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John Isner: “Necessario il tie-break nell’ultimo set”

Anche se è uscito sconfitto, John Isner rimarrà per sempre nella storia di questo sport: l’americano è stato protagonista, con Kevin Anderson, della seconda partita più lunga di sempre ai Championships, nonché la semifinale più lunga Slam, terminata in 6 ore e 36 minuti, con il risultato di  7-6 (6) (5)6-7 (9)6-7 6-4 26-24 in favore del sudafricano. Il match più lungo di sempre invece? Di mezzo c’è sempre lo statunitense, che nel 2010 vinse su Nicolas Mahut in 11 ore e 5 minuti, divise in 3 giorni, per 6-4 3-6 (7)6-7 7-6(3) 70-68. Long John insomma è uno specialista di maratone, anche se questa brucia di più rispetto al semplice primo turno del match con il transalpino. Giunto in sala stampa, il classe 1985 si è mostrato disponibile per parlare della sconfitta e del match storico, ma anche triste e sconsolato trattandosi di una semifinale, soprattutto considerando che è stato sempre avanti nel punteggio: “Sono molto triste per la sconfitta subita. Ho subito un calo fisico notevole con il passare dei minuti e ora ho bisogno di alcuni giorni per riposarmi e recuperare le tante energie spese in un match così spettacolare. Una sconfitta del genere in semifinale può lasciarti solo questi sentimenti di sconforto.” Poi, ecco il punto cruciale della discussione, tirato in ballo già da Kevin Anderson: “Sono d’accordo con Anderson: bisogna introdurre il tie-break nell’ultimo set degli Slam, così da tutelare e proteggere i tennisti. Spero che verranno modificate le regole e che intervenga la ITF per venire in nostro soccorso: oggi non sono state sufficienti né pause, né bibite o banane.” Attualmente, solo gli US Open hanno adottato il tie-break al 5º set, ma, dopo aver stravolto la Coppa Davis, è giusto cambiare le regole anche negli Slam? Quindi, ecco i complimenti al primo finalista dell’edizione 2018 dell’All England Club: “Credo che Kevin sia un un giocatore straordinario. Oggi mi ha obbilgato a giocare sempre meglio, dato che dovevo raggiungere il suo livello. È uno dei tennisti più professionali del circuito, come mostra amchr la sia bravura su tutte le superfici. Credo che domenica non partirà favorito avendo speso così tante energie: quindi Nole o Rafa ne approfitteranno.” Dopo la finale persa a settembre a New York, il #8 al mondo se ne farà sfuggire un’altra? 

Mattia Esposito

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