Sono passati più di tre anni da quel meraviglioso successo agli Australian Open, quando Fabio Fognini e Simone Bolelli insieme vinsero il loro primo ed unico Slam, sconfiggendo i più quotati Herbert e Mahut. Domani a Wimbledon saranno uno contro l’altro.
Fabio Fognini, durante il discorso post-premiazione, si lasciò andare: “Chicco, abbiamo vinto uno Slam, cazzo!“. Già, Chicco, il suo Chicco, quel Simone Bolelli con cui ha condiviso enormi traguardi in doppio e con cui ha costruito un legame di amicizia tra i più forti nel circuito. Domani, dopo, ben otto anni dal loro ultimo faccia a faccia sul campo da tennis, si dovranno affrontare di nuovo. E solo uno andrà avanti, come vuole la tremenda legge del tennis. E non lo faranno in un campo qualsiasi, in un torneo qualsiasi: a Wimbledon, l’evento degli eventi, sulla superficie meno congeniale ad entrambi (o forse no?).
Era il 2010 l’ultima volta che i due si sono incontrati: Fognini tre anni dopo sarebbe esploso, distinguendosi come uno dei più talentuosi tennisti italiani mai visti, vincendo tre titoli consecutivi sulla terra; Bolelli due anni prima aveva perso la sua prima ed unica finale ATP a Monaco di Baviera, sconfitto da Fernando Gonzalez. Fabio e Simone si affrontavano al Challenger di Napoli 2, e Fognini vinse agevolmente con il risultato di 6-1 6-3. Ma non è stata l’unica volta che i due hanno lottato per un turno in più nel tabellone: è successo al secondo turno di New Haven (torneo che non esiste più dal 2010) nel 2008 e anche ad Umago un anno dopo. Nella prima occasione si impose ancora Fognini, in Croazia invece ci fu la prima ed unica vittoria di Bolelli contro Fabio. La partita più combattuta tra i due risale al 2007, durante le qualificazioni del Masters 1000 di Indian Wells: Fognini si impose al terzo vincendo 17-15 un tie-break infinito.
Ma torniamo ad oggi: a Wimbledon i due non hanno mai brillato particolarmente. Da ricordare sono le due sconfitte, entrambe al quinto set, di Simone Bolelli contro Kei Nishikori del 2014 e del 2015 e la vittoria in tre set contro Stan Wawrinka nel 2011. Fognini invece non è mai andato oltre il terzo turno: ci arrivò vicino nel 2014, quando perse al quinto contro Kevin Anderson, e proprio lo scorso anno. Fabio forse nella scorsa edizione dei Championships ha giocato il suo miglior tennis sull’erba, fermandosi a testa altissima contro il beniamino di casa e numero 1 del mondo Andy Murray.
In questo momento, viene da dire che sia Fognini ad essere favorito. Specialmente al meglio dei cinque. Però è anche vero che a livello di tecnica, è Bolelli quello che più si adatta all’erba: servizio forte, colpi piatti e dritto potente. Negli ultimi due anni in particolare, comunque, Fabio Fognini è stato in grado di esprimere un grande tennis su ogni superficie, ecco perché sarà molto difficile avanzare al terzo turno per il suo amico Bolelli. Che comunque, va detto, ha superato due turni di qualificazione, venendo ripescato come lucky loser, ed ha sconfitto Pablo Cuevas al primo turno senza particolari difficoltà. Il vincente di questo match pescherà uno tra Diego Schwartzman, non esattamente uno specialista d’erba, e Jiri Vesely, già sconfitto da Fognini lo scorso anno. All’orizzonte ci sarebbe un ottavo di finale contro Rafa Nadal e, viste le difficoltà dello spagnolo contro Bolelli al Roland Garros e contro Fognini negli ultimi anni, più la superficie meno congeniale al maiorchino, sognare i quarti non costerebbe nulla.
Per cui avremo certamente un italiano al terzo turno, ma sarà dura veder uscire uno dei due: Fabio perché meriterebbe, vista la grande classifica conquistata quest’anno (si è presentato a Wimbledon per la prima volta tra le prime 20 teste di serie), almeno gli ottavi di finale; Simone perché non ha mai conquistato un grande risultato qui ed avrebbe bisogno di una scossa di questo genere per provare a fare una seconda parte di stagione ottimale per i suoi standard. Forza Fogna e Bole, Chicco e Chicco, fate durare il bianco e il rosso il più possibile, a fianco al verde di Wimbledon.