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Wimbledon Donne: Muguruza spezza la favola Venus Williams. È la spagnola la regina di Wimbledon

Con la finale disputata oggi, è volta al termine l’edizione 2017 dei Championships per quanto riguarda il singolare femminile, che è stato teatro di molte sorprese ed artefice di molti verdetti. Ad aggiudicarsi il trofeo è stata la spagnola Garbine Muguruza, che ha conquistato il secondo slam in carriera, dopo il Roland Garros portato a casa nella passata stagione. La tennista originaria del Sudamerica è stata autrice di un grande torneo, che l’ha vista battere campionesse del calibro di Kerber, numero uno al mondo fino a domani, e Venus Williams, quest’ultima intramontabile campionessa che ha trionfato svariate volte in passato a Wimbledon e non solo. Proprio nella finale odierna, la Muguruza ha espresso forse il suo miglior tennis, portando a casa quasi tutti gli scambi prolungati ed aggredendo molto bene la sua avversaria, specialmente con i fondamentali, risultati molto efficaci, ed il servizio, che non ha mostrato segni di cedimento, anzi ha dato l’impressione di una buona solidità ed ha dato alla spagnola molti punti diretti. Malgrado, Garbine avesse già raggiunto una finale qui a Wimbledon, peraltro perdendo dall’altra Williams, Serena, non aveva mai fatto trasparire una vera e propria dominanza, ovvero una supremazia sulle avversarie che obbligava queste ultime a lottare su ogni punto per provare a strappare un punto; quest’anno, invece, la spagnola ha fatto percepire sensazioni ben diverse, le quali hanno fatto sì che potesse finalmente consacrarsi e riuscire a conquistare quell’agoniato trofeo di Wimbledon.

PRIMO SET- L’incontro si rivela fin dai primi punti molto equilibrato, perciò non mancano di certo punti lottati e bordate di tutti i tipi. Nonostante le palle break non compaiano nei primi games, nei quali le due giocatrici si equivalgono in quasi tutto, ecco che le prime chances di cambiare l’ordine dei servizi arrivano, in particolare nel sesto gioco, quando Muguruza abbassa leggermente la guardia e si ritrova sotto 30-40; il break però non arriva e si continua con il regolare andamento dei servizi, che però sembra progressivamente sempre più interrompibile e, se non fosse per un’ottima seconda della Williams che annulla un’opportunità di break nel settimo game, sarebbe già stato spezzato. Con entrambe le giocatrici che spingono molto per ottenere un break, all’improvviso incombe un ulteriore fattore, ovvero quello che decreta chi comincia a servire e dunque si ritrova, nel caso non ci siano break, a rispondere per il set. E’ proprio il caso del primo parziale di questa finale, non a caso la maggiore delle Williams si porta 15-40 sul servizio nemico, procurandosi così due set point. Nel tennis, come bisogna spesso ricordare, non è mai finita finchè non si mette a segno l’ultimo punto e questo una tennista esperta come la Williams lo sa bene; anche se, succede anche ai migliori di subire delle momentanee battute d’arresto che costano caro ed anche in questo caso Venus si ritrova protagonista: la statiunitense infatti, dopo aver mancato due set point ed aver perso poi il game, nell’imminente turno di battuta ha concesso una palla break alla sua avversaria, annullata grazie ad un errore della spagnola, ma poi non ha potuto nulla sulla seconda chances di break, che ha dato alla Muguruza l’occasione di andare a servire per il set. La futura numero 5 del ranking non ha lasciato passare questo importante treno ed ha ipotecato, con il punteggio di 75, un set in cui la differenza è stata fatta dai particolari e, come testimoniato dalle statistiche, Garbine ha avuto quel quid in più della sua avversaria che le ha permesso di vincere il parziale.[fncvideo id=104989 autoplay=false]

SECONDO SET- Nella seconda frazione di gioco, invece, il game che ha cambiato qualsiasi sorte, ribaltato ogni schema ed influenzato più che mai il futuro svolgimento è stato il primo, nel quale la Williams si è trovata in vantaggio 40-30, senza però riuscire a portarlo a casa, poi ha dovuto annullare una palla break ed infine, su una seconda palla break, dove Venus aveva messo a segno un ace, la sua avversaria si appella al falco, che le dà ragione e fa giocare la seconda palla, che però si ferma a rete e perciò regala il break in apertura di set alla Muguruza e taglia le gambe all’americana che, pur provando a reagire, non riuscirà a vincere più un game e subirà un perentorio 60, reso ancora più brutto dal fatto che questa potrebbe essere l’ultima finale slam di Venus, anche se ci sono forti dubbi, e l’idea che una campionessa come lei debba salutare in questo modo la sua forse ultima finale a livello slam o quantomeno a Wimbledon lascia un po’ l’amaro in bocca. Per quanto riguarda la Muguruza, al contrario, da lunedì tornerà in Top 5 e, in un tennis femminile così imprevedibile, chissà che non possa buttarsi all’inseguimento delle prime posizioni del ranking, occupate da giocatrici di alto livello ma che, ad eccezione della Kerber non hanno mai vinto uno slam e non possono garantire un’esperienza degna di nota ad alto livello, che invece ha la spagnola, la quale oggi ha centrato il secondo major in carriera, alla terza finale, ed ha quindi aggiunto alla sua bacheca anche il trofeo di Wimbledon, non proprio l’ultimo dei tornei.

Muguruza b V Williams 75 60

Antonio Sepe

Sono nato tre giorni dopo Jannik Sinner. Il talento, però, l'aveva già preso tutto lui. Guardo il primo turno di un Atp 250 con lo stesso entusiasmo di una finale di Wimbledon.

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Antonio Sepe

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