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Roberta Vinci a E poi c’è Cattelan: Serena Williams, sumo e pornostar

C’è da dirlo, la nostra Roberta Vinci negli ultimi tempi compare abbastanza spesso in televisione. Dopo essere stata ospite in collegamento con il Vespone nazionale a Porta a Porta ed essersi seduta sulla poltroncina di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, giovedì sera ha partecipato al celebre programma di SkyUno E poi c’è Cattelancondotto da Alessandro Cattelan, già presentatore di XFactor.

Delle tre ospitate televisive, quest’ultima è stata senza dubbio la più divertente e riuscita: Roberta è sembrata molto a suo agio e ha scherzato più volte con il simpatico conduttore nato a Tortona.

Ti vedo molto abbronzata“, esordisce Cattelan. Roberta annuisce e mostra i piedi chiari e il segno evidente del calzino.

“In Australia come è andata?”, le chiede. “Poteva andare meglio, ma poteva andare anche peggio“, risponde Roberta senza entrare nel particolare (la tarantina è uscita al terzo turno per mano della tedesca Anna-Lena Friedsam).

Dopo aver risposto a una domanda piuttosto banale (“Ci sono tornei dove ci tenete a fare meglio?” Gli Slam, ovviamente!), immancabile è arrivato l’argomento ‘Serena Williams’, l’attuale n. 1 del mondo che la tarantina ha sconfitto in tre set nell’ormai storica semifinale degli Us Open 2015, prima di perdere all’ultimo atto contro Flavia Pennetta – ormai lo sanno anche i sassi.

“Hai rivisto Serena dopo New York? Lo sai, vero, che l’hai mandata in depre?“, ha ricordato il conduttore. “Prima era tutta solare, tu l’hai trasformata in una maschera di tristezza”.

Sì, l’ho rivista per la prima volta in Australia“, ha risposto Roby. “Ti racconto la scena: ero seduta al ristorante, stavo mangiando. Al che la vedo e faccio per nascondermi, dicendo fra me e me: Minchia, adesso mi mena!. Lei va a prendere da mangiare, ma poi si dirige verso la mia direzione. Le sussurro un ‘ciao’ e lei per tutta risposta mi lancia un mezzo sorrisino stiracchiato, un po’ da serial killer, e se ne va. In quel momento ho compreso tutto: sì, mi odia ancora!“.  Roberta conclude con uno sfogo divertito: “E comunque basta con ‘sta Serena Williams. Ogni volta che qualcuno mi vede, mi chiede: E la Williams? Ormai è troppo!”

Dopo questo divertente aneddoto, Cattelan le fa qualche domanda sulle colleghe e sullo spogliatoio: “È vero che è unico per tutte le giocatrici?”.

“Sì, abbiamo lo spogliatoio comune in tutti i tornei”, spiega Roberta, “a parte Wimbledon, dove ce ne sono due: uno per le prime 16 tenniste del mondo – molto chic, molto curato – e un altro più grande per tutte le altre scarsone. Insomma, vediamo quasi sempre le nostre avversarie 10 minuti prima del match, non è che ci siano grandi segreti”.

Nello spogliatoio capita veramente di tutto“, continua la vincitrice di 5 Slam in doppio. “Pochi giorni fa, a Melbourne, stavo aspettando che si concludesse una partita per poter finalmente entrare in campo. Era molto tardi, e ammazzavo il tempo seduta su uno dei divanetti con le cuffie a seguire il livescore. Ti giuro, ho visto veramente qualunque cosa: alcune impegnate a truccarsi (una cosa che non ho mai capito: devi giocare a tennis e pensi a farti bella!?) o a provarsi i vestitini; altre intente a farsi i selfie con le tipiche facce-da-selfie; altre che camminavano tutte nude verso la doccia, altre addirittura che si portavano dietro il cellulare, in doccia. Scene veramente assurde!“, conclude Roberta ridendo.

“Con quali tenniste vai più d’accordo?”, le domanda poi Cattelan. “Sicuramente Serena Williams, numero uno indiscussa!”, scherza Roberta con una grassa risata. “No, in realtà con le top-player è impossibile fare amicizia, a stento ti salutano. Sto parlando di Serena, Sharapova, Azarenka… tutti personaggi un po’ costruiti“.

Tanto per rimanere nei luoghi comuni, si passa all’argomento dei versi delle tenniste durante il gioco. “Io non urlo tanto”, si difende Roberta. “È vero, ho il vizio di dire parolacce, ma quando si è in campo non si capisce più niente, mi faccio discorsi mentali infiniti. É un modo per sfogarsi ed esorcizzare la tensione…”.

Ed eccoci arrivati al momento più esilarante. Cattelan invita Roberta a fare un gioco chiamato Tennista o Pornostar?. Il raffinato test consisteva nel distinguere, a partire da brevi tracce audio, le urla delle tenniste in campo da quelle delle pornodive in azione. Roberta ne centra cinque (tra le grida in questione, quelle di Venus Williams e di Sasha Grey), ma ne sbaglia due, scambiando le sguaiate grida di Maria Sharapova per quelle di una pornostar. Naturalmente riconosce l’ultimo verso, che è il suo, emesso proprio agli Us Open durante il match più importante della sua vita.

L’indimenticabile puntata, che probabilmente rimarrà negli annali della storia del tennis non meno della semifinale di New York, si conclude con un’ultima chicca: Cattelan e Roby si sfidano a tennis vestiti da enormi lottatori di sumo con palline e racchette giganti. La lotta è durissima e piena di rocamboleschi colpi di scena, ma infine trionfa la tarantina: si aggiudica il punto decisivo ed esulta a più non posso, manco avesse vinto uno Slam. Sublime.

 

Michele Alinovi

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