La fila di Wimbledon è probabilmente la tradizione tennistica più famosa al mondo. Nonostante la tecnologia e gli acquisti online dei biglietti abbiano preso piede nell’ultima decade, a Wimbledon persiste la tradizione. Non c’è tanto da stupirsi, si sa che gli inglesi sono tradizionalisti. Infatti, a tantissimi piace fare la fila per comprare i biglietti, dormendo e mangiando lì nell’attesa. Ma tra i tanti, c’è chi non è a favore e chi, invece, ha paura che la tecnologia possa avere la meglio sulla tradizione.
Richard Lewis, amministratore delegato dell’All England Lawn Tennis Club, ha parlato della situazione: “La fila di Wimbledon è una delle sue grandi tradizioni. Ci ho fatto un giro l’altro giorno, l’atmosfera era incredibile, le persone si stavano davvero divertendo. Per dire, gli appassionati sembrano amarla. La maggior parte delle persone dice che è un’esperienza meravigliosa, e ce sono molte altre che ci lavorano qui, me compreso, e che almeno una volta nella hanno fatto la fila durante la notte, che è quasi come un rito di passaggio”.
Inoltre, l’amministratore del circolo ha garantito di non cambiare il sistema: “Sì, la tecnologia potrebbe cambiare le cose, ma dobbiamo pensarci davvero con molta attenzione prima di farlo: è così popolare. Riceviamo così tanti riscontri… no, non abbiamo guardato alla tecnologia per eliminare la coda”. Mentre in tutti gli altri Slam la tecnologia è fondamentale ed esistono delle app con tanto di codice di accesso da scansionare al gate di ingresso, Wimbledon decide di far prevalere la tradizione. Questa decisione farà sicuramente bene al tennis, ormai in balia della tecnologia come è anche giusto che sia. Però è bello, per due settimane, approdare in un mondo che nel corso degli anni è cambiato poco e con soluzioni che non hanno modificato più di tanto il torneo, così da farci fare quasi, un piccolo tuffo nel passato. Ovvero dove, la tecnologia non domina su tutto.
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