lo svizzero. Se agli Australian Open 2014 e al Roland Garros 2015 aveva espresso un grande livello nei tornei precedenti, infatti, in questa occasione era reduce da un periodo disastroso, e anche nei primi turni aveva faticato non proprio, trovandosi addirittura ad un solo punto dalla sconfitta contro Daniel Evans. Sventato il pericolo, però, Wawrinka è riuscito ad alzare mano a mano li livello con il passare dei turni, superando avversari ostici come Del Potro e Nishikori e prendendosi, infine, il meritato successo finale. Con questo titolo, dunque, il numero 3 del mondo aggancia Andy Murray a quota tre Major, e, in più, si aggiudica matematicamente la qualificazione per il Master di Londra.

Si conclude con un’altra, cocente delusione, invece, l’estate del numero 1 del mondo Novak Djokovic, che passerà probabilmente come quella dei rimpianti per lui. Nonostante il successo a Toronto e il numero 1 del ranking messo al sicuro, infatti, Nole ha mancato i due obiettivi fondamentali, le Olimpiadi e gli US Open. Ma, cosa ancora più grave, ha evidenziato per la prima volta da molto tempo delle crepe notevoli nel proprio dominio, sprecando due ghiotte chance per fare ulteriormente la storia. La sensazione è che i 14 titoli Slam di Nadal, che fino a due mesi fa sembravano addirittura facilmente raggiungibili, si allontanino sempre di più, e che solo i primi mesi del 2017 ci diranno se il dominio del serbo sia effettivamente a tramonto o se, al contrario, questo sia solo un periodo negativo.

Il risultato: [3]S.Wawrinka b. [1]N.Djokovic 6-7(1) 6-4 7-5 6-3

 

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