Jannik Sinner è tornato e ha subito rimesso le cose in chiaro: la sua assenza dai campi non ha scalfito il suo status da protagonista assoluto del circuito. Dopo tre mesi lontano dalla competizione, l’altoatesino ha raggiunto la finale agli Internazionali BNL d’Italia, cedendo solo a Carlos Alcaraz. Un risultato che ha sorpreso molti, ma non Alex Corretja, ex numero 2 del mondo e oggi opinionista apprezzato.
Il ritorno in grande stile dell’azzurro, unito alle voci di un possibile ingresso di Carlos Moya nel suo team, ha animato il dibattito tennistico in vista del Roland Garros. “Sono rimasto piuttosto impressionato dal suo rientro,” ha dichiarato Corretja ai microfoni di Eurosport. “Dopo un periodo di stop così lungo, è normale non mantenere subito il livello più alto. Ma ha dimostrato di essere pronto per il resto della stagione.”
Le indiscrezioni che vedrebbero Moya in procinto di affiancare Sinner al posto di Darren Cahill sono state smentite dal diretto interessato. Ma l’idea di una simile collaborazione non appare campata in aria. “Jannik è uno che vuole sempre migliorare,” spiega Corretja. “Penso che si sia avvicinato a Carlos negli ultimi tempi proprio per capire come può arricchire il suo tennis. Conosce bene il gioco spagnolo e potrebbe aiutarlo anche mentalmente.”
Secondo lo spagnolo, non si tratta di una strategia per destabilizzare Alcaraz, ma di una scelta lungimirante: “Non credo che Jannik stia cercando un vantaggio psicologico. Vuole solo crescere. E sostituire Cahill non sarà facile: con lui e Simone Vagnozzi ha trovato una grande chimica.”
In effetti, per affrontare un rivale come Carlos Alcaraz, occorre uno sforzo extra. Lo ha dimostrato la finale di Roma, in cui lo spagnolo è salito di livello proprio quando serviva. “Oggi Alcaraz è leggermente avanti,” ammette Corretja, “ma Sinner è una macchina perfetta. Per smontarla, servono le chiavi giuste. Carlos ha quel tipo di gioco creativo e variabile che può mettere in crisi l’italiano, ma deve dare sempre il 110% per riuscirci.”
L’apporto di Carlos Moya, secondo Corretja, potrebbe essere decisivo in ottica Roland Garros. La sua esperienza, il suo storico dritto devastante e la profonda conoscenza della terra battuta possono rappresentare un valore aggiunto per Sinner. “Penso possano lavorare sul dritto, sul gioco di piedi e sulla varietà,” dice Corretja. “Jannik gioca spesso con lo stesso ritmo, ma Moya può insegnargli a cambiare schema, a usare più il dropshot, a rispondere da posizioni diverse. Sarebbe interessante vedere come evolverà tatticamente.”
Il tennis moderno, spiega Corretja, si è omologato su scambi rapidi e colpi decisi. Ma sulla terra resta decisivo chi sa usare rotazioni, angoli e variazioni. E qui Sinner, che ha già iniziato a lavorare su servizio e parabola del dritto, può ancora migliorare molto.
La sfida tra Sinner e Alcaraz è ormai un classico. Il bilancio sorride ancora allo spagnolo (7-4 nei confronti diretti), ma ogni incontro è una battaglia. Corretja prevede che i due si contenderanno anche il Roland Garros: “Arrivano entrambi in grande forma. Se si incontreranno in finale, conterà lo stato fisico e mentale del momento. Ma Sinner migliorerà partita dopo partita.”
Un endorsement convinto arriva anche sul valore assoluto di Sinner: “È come una versione migliorata di Agassi e Djokovic. In un’altra dimensione.”
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