[tps_title]Servire per primi[/tps_title]
È davvero un vantaggio servire per primi all’inizio di un match?
Molti grandi tennisti, tra cui Mahut, Robredo e Wozniacki ritengono che sia effettivamente così. Anche altri addetti ai lavori hanno questa opinione, in quanto arrivati ai game decisivi, ci si potrebbe trovare in vantaggio (seppur senza break) e mandare l’avversario a servire in una condizione in cui non può permettersi errori. È questa, infatti, la tesi del professore Jeff Greenwald, consulente di psicologia dello sport. Pensiero in parte confermato dai dati dei due professori, che confermano che chi serve per primo abbia il 3-4% di possibilità in più di portare a casa il set. Ma, come tutto, c’è l’eccezione che conferma la regola: come ricorda Gilbert, infatti, André Agassi diceva di non voler battere al primo game, per paura di non essersi scaldato a sufficienza. E puoi anche cercare di brekkare subito, dato che l’avversario potrebbe essere teso e commettere qualche errore di troppo. A chi dare ragione? Numeri e Gilbert si scontrano, ma i risultati del secondo non possono certo essere smentiti dai primi
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