L’erba di Wimbledon è sempre più lenta

Molti tennisti hanno avuto da ridire riguardo le condizioni di gioco presenti a Wimbledon. Le opinioni sono discordanti, c’è chi come Raonic si lamenta del campo e chi come Nadal, delle palline. Ma su una cosa sono tutti d’accordo: le codizioni sono più lente degli altri anni.

I dati relativi ai primi tre turni dello slam inglese ne sono la conferma. Negli uomini, lo scorso anno gli aces hanno avuto picchi del 10%, quest’anno sono scesi all’8,5%. Nel tabellone femminile, i dati sono quasi invariati. Gli scambi medi si sono leggermente allungati del +0,2% rispetto alla passata edizione. Di conseguenza, il gioco da fondo campo prevale sulle discese a rete, come ormai accade da molti anni. Potrebbe essere per le nuove tecnologie che hanno preso piede modificando le racchette, ma il giornalista americano Joel Drucker afferma che la prima causa di cambiamento è dovuta all’uso del rovescio a due mani, ormai padroneggiato dalla maggior parte dei giocatori: “Nel maggio del 1999, 43 dei primi 100 giocatori del mondo avevano il rovescio a una mano. A giugno 2019, solo 15. La maggior parte dei giocatori in passato aveva un lato debole, solitamente il rovescio. L’avvento del rovescio a due mani ha completamente cambiato lo scenario: ora non c’è più un’apertura da poter sfruttare”.

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