Coronavirus vs Fab Three: chi pagherà di più questo stop forzato?

Non si sa quando si ripartirà, come si ripartirà e dove si ripartirà. A occhio, senza interpellare i numerosi esperti che popolano qualsiasi tv, ci vorrà ancora molto. Per il momento si sa con certezza che non ci sarà tennis fino al 13 di luglio. Il terzo blocco di stagione cancellato dopo quello fino al 6 aprile e quello fino al 7 giugno . Un pezzettino alla volta come ovvio che sia. Dopo anni e anni a chiedersi quando finirà l’era dei fab 3 e chi sarà l’avversario che potrà fermare il pallottoliere della conta degli Slam vinti, ecco arrivare l’avversario più forte di tutti: il coronavirus e la conseguente pandemia mondiale. Nessuna generazione finora era stato in grado di fermarli, ora sì. Permetteteci un pizzico di ironia in questi tempi. La domanda sorge spontanea: chi dei tre ci perderà di più? Chi sarà il più penalizzato da questa sosta forzata? Di primo acchito la risposta è Djokovic, ma in realtà pensandoci bene (come ovvio) tutti e tre ci perderanno e tanto. Cerchiamo di esaminare i casi uno per uno.

[tps_title]NOVAK DJOKOVIC:[/tps_title]

Era l’uomo forte del momento con un inizio d’anno da Nole dei migliori tempi. Diciotto vittorie e zero sconfitte. Una Atp Cup vinta praticamente da solo, l’Australian open e l’ATP 500 di Dubai. Battutti praticamente tutti i top 10 in questi due mesi : Nadal, Federer, Thiem, Medvedev , Tsitsipas , Monfils (due volte). Riconquistato il numero 1, seppur con poche centinaia di punti di vantaggio su Nadal. Insomma si prospettava una stagione trionfale e il numero 1 molto probabilmente sarebbe stato consolidato di lì a poco avendo pochissimi punti da difendere in marzo e aprile. Certamente il palmares sarebbe stato rimpinguato e sicuramente le settimane da numero 1 si sarebbero avvicinate sempre più alle 310 di Federer, invece al momento si ferma a 282 per via del congelamento del ranking.

Novak Djokovic of Serbia returns the ball to Stefanos Tsitsipas of Greece during the final of the Dubai Duty Free Tennis Championship in the Gulf emirate of Dubai on February 29, 2020. (Photo by KARIM SAHIB / AFP) (Photo by KARIM SAHIB/AFP via Getty Images)

Bisognerà capire se si giocheranno gli Us Open a fine agosto e il Roland Garros poco dopo . A oggi sembra molto difficile , ma nel caso fosse possibile potrebbe ripartire da lì la rincorsa ai 20 Slam di Federer e tutto sommato Nole avrebbe “perso” solo la freccia di Wimbledon che per carità è un’occasione persa enorme dato che nel decennio 2011-2020 il serbo è stato nettamente il più forte giocatore su erba con i suoi 5 titoli (tre finali vinte su Federer), 52 vttorie e sole 4 sconfitte (una per ritiro). Però non sarebbe un danno così irreparabile. Nulla sarebbe pregiudicato , considerando soprattutto il fatto che Nole farà 33 anni il prossimo 22 maggio ed è il più giovane ed integro dei tre. Ovviamente il discorso cambierebbe molto se la stagione 2020 fosse già finita. In questo caso il serbo avrebbe perso molti mesi e tre Slam, sarebbe un anno di possibili trionfi sacrificato per colpa di questo maledetto virus. Potremmo dire che è come se a Nole fosse stata inflitta una penalità di stop and go mentre era in fuga in un gran premio, più corto sarò lo stop e meglio sarà.

[tps_title]RAFAEL NADAL[/tps_title]

Molto dipenderà se si giocherà o no Parigi. Quello è lo Slam dove Nadal ogni qual volta si è presentato in buone condizioni ha vinto. Dodici vittorie in quindici partecipazioni, due sole sconfitte (Soderling 2009, Djokovic 2015) quando non era in gran forma ed un ritiro nel 2016. Le ultime tre edizioni, da ultratrentenne vinte con la pipa in bocca perdendo due set in tre anni. Alla faccia di chi lo voleva finito dopo i 30 anni per via dell’usura fisica. Certamente questo stop lo penalizza e molto. A Parigi sarebbe stato lo strafavorito e le possibilità di vincere il 20esimo Slam ed appaiare Federer erano altissime. In questo 2020 Nadal stava entrando sempre più in forma e dopo un buonissimo Australian Open dove solo uno straordinario Thiem lo aveva fermato in una battaglia di 4 ore nei quarti, ha vinto il 500 di Acapulco in scioltezza. Insomma la condizione fisica era ottima e tutto lasciava presagire che avremmo visto il solito Rafa di sempre in primavera. Ora non sappiamo se il Roland Garros si giocherà in settembre-ottobre, sia per l’emergenza coronavirus sia perché si parla anche di possibili ripercussioni su questa scelta egoista dei francesi che hanno spostato il loro torneo senza chiedere il permesso a nessuno. Nel caso in cui non si giocasse il danno per Nadal sarebbe enorme e l’aggancio ai 20 Slam di Federer sarà un po’ più difficile.

[tps_title]ROGER FEDERER[/tps_title]

Al’inizio, quando Indian Wells e stato cancellato, molti suoi fans hanno quasi sghignazzato pensando che l’operazione al ginocchio fatta a febbraio, con cui Roger ha detto “ci vediamo a giugno sull’erba”, fosse arrivata nel momento giusto. Un tempismo perfetto. Ecco non è così, lo sarebbe stato se si fosse tornati in campo il 7 giugno, ma era abbastanza chiaro che la Pandemia era appena all’inizio e su Wimbledon c’era un enorme punto di domanda. Ora  l’ufficialità della cancellazione dei tornei su erba per il buon Roger è una mazzata e non di poco conto . Wimbledon era il torneo dove Federer poteva nutrire ancora ambizioni di vittoria, il torneo dove c’era un conto aperto da chiudere dopo l‘8-7 40-15 del quinto set della finale 2019. L’operazione al ginocchio, una semplice artoscopia, era stata posizionata nel momento giusto per arrivare a giugno -luglio al massimo della forma. Tutta la programmazione è stata spazzata via dal Coronavirus. Wimbledon non ci sarà e la più grande possibilità per vincere quel 21 esimo Slam è sfumata. Da valutare anche come sarà il ritorno in campo dopo 6 mesi (nella migliore delle ipotesi) o dopo 8-10 mesi oppure un anno. Non semplice per uno che compirà 39 anni tra quattro mesi, è verò che nel 2017 dopo sei mesi di stop il ritorno fu trionfale, ma le cose dai 35 ai 39 anni possono cambiare e molto. Lo ha dichiarato Tood Woodbridge ,ex numero 1 di doppio, che su Federer ha detto: “Meno partite giochi a quell’età e molto più difficile è tornare. Questa sosta ha fermato la possibilità di Federer di vincere ancora 1-2 Slam. Ora diventa altamente improbabile per lui”.

Parole condivisibli , ma assolutamente non definitive quando si parla di una leggenda che solo nove mesi aveva praticamente vinto Wimbledon . Va detto però che dopo quel Wimbledon il rendimento di Federer non è stato eccezionale : diciotto vittorie e sei sconfitte ,  con il solo titolo di Basilea e un Australian open abbastanza balbettante. Forse c’è anche qualche becero suo ultras che starà sperando che non si giochino gli Slam in modo che gli altri due non si avvicinino e non lo superino. In rete si legge veramente di tutto. Questi assomigliano a quelli che si tagliano i gioielli di famiglia per fare un dispetto alla moglie ed onestamente meritano solo compassione. La buona notizia è che lo stesso Roger ha detto che non vede l’ora di giocare Wimbledon nel 2021, notizia che ha rassicurato tutti i suoi tifosi. Aggiungiamo che questa pausa preclude, per il momento, la rincorsa al record di 109 tornei vinti da Connors, Federer è a 103. Sei tornei sono pochi, ma potrebbero essere tanti se lo stop perdurasse per moltissimo tempo. Staremo a vedere.

[tps_title]CONCLUSIONI:[/tps_title]

Per trarre le conclusioni potremmo dire che chi più e chi meno, ma sono tutti e tre terribilmente penalizzati da questa lunga pausa.

Speriamo si possa riprendere in agosto e speriamo si possa giocare lo Us Open. La USTA ha già comunicato che non c’è nessun piano di cancellazione del torneo e che si punta a giocare. Giusto dicano così dato che mancano più di quattro mesi e mezzo, però dobbiamo anche dire che proprio lì il sito del torneo è stato convertito in un ospedale temporaneo con 350 posti letto. Qualche dubbio che si possa giocare purtroppo sorge.

 

 

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