Non ce l’avevano fatta nell’ordine Rus, Tomova, Mladenovic, Rodina, Giorgi e Goerges, dando l’impressione che Serena fosse davvero imbattibile. Un cammino che l’aveva vista crescere e migliorare match dopo match a partire dalla condizione fisica passando per il servizio e tanto altro. Ma basta parlare di lei, oggi a vincere infatti è stata Angelique Kerber, che dopo un periodo poco felice e privo di vittorie importanti a livello Wta, che grosso modo coincide con la fine del suo anno d’oro, il 2016, quando vinse sia a Melbourne che a Flushing Meadows scalzando proprio Serena dal numero uno del mondo ed impossessandosi lei stessa del trono. Da lì in poi una progressiva uscita di scena ed il ritorno nell’anonimato, anche se comunque si parla di Top 20, ma Angie non ci stava, così ha continuato a lavorare duro, a crederci senza mai mollare, e finalmente è arrivato, lui, il titolo che la rispedisce in alto, non dov’era due anni fa, ma ad una degnissima quarta piazza del ranking mondiale. La vittoria a Sydney aveva fatto presagire un annata non come le altre, cominciata con un’ottima vittoria, ma poi frenata dalla Halep, che l’ha sconfitta in entrambi gli slam prima di Wimbledon e da altre giocatrici che le hanno impedito di affermarsi anche in tornei minori. Ma la Kerber c’è, eccome se c’è, e questa prestazione offerta in finale non fa altro che confermare le sue potenzialità ma anche la sua pericolosità quando in giornata o in settimana. [fncvideo id=65165 autoplay=false]
Nella giornata odierna, per battere una Serena Williams a dir poco on fire, serviva una prestazione coraggiosa e intelligente dal punto di vista tattico che la tedesca ha sfoderato, non regalando niente alla sua avversaria e costringendola sempre ad un colpo in più, il più delle volte inducendola all’errore. Il primo parziale è stato alquanto rocambolesco, ma le due giocatrici hanno dato vita a nove games di alto livello, dove le emozioni non sono mancate ed i ribaltamenti di fronte neppure.
Ottimo approccio al match della Kerber, che ha subito aggredito la statunitense al servizio, limitandone molto le possibilità, ed ha cercato fin da subito di imporre il suo gioco, andando a strappare la battuta a Serena già nel primo gioco. Passato lo spavento iniziale, la Williams ha immediatamente rimesso le cose al loro posto, vincendo tre giochi di fila e portandosi sul 3-2. Angelique però non ha voluto sapere per nessuna ragione di accontentarsi o comunque di fare partita alla pari, bensì ha voluto strafare, perciò si è armata di pazienza, talento e testa ed ha inanellato una serie di 16 punti a 7, che le ha permesso di far suoi ben quattro giochi consecutivi, breakkando in due occasioni la sua avversaria ed assicurandosi il primo parziale per 6-3. Destano piuttosto scalpore i 14 gratuiti della Williams, mai cosi fallosa in tutto il torneo, ma in evidente difficoltà davanti al destabilizzante gioco della Kerber.
Nella seconda frazione di gioco, si è seguito l’ordine dei servizi praticamente sempre, ma fin dai primi giochi è stato possibile dedurre diverse particolarità che riguardavano le due giocatrici. Da una parte, Serena ha verosimilmente ridotto gli errori non forzati, portandoli a meno dei vincenti ottenendo dunque un saldo positivo, ma ha anche migliorato le sue percentuali al servizio, in particolare sulla seconda, la quale le era costata particolarmente caro nel primo parziale. Dall’altra parte della rete, la giocatrice tedesca non si è minimamente scomposta, continuando sulla falsa riga del set precedente, anzi riuscendo a puntellare quei dettagli che avrebbero potuto fare la differenza, ed i risultati le danno ragione, come ad esempio le zero chances di break offerte. A proposito di palle break, le uniche del set sono arrivate nel sesto gioco, quando alla battuta c’era Serena Williams, capace di annullare la prima ma non altrettanto la seconda, che ha quindi consegnato a Kerber un break fondamentale che le ha permesso di portarsi avanti nel punteggio. Da questo momento in poi, tutto è andato come da copione in quanto i servizi hanno resistito fino alla fine ed Angie si è laureata campionessa di Wimbledon per la prima volta in carriera, vendicando la finale del 2016, persa proprio contro Serena Williams. Da lunedì la Kerber sarà numero 4 del ranking, ma anche Serena ha fatto un importante passo avanti, andando ad occupare la posizione numero 28, guadagnando oltre 150 piazze.
Wimbledon – Finale
(11) Kerber d (25) S Williams 63 63