Wimbledon, i possibili outsider

[tps_title]Kontaveit[/tps_title]

Anett Kontaveit in azione contro Madison Brengle

La tennista estone, fresca vincitrice di ‘s-Hertogenbosch, si candida a poter essere una delle sorprese nel torneo femminile, già privo di Serena Williams e Maria Sharapova. E’ alla quarta apparizione a Wimbledon, ma nelle precedenti ha sempre perso al primo turno; che sia la volta per fare più strada?

[tps_title]Konta[/tps_title]

L’ultima vincitrice inglese risale addirittura al 1977, trattasi di Virginia Wade che in finale ha sconfitto Betty Stöve in tre set. Johanna Konta, classe ’91, non era nemmeno nata per assistere a quell’evento, ma dopo aver racimolato un secondo turno nell’edizione dell’anno scorso, quest’anno può essere una mina vagante spinta dal proprio pubblico.

[tps_title]Mladenovic[/tps_title]

La francese in questo 2017 è in rampa di lancio e, dopo aver raggiunto i quarti di finale al Roland Garros e aver vinto il suo primo torneo a San Pietroburgo, vuole provare a dire la sua anche a Wimbledon. Nello slam londinese vanta già un terzo turno nel 2016 e una finale di doppio nel 2014: attenzione alla voglia di ascesa della francese.

[tps_title]Safarova[/tps_title]

Numero 41 del ranking WTA, la ceca vuole proseguire il 2017 con un altro slam: la Safarova infatti ha già vinto i primi due tornei major in doppio, ma in singolare il suo miglior traguardo è la finale del Roland Garros anno 2015. A Wimbledon vanta una semifinale nel 2014, raggiunta senza perdere nemmeno un set, per poi uscire sconfitta dalla futura campionessa Kvitova. 

[tps_title]Puig[/tps_title]

Se ci sei, batti un colpo: dopo lo straordinario successo a Rio che le è valso la medaglia d’oro, Monica Puig è una desaparecida. In questo 2017 infatti non ha impressionato, ma, essendo amante delle superfici veloci, Wimbledon può fare al caso suo per tornare al vertici.

[tps_title]Kyrgios[/tps_title]

L’eterno ragazzo incompiuto riuscirà finalmente a scrollarsi di dosso questa etichetta e comincerà a vincere qualcosa? A Wimbledon ha sempre dato spettacolo (impossibile dimenticarsi il successo su Nadal al debutto nel 2014), ma nei momenti cruciali si è sempre spento staccando la spina e uscendo di fatto dalle partite. Con un buon tabellone può fare molta strada, tutti dovranno prestare massima attenzione contro l’australiano.

[tps_title]Del Potro[/tps_title]

E’ tornato a metà dello scorso anno dopo oltre due anni di assenza forzata, ma, per colpa di una classifica deficitaria, i suoi tabellone negli slam sono stati fin da subito in salita e le energie cominciano a scarseggiare a metà tornei. A Wimbledon vanta una semifinale nel 2013, ma tutti sanno che se l’argentino è in giornata diventa ingiocabile sull’erba. Il gigante buono tornerà ad essere anche vincente?

[tps_title]Dimitrov[/tps_title]

Cresciuto all’ombra di paragoni troppo scomodi con Roger Federer, Dimitrov è chiamato a riscattare un periodo di appannamento dopo un buon inizio di 2017. Il bulgaro ha sempre ammesso di amare Wimbledon (la semifinale raggiunta nel 2014 lo testimonia) e ora è davanti alla prova del nove: vincere finalmente uno slam per mettere il suo nome nell’olimpo del tennis.

[tps_title]Raonic[/tps_title]

Appena a ridosso dei Fab Four e di Wawrinka, il canadese con il suo servizio è in grado di mettere in difficoltà chiunque, soprattutto sull’erba, superficie che favorisce il rimbalzo veloce della pallina. Già finalista lo scorso anno, Raonic, uscito sconfitto da Murray, vuole replicare e fare ancora meglio dopo aver ingaggiato Mark Knowles appositamente per la stagione sul veloce.

[tps_title]Mischa Zverev[/tps_title]

Fratello maggiore del talentuoso Alexander Zverev, Mischa è però più adatto al gioco sull’erba potendo sfruttare il suo gioco serve and volley. Numero 29 del mondo, a Wimbledon non è mai andato oltre il terzo turno, ma quest’anno è decisamente in forma e ha tutte le carte in regola per arrivare alla seconda settimana del torneo.

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