Dopo la prima visione su Rai Movie del 20 maggio, Boris Becker – Nascita di un campione è ora disponibile su RaiPlay, pronto a emozionare chiunque desideri scoprire l’anima complessa di una delle icone più precoci e tormentate del tennis mondiale. Diretto da Hannu Salonen, il film tedesco – titolo originale Der Rebell – Von Leimen nach Wimbledon – si inserisce con forza nel filone dei biopic sportivi che non raccontano solo imprese, ma anche cadute, fragilità e sacrifici.
Dalla provincia alla leggenda: l’ascesa di Becker
Nato nel 1967 a Leimen, nella Germania Ovest, Boris Becker ha bruciato le tappe, entrando nella storia a soli 17 anni con la vittoria di Wimbledon nel 1985, il più giovane di sempre a riuscirci. Il film, ispirato alla biografia I Am a Player: The Life of Boris Becker di Fed Sellins, si concentra proprio sugli anni formativi e tumultuosi del giovane tennista, prima che diventasse una star globale.
In questo racconto, lo spettatore assiste a un’escalation che parte dai campi fangosi della provincia fino ai riflettori di Monte Carlo. A fare da spartiacque è l’incontro con Günther Bosch (interpretato da Samuel Finzi), coach severo e paterno, e il manager Ion Țiriac (Misel Maticevic), figura carismatica ma spietata, che lo trascina nel mondo del business sportivo. Un rapporto intenso, fatto di ambizione, controllo e libertà negata.
Bruno Alexander, un Becker credibile e commovente
A dare volto a Becker è il giovane attore tedesco Bruno Alexander, classe 1999, già noto al pubblico per la serie The Discounters. La sua trasformazione per il ruolo è stata radicale: “Ho dovuto imparare il tennis da zero, e i miei allenatori non mi hanno risparmiato”, ha raccontato in un’intervista. Per calarsi nel personaggio, Alexander ha anche incontrato personalmente Bosch e ha seguito una dieta da 4.000 calorie al giorno con allenamenti estenuanti. Il risultato è una performance intensa, che cattura la tensione di un ragazzo schiacciato tra talento e aspettative.
Completano il cast Christina Grosse e Thomas Huber nei ruoli dei genitori di Boris, mentre Ramona Von Pusch e Christoph Moreno interpretano rispettivamente la Duchessa di Kent e il collega Carl Uwe Steeb.
Oltre il tennis: un ritratto emotivo e universale
Il film non è solo un tributo sportivo. È un’indagine sull’identità, sull’impatto devastante della fama precoce, sulle pressioni familiari e mediatiche che trasformano un adolescente in un simbolo. Der Rebell evita la retorica del campione per concentrarsi su ciò che c’è dietro la gloria: la solitudine, la crisi esistenziale, la fame d’affetto.
Anche la regia di Salonen punta su contrasti visivi e narrativi – dalle scene frenetiche dei match ai momenti più intimi, tra silenzi e dialoghi tesi – per restituire la complessità di un ragazzo che, come recita il titolo originale, era un “ribelle” prima ancora che un eroe.
Tra successi e distanze: la voce (parziale) di Becker
Curiosamente, Boris Becker ha ammesso di non aver visto il film fino in fondo e di non essere stato coinvolto nella sua produzione. Ha criticato alcune ricostruzioni giudicate imprecise, ma questa distanza ha finito per conferire alla pellicola una forza ulteriore: quella di uno sguardo esterno, critico, capace di raccontare senza filtri. Il film, infatti, non cerca di assolvere né di condannare, ma di mostrare. E nel farlo riesce ad arrivare al cuore.
Ora disponibile su RaiPlay, Boris Becker – Nascita di un campione è un’occasione preziosa per riscoprire la complessità dietro ogni trionfo sportivo. Non serve amare il tennis per apprezzarlo. Serve solo empatia, voglia di capire e il desiderio di lasciarsi toccare da una storia vera.