Nel suo spazio dedicato per la BBC, Andy Murray ha analizzato il modo in cui riesce a rimanere concentrato nonostante la sconfitta di Novak Djokovic, che lo proietta di fatto come favorito numero uno per la vittoria del torneo.
“E’ ottimo avere Ivan Lendl quando le aspettative cominciano ad essere su di me perchè lui ha vissuto la stessa cosa prima, nell’anno in cui ho vinto Wimbledon per esempio: dovevo teoricamente incontrare Tsonga ai quarti e Federer o Nadal in semifinale, ma sono andati tutti quanti fuori presto. Ricordo che ad inizio torneo in pochi erano concentrati su di me e ne parlai con Ivan a quel tempo, perchè è un aspetto extra da gestire.
La differenza tra quest’anno e il 2013 è che quei giocatori erano tutti nella mia parte di tabellone, e quindi le loro sconfitte avevano conseguenze dirette, Novak Djokovic invece comunque potevo sfidarlo solo in finale. Ho sentito il clamore del pubblico quando Novak è apparso sul livescore del Centre Court, ma ci ho pensato solo per alcuni secondi. La sua sconfitta non garantisce nulla.
I giocatori rimasti nella mia parte di tabellone sono comunque formidabili. C’è Tsonga che è uno dei migliori giocatori al mondo su erba. Ci sono ancora giocatori decenti, quindi non mi lascio andare.”
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