Fino a stamattina quasi nessuno avrebbe scommesso su una possibile sconfitta di Roger Federer ai quarti contro Kevin Anderson. Arrivato alla quinta partita senza perdere un set, dopo aver sciorinato un ottimo tennis fin dai primi turni, l’elvetico oggi non si è mostrato abbastanza cinico nei momenti importanti. Incolpevole sul match point annullato dall’avversario, ma in vantaggio di due set a zero, si è comunque fatto trascinare al quinto e non ha saputo cogliere le tante palle break concesse dal sudafricano, che gli avrebbero consegnato la semifinale e un ipotetico lascia-passare per la finalissima di domenica. Lo svizzero, in conferenza stampa, non ha potuto nascondere la delusione e l’amarezza per una sconfitta che, nel suo guardino preferito, il più amato e coccolato dal suo ingegno tennistico, pesa come un macigno e più che in ogni altro scenario.
FEDERER: “NON SAPREI DIRE QUANDO HO PERSO IL CONTROLLO DELLA PARTITA”
“Ero contento per come avevo iniziato. Non so perché non sono riuscito a creare altre opportunità dopo; le ho avute ma non le ho sfruttate. Non saprei dire quando ho perso il controllo dell’incontro, forse sul match point e nel break poco dopo. Il servizio non ha funzionato tranne che nel primo set – ha ammesso un laconico Federer ai microfoni della sala stampa– La prestazione di Anderson? So come gioca, non mi ha minimamente sorpreso. Ha giocato bene, ma io non gli ho messo pressione nel modo in cui avrei dovuto“. Troppi gli alti e i bassi durante la partita? “A volte non ti senti bene nonostante ci provi di continuo; ecco oggi era uno di quei giorni. Ci sono stati dei momenti in cui leggevo bene il servizio di Kevin, altri dove non sapevo dove andare. Non so se ciò sia stato per colpa mia o sua, ma ho la sensazione che la colpa sia stata mia, per non aver fatto tutto quello che potevo”. Credi che il giocare sul Campo 1, dopo anni, ti abbia influenzato? “Onestamente penso di no. L’anno scorso non credo che sarebbe cambiato qualcosa se avessi giocato sul Campo 1. Non è che non sapevo come muovermi su questo campo, semplicemente ho avuto le mie chances e le ho sprecate. E’ stato questo il motivo della sconfitta”.
Di ben altra fattura è stata, invece, la conferenza stampa di Novak Djokovic. Il campione serbo ha, finalmente, riagguantato una semifinale slam dopo 22 mesi dall’ultima, battendo in quattro set il giapponese Kei Nishikori, in un match sempre in controllo, a parte la seconda frazione dove il belgradese non ha sfruttato alcune palle break che lo hanno deconcentrato, innervosito, e portato a perdere il parziale. Ma contrariamente al Nole visto negli ultimi sei mesi, il black out è stato superato e il balcanico ha ripreso subito in mano la situazione, anche quando nel quarto set è stato breakkato a freddo dal nipponico, inanellando ben 4 giochi di fila.
DJOKOVIC: “IL MIO OBIETTIVO E’ GIOCARE LA FINALE”
“Sono molto felice per questa vittoria, sto tentando di sfruttare al massimo il momento che sto vivendo e il buon tennis che sto esprimendo. Ora sono in semifinale e la mia testa è già proiettata a quella partita: il mio obiettivo è giocare la finale di Wimbledon. Resta da vedere se riuscirò a raggiungerla; battere Nadal o Del Potro sarà molto complicato“. Come vedi il warning che ti ha assegnato Ramos? “Credo che sia stato giusto; quando ho lanciato la racchetta non volevo danneggiare l’erba, non era mia intenzione. Ho protestato perché, quando Kei ha lanciato la sua, non ha ricevuto nessun warning. L’arbitro ha detto di non averlo visto e io gli ho fatto notare che era semplicemente ingiusto“. Il serbo ha ricevuto la notizia della vittoria di Anderson su Federer durante la conferenza stampa e ha espresso parole di elogio per il sudafricano: “Sono davvero contento per Kevin, oggi ha dimostrato un’altra volta di essere un ottimo giocatore, da top ten stabile. Ricordo molto bene quando, tre anni fa, era lui avanti di due set a zero con me e ho dovuto rimontare. Oggi, invece, è stato il contrario“. Tiferai per la Croazia stasera? “Ovviamente sì” ha risposto sorridendo Djokovic.
Intanto, alle ore 22 italiane, si sono conclusi gli ultimi due match di quarti di finale a Church Road, che hanno decretato la vittoria di John Isner in 4 set su Milos Raonic e l’incredibile battaglia, vinta, al quinto da Rafael Nadal su Juan Martin Del Potro.