Wimbledon: mai a porte chiuse

Tutto ma non le porte chiuse! La linea che arriva da oltre Manica rispetto all’emergenza Coronavirus è sempre la stessa, ovvero “The Show must go on” e con il pubblico a seguito. In questi giorni si sta verificando in molti ambiti oltre a quello sportivo (che proprio oggi ha annunciato la sospensione dei campionati calcistici fino al 3 aprile) una linea sostanzialmente diversa per trattare l’emergenza da parte del governo inglese rispetto agli altri paesi europei e il mondo tennistico non fa eccezione.
L’ipotesi di giocare un edizione del torneo di Wimbledon a porte chiuse non sembra essere neanche presa in considerazione, e l’organizzazione londinese lascia intendere chiaramente che il torneo 2020 si svolgerà soltanto con la presenza del pubblico.
È vero che stiamo parlando di una competizione che dovrebbe iniziare il prossimo 29 giugno e quindi molto lontana nel tempo (non osiamo neanche immaginare cosa potrebbe accadere se per quella data avremmo ancora una situazione “simile” a quella attuale) ma il messaggio sembra essere già chiaro: se Wimbledon 2020 si giocherà, si farà normalmente.

Intanto però in un comunicato ufficiale gli organizzatori del torneo londinese hanno mandato anche altri segnali, dando informazioni, per chi avesse già acquistato i biglietti, riguardo ad eventuali rimborsi in caso di cancellazione, sintomo evidente dell’incertezza che regna in questi giorni su tutti i livelli (e come potrebbe essere altrimenti).
Il Ministro della Cultura britannico Oliver Dowden ha dichiarato “In questa fase, non c’è motivo di cancellare o rinviare degli eventi come Wimbledon. È molto prematuro parlarne in questo momento”. Da quanto si può comprendere, il torneo più famoso del mondo resta si in programma, ma con la consapevolezza che un’evoluzione spropositata dell’epidemia potrebbe portare si alla sua cancellazione, ma non ad un suo svolgimento a porte chiuse.

Alessandro Zecchini

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