Atp Cup, Italia-Austria 2-1: Berrettini da urlo! Domina Thiem e trascina nel doppio

L’Italia parte bene nell’Atp Cup 2021: nella prima giornata gli azzurri battono per 2-1 l’Austria di Dominic Thiem, dopo aver perso il primo singolare. L’eroe di giornata è senza ombra di dubbio Matteo Berrettini, che dopo la sconfitta per 6-3 6-2 di Fabio Fognini contro Dennis Novak ha trascinato l’Italia in rimonta. Contro il campione degli ultimi Us Open Berrettini ha offerto la miglior prestazione della propria carriera, surclassando l’avversario in meno di un’ora e mezza, col punteggio finale di 6-2 6-4. Nel doppio poi è netto la differenza di qualità tra le due coppie, con Fognini e Berrettini più abituati a questo genere di match ed alla specialità del doppio. Rimandato Thiem, che avrebbe potuto chiudere la contesa sul 2-0, ma si è evidentemente presentato alla rassegna a squadre in condizioni non esattamente esaltanti.

 

D. NOVAK (AUT) b. F. FOGNINI (ITA) 6-3 6-2

La scelta di ricevere al lancio della moneta dà subito i frutti per Fognini. Il ligure impiega pochissimo a trovare le giuste traiettorie per dare problemi all’avversario, che dopo l’approccio a rete finito lungo consegna subito il break all’Italia. Al servizio però fatica anche l’azzurro, poco reattivo con i piedi all’uscita dalla battuta e con due non forzati che lo condannano a restituire il break in men che non si dica. Nonostante sembri avere più armi, Fognini lamenta infatti scarsissima precisione da fondo campo, con Novak che si ritrova avanti nel punteggio senza strafare. Nel quarto gioco il numero due d’Italia commette due doppi falli e arriva a dodici errori gratuiti: senza alcuna fiducia in battuta, sul 15-40 cerca in maniera troppo tenera il dritto dell’austriaco, che con l’incrociato trova il primo vincente della sua partita, issando l’Austria sul 4-1 dopo aver tenuto – di nuovo aiutato da Fognini – il proprio game al servizio. Rallentare non sortisce alcun effetto per il numero 17 del mondo, che si ravviva solo quando riesce a spingere e a mettere al più presto i piedi in campo. Ma oramai è tardi, verso la parte destra Fognini continua a muoversi con quel pizzico di ritardo che non gli permette di avere chance. Nella seconda metà del set il numero 100 del mondo riesce anche a cambiare marcia al servizio, un colpo che lo trascina fino ad incamerare per sei giochi a tre il primo parziale: Fognini si arrende mettendo a segno solo quattro vincenti al fronte di diciannove errori non forzati, mentre Novak ai sette vincenti e sette gratuiti abbina un superbo 79% di prime in campo, con una realizzazione del 63%.

Col rovescio Fognini alterna quasi perfettamente lo slice al colpo in topspin, ma troppo spesso è poco incisivo. Anzi, totalmente contro pronostico è proprio l’azzurro a soffrire le palle senza peso, mentre Novak trova pericolosamente fiducia anche col rovescio lungolinea. Nel primo game del secondo parziale Fognini però è più tenace e riesce a salvare tre palle break per il rotto della cuffia. Gli equilibri però non cambiano affatto, ed il semi-miracolo non si ripete per l’ex campione di Monte-Carlo nel terzo game: alla terza occasione Novak gli strappa ancora la battuta, e poco dopo l’Austria vola sul 3-1. Oltre alle difficoltà negli spostamenti di Fognini, evidentemente ancora arrugginito, è anche la maggiore potenza dell’avversario a fare la differenza: se gli scambi si mantengono corti – come nella stragrande maggioranza dei casi – Novak domina (35 a 23 nei punti vinti giocati sotto i cinque scambi alla metà del secondo set). Quando si va sopra i nove colpi la contesa è più equilibrata, ma le volte in cui Fognini è in grado di farlo non bastano per scrivere una storia diversa. Perché va considerato anche lo stato mentale dei due tennisti, col numero 100 Atp totalmente galvanizzato dal set di vantaggio. La confidenza e la profondità dei suoi colpi lo proiettano poi anche in avanti, potendo adottare anche un atteggiamento più offensivo. Dopo è già tutto scritto, e allo scoccare di un’ora e tredici di gioco Dennis Novak può alzare le braccia al cielo: il 6-3 6-2 consegna all’Austria il fondamentale punto dell’1-0. Per lui è la seconda vittoria in carriera su un Top-20, a distanza di due anni e mezzo dalla prima. Vince 68 punti contro i 48 di uno spento Fognini, che “regala” ben 38 gratuiti. Al servizio Novak supera ampiamente il 60% di punti vinti (sia con la prima che con la seconda), mentre l’italiano tocca appena un misero cinque su venti con la seconda, oltre a sei doppi falli.

 

M. BERRETTINI (ITA) b. D. THIEM (AUT) 6-2 6-4

Di ben altro livello sembra sin da subito il secondo match sulla John Cain Arena, dove Dominic Thiem e Matteo Berrettini dominano nei loro rispettivi primi turni di battuta. Le sorti dell’incontro, nelle fasi iniziali, sembrano dipendere totalmente dal rendimento della prima dei due giocatori. Negli scambi, infatti, c’è equilibrio e – anche se sbaglia qualcosa in più – Berrettini tiene benissimo col rovescio. È proprio uno di questi, nel quinto game, che gli consegna in mano le chiavi della partita: la prima abbandona del tutto Thiem, che sorpreso dalla rapidità e dall’incisività dell’italiano si ritrova a dover inseguire. Due ace di fila nel game successivo per il numero dieci Atp, che dopo diciannove minuti di gioco conduce 4-2 ed è estremamente deciso e concreto. Tutte le armi di Thiem non sembrano funzionare, mancano i vincenti  e la tattica di puntare il rovescio dell’avversario si rivela quasi controproducente: spesso è Berrettini il primo a poter uscire dalla diagonale di sinistra in maniera decisiva, anche con degli slice ben riusciti. L’austriaco prova anche delle palle più centrali e profonde, ma il suo rovescio è quasi innocuo per un brillantissimo Berrettini. Il romano vince anche lo scambio più lungo della partita dopo ventiquattro colpi, e con un po’ di fortuna vede scivolare fuori anche il colpo successivo di Thiem, che lo lancia avanti di due break, sul 5-2 e servizio. In trentuno minuti, Berrettini archivia la pratica con un livello tennistico che non gli si vedeva esprimere dalla fine del 2019: tredici vincenti per lui ed uno solo per il numero tre del mondo, surclassato anche dalla battuta dell’italiano, che due volte su tre mette la prima in campo e vince il 77% dei punti con la prima ed addirittura l’86% con la seconda.

Più che appannato, come lo era Fognini, a Thiem sembra mancare il cambio di ritmo, la profondità e la solita potenza. Accelera con troppa poca costanza per scardinare Berrettini, che trova angoli straordinari col diritto e manda totalmente in confusione l’avversario: a Thiem scappano via un paio di colpi già dal primo game, e dopo un ultimo slice finito fuori cede per la terza volta consecutiva il servizio, consegnando anche le redini del secondo set al semifinalista degli Us Open 2019. Il dominio però è totale: Vincenzo Santopadre rimane basito, col suo pupillo che “ha il diavolo in corpo” ed è artefice della migliore prestazione in carriera. Thiem subisce un altro break e ferma l’emorragia quando è troppo tardi, il numero uno d’Italia gli strappa addirittura nove giochi di fila dall’1-2 del primo set. Avanti 6-2 4-0, infatti, Berrettini incappa nell’unico passaggio a vuoto della sua partita, ma con la consapevolezza che oggi lo pervade in tutte le situazioni di gioco, gli errori rimangono limitati. Gli basta conservare il secondo break di vantaggio per chiudere la partita, rispondere all’Austria e rinviare tutti i verdetti al doppio decisivo. Dopo un’ora e ventidue minuti è 6-2 6-4, per Berrettini è la settima vittoria contro un Top-10, la prima contro un Top-3 e la terza su cinque sfide contro Dominic Thiem. La minor convinzione nella seconda di servizio dell’italiano ha tenuto a galla il finalista dell’ultimo Australian Open, che però ha a sua volta vinto solo otto su ventidue punti con la propria seconda in campo, fulminato da alcune bellissime risposte dell’azzurro. Dopo due vittorie contro pronostico e contro classifica è 1-1 tra Italia e Austria nel Gruppo C.

 

M. BERRETTINI / F. FOGNINI (ITA) b. D. NOVAK / D. THIEM (AUT) 6-1 6-4

I capitani Vincenzo Santopadre e Wolfgang Thiem scelgono di mandare in campo per il doppio gli stessi protagonisti del singolare, tutti impegnati per meno di un’ora e mezza in campo. I primi tre game sono all’insegna dei servizi e degli scambi brevi. Ad avere i problemi, però, è ancora Thiem, che quando da fondo si trova a palleggiare con Thiem viene ancora una volta sovrastato: questo permette ad un doppista di grande esperienza come Fognini di intervenire al momento giusto, creando così enormi problemi alla coppia austriaca. Novak interviene poco, e Thiem oggi sente anche la pressione: sull’1-2, al primo deciding point di giornata, commette doppio fallo e manda l’Italia subito avanti di un break, avanti 3-1. Il più inesperto del quartetto si conferma il numero tre del mondo, che – anche nei game di servizio del compagno – fa scelte tattiche rivedibile e cambia troppo in anticipo posizione, senza essere preciso a dovere. La coppia azzurra, vittoriosa al torneo di San Pietroburgo di tre anni fa, prende così il largo nel punteggio, strappando ancora la battuta agli avversari con una bellissima iniziativa di Berrettini a rete: in ventitré minuti ci pensa proprio Berrettini col servizio a mettere il sigillo su un gran primo parziale, vinto per sei giochi a uno.

L’inerzia rimane potenzialmente dalla parte degli azzurri in avvio di secondo set, ma nonostante le pochissime prime in campo l’Austria riesce a rimanere a galla, tenendo per tre volte la battuta a 30 e rialzando pian piano la testa. Nel sesto game poi, la prima vera occasione – in un brutto turno di servizio di Fognini, con l’Italia ancora salvata da Berrettini, prima forzando l’errore a rete di Thiem sulla palla break e poi chiudendo la volée sul deciding point giocato con la I-formation. La svolta definitiva arriva proprio nel game successivo, il fatidico settimo gioco, dopo un’altra giocata meravigliosa del tennista romano: tre smash contenuti in difesa e poi sotto a rete insieme a Fognini, che con la volée in chiusura porta il break finale all’Italia. Dopo un’ora esatta di gioco è una risposta sbagliata di Thiem a chiudere definitivamente i giochi: 2-1 per l’Italia col 6-1 6-4 finale, un doppio in cui ancora una volta il protagonista assoluto di giornata si è confermato Matteo Berrettini. Una giornata da incorniciare per il numero dieci del mondo e uno d’Italia, che non può abbassare la guarda. Lo aspetta Gael Monfils, in un altro singolare che potrebbe risultare fondamentale per il cammino dell’Italia in questa Atp Cup 2021. Fognini ha servito senz’altro meglio in doppio, ed aver giocato al fianco di un compagno così in grado di trascinarlo anche nel doppio, psicologicamente e non solo, potrebbe averlo aiutato. Con Benoit Paire però è sempre tutto imprevedibile.

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