Hopman Cup, Roger Federer ritorna e spazza via Daniel Evans: «Il tennis mi mancava troppo»

Un Roger Federer in ottima forma, tornato dopo oltre 6 mesi, convince l'estasiato pubblico di Perth battendo il britannico Daniel Evans con un convincente 6-3 6-4 e consegnando il primo punto alla Svizzera. Poi torna in doppio misto in coppia con Belinda Bencic e starccia gli avversari con il punteggio di 4-0 4-1.

Nuovo anno, nuovo capitolo di una eccezionale carriera. Roger Federer è tornato sui campi blu di Perth, contro la Gran Bretagna del giovane Daniel Evans nella competizione a squadre di Hopman Cup, vittima sacrificale di un ritorno tanto atteso. Lo svizzero era apparso per la prima volta l’altro ieri, come un divo dello spettacolo, sul campo d’allenamento: ben 6mila persone, tra appassionati e addetti ai lavori erano lì a vederlo. Ma oggi, nella sua prima partita ufficiale dopo 6 mesi, Roger Federer non delude, mostrando un’ottima forma, dominando dall’inizio alla fine il britannico Daniel Evans con il punteggio di 6-3 6-4 in poco più di un’ora e consegnando il primo punto alla Svizzera. Dopo la vittoria di Belinda Bencic in tre set contro Heather Watson, Roger torna in campo in doppio misto con la giovane connazionale: vincono 4-0 4-1, regalando il punto del 3-0 per la Svizzera. Roger è apparso con la grinta, la gioia e le emozioni di un ragazzo, perché la fame è ancora la stessa, e si vede; nonostante gli oltre 15 anni di carriera, i 4 figli, i 17 Slam e 88 titoli conquistati, Federer è ancora qui e non ha intenzione di smettere.

Qui i risultati completi di Hopman Cup

«POSSO VINCERE UNO SLAM» – «Grazie mille per aver reso così piacevole questo mio ritorno, voi del pubblico siete stati molto caldi», ha detto Roger con un gran sorriso a fine intervista. Quest’anno la sua partecipazione, costata agli organizzatori della Hopman Cup una cifra astronomica, ha comunque garantito il record di spettatori. «Per fortuna mi sono fatto male facendo il bagnetto ai miei figli, ma sono sempre stato convinto di tornare. Ho passato tanto tempo senza giocare, ma l’ho speso bene con la famiglia, gli amici e i genitori. In questo periodo ho capito però che mi mancava troppo il tennis e ho passato questi mesi di duri allenamenti per questo. Se vincerò uno Slam? Mi piacerebbe vincerlo, o meglio giocare ancora un po’ per provarci. Ci sono molti giocatori temibili, ma so che posso farcela». Federer ha poi parlato del match di doppio misto che oggi pomeriggio lo vedrà impegnato con Belinda Bencic contro la coppia britannica Evans/Watson: «Amo il doppio misto, non vedo l’ora di giocare con Belinda!». Fa un po’ impressione che Federer giochi con Belinda Bencic, nata nel 1997, quando Roger era già un affermato campione junior. A questo proposito, la stessa Bencic due giorni fa aveva raccontato di quando vide in tv la vittoria del suo primo Slam, a Wimbledon, nel 2003: lei aveva sei anni e disse ai genitori che un giorno avrebbe vinto anche lei quel trofeo. Intanto, si toglierà un’altra grande soddisfazione, quella di giocare con il suo mito di sempre.

L’INGRESSO IN CAMPO – Ancora più epica è stata la sua entrata in campo, all’inizio, con la mano alzata in segno di saluto attorno allo scroscio degli applausi e alle grida estasiate del pubblico australiano. È uscito tra fari accesi e tra fumi colorati, come un marziano che spunta dalla sua astronave sulla Terra, di nuovo: perché è sempre il solito Federer, anche se ha 35 anni. È mancato per tanto tempo il re, ma quando lo vedi tornare, posare la sacca sulla panchina e iniziare a scaldarsi, sembra che tu lo abbia visto da sempre e che non fosse fuori dal circuito da oltre sei mesi (il periodo di pausa più lungo della sua carriera), da quella semifinale di Wimbledon dell’8 luglio 2016, quando perse in 5 set contro il canadese Milos Raonic. Non è cambiato, e tutti (tra il pubblico e in giro per il mondo) hanno fatto un gran sospiro di sollievo.

PROVA CONVINCENTE – C’erano molto dubbi sulla condizione odierna di Federer, non tanto sul recupero dai suoi infortuni (dato che aveva più volte assicurato di essere in grande forma) ma sulla tenuta del suo fisico, della sua capacità di affrontare dopo tanto tempo un match, seppure non ufficiale (la scelta di giocare la Hopman Cup invece dell’Atp 250 di Brisbane, come gli scorsi anni, è stata probabilmente dettata anche da una certa cautela, oltre al vertiginoso cachet). Federer invece ha convinto tutti, dimostrandosi molto a suo agio in campo, eccezionalmente sciolto al servizio (non perde nessun turno di battuta e concede appena due palle break, nonostante una bassissima percentuale di prime) e mobile negli scambi, molti dei quali – come sempre – da circoletto rosso. La sua prestazione è valorizzata dal fatto che Evans, 26enne nato a Birmingham e vincitore di 4 Challenger, ha comunque fatto il suo senza alcuna riverenza: spesso è riuscito a tardare la sconfitta e salvare break point con il suo potentissimo servizio e con il suo dritto incisivo in diagonale. Meno efficace il rovescio, a una mano come Roger (si è notata l’abissale differenza). Grazie a questa bella vittoria Federer dimostra di essere tornato  e figura tra i maggiori candidati per il titolo agli Australian Open.

PRIMO SET – Il campione di Basilea ottiene due palle break nel terzo game grazie a due dritti vincenti, ma avverte forse un po’ di tensione, buttando in rete due risposte facili. Dopo questi primi attimi di tentennamento, Roger riesce a strappare il servizio sul 4 a 2 e 30-40. Nel turno successivo in un moto d’orgoglio Evans è bravo a procurarsi due palle dell’immediato contro-break, ma Federer le annulla con autorità: seguono poi due turni di servizio rispettivamente tenuti a zero. Roger chiude 6 a 3, nonostante le qualità di Evans e la percentuale molto bassa del suo servizio (appena il 37%).

SECONDO SET – Nel secondo parziale Roger, più alleggerito e a suo agio, si procura subito il break ai vantaggi, dopo essere stato avanti 15 a 40, grazie a un dritto divino. Lo svizzero domina la scena con tranquillità, anche se Evans è bravo a non sciogliersi e a lottare sempre, tenendo i turni di servizio e salvando due palle break nel quarto e nell’ottavo game. Federer è paziente, non cerca di strafare e tiene i servizi facilmente, fino al 6 a 4 finale. Anche in questo set non mancano i colpi magici, come un meraviglioso gancio in recupero di dritto a metà campo che spedisce la pallina in incrocio dall’altra parte: un’autentica poesia per gli occhi. Signori, Roger è tornato.

 

 

0 comments
  1. Bentornato MAESTRO. Finalmente si rivede il TENNIS, evento giustamente accolto da un pubblico record che peraltro aveva già affollato gli spalti ( 8.000 persone ) per vedere il suo allenamento.

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