Australian Open maschile: Berrettini piega Anderson, Alcaraz vince la prima in un Major

Con un bilancio di quattro vittorie e due sconfitte in campo maschile, l’Italia può sorridere alla fine del secondo giorno di gare all’Australian Open. Passano tutti vincendo in tre set Lorenzo Sonego, Salvatore Caruso, Fabio Fognini e Matteo Berrettini. Sconfitti invece in quattro set Marco Cecchinato e Andreas Seppi. In scioltezza anche i potenziali quartifinalisti della parte bassa, con Stefanos Tsitsipas e Daniil Medvedev in grande spolvero. Buoni segnali dalla schiena di Rafael Nadal, che ha esordito bene contro Laslo Djere. Le due sorprese del giorno, però, sono le sconfitte di David Goffin e Roberto Bautista Agut, anche se la Spagna festeggia e guarda già al futuro: oggi, 9 febbraio 2021, è arrivata la prima vittoria in un Grande Slam per Carlos Alcaraz, 17enne pupillo di Juan Carlos Ferrero.

Il nostro riepilogo, però, è soprattutto a tinte azzurre. Un azzurro che si fa molto intenso se pensiamo che nelle quattro vittorie il parziale è stato di 12-0 nel computo dei set. In ordine di tempo, il primo a chiudere è stato il torinese Lorenzo Sonego, convincente al primo match in carriera da testa di serie in un Major. Il numero 31 del seeding ha infatti eliminato per 7-5 6-4 6-4 lo statunitense Sam Querrey. Pur nettamente favorito per le condizioni in cui entrambi arrivavano alla sfida, è doveroso evidenziare la solidità e la concretezza di Sonego contro un giocatore dell’esperienza di Querrey. Un match lineare, deciso da un break per set e con l’italiano mai veramente in difficoltà al servizio: il 78% di punti vinti con la prima ed il 62% con la seconda sono abbastanza per far notare la facilità con cui Sonego si è destreggiato nei propri turni di battuta, annullando anche le uniche due palle break concesse, nel terzo set. Nel primo e nell’ultimo set il numero 35 del mondo è riuscito ad alzare l’asticella quando necessario, procurandosi il break nel penultimo game del parziale, per incamerarlo senza tentennamenti. Ancor più semplice il secondo set, con il break arrivato nel terzo gioco e conservato fino alla fine. Da sottolineare, in ultimo, tenendo conto della grande potenza di Sonego, c’è il buonissimo differenziale tra vincenti e gratuiti, fermo a +17 alla fine del match.

Era favorito e non ha affatto deluso neanche Salvatore Caruso, che con lo score di 6-2 6-4 6-3 ha controllato costantemente la sfida contro Henri Laaksonen. Il siciliano ha dominato il primo e l’ultimo parziale, vinti con due break di vantaggio. Qualche problema in più l’ha avuto nel secondo set: dopo due break per parte, però, sul 4-4, Laaksonen si è arrendere in maniera definitiva.

Brillante anche Fabio Fognini, vittorioso per 6-4 6-2 6-3 contro un Pierre-Hugues Herbert che ha dimostrato di non aver alcuna arma per impensierire una versione del genere del numero 17 del mondo. Le buone sensazioni dall’Atp Cup sono così confermate e per la seconda volta in carriera in uno Slam il ligure ha chiuso una partita senza concedere palle break, la prima volta era accaduto al Roland Garros di dieci anni fa, nel match di secondo turno contro Stephane Robert.

Nel primo match della sessione serale invece era impegnato, sulla Margaret Court Arena, Matteo Berrettini, nello scomodo match d’esordio contro Kevin Anderson, oramai al numero 81 della classifica Atp. Battaglia vera e propria, però, v’è stata soprattutto nel primo parziale. Nonostante i ventuno vincenti, al fronte di soli tre errori non forzati, l’italiano ha infatti dovuto sudare le proverbiali sette camicie: un’ora e due minuti per chiudere dopo otto set point annullati (tre sul 4-5 e cinque nel tie-break, vinto poi per undici punti a nove). Nelle fasi più concitate del primo parziale è stato il servizio a tenere a galla Berrettini, che ha salvato cinque delle otto palle set proprio grazie al primo colpo, o con un ace o impedendo all’avversario di rispondere. Il sudafricano può recriminare solamente sui set point arrivati sul 6-5 e sul 9-8, punti in cui è stato tradito dal proprio diritto con due non forzati pesantissimi. Archiviato il primo parziale, la maggiore freschezza e l’abitudine a match più intensi di Berrettini hanno fatto la differenza. La testa di serie numero 9 del torneo ha vinto quarantaquattro dei cinquantacinque punti giocati al servizio nei due set successivi, senza più concedere alcun break point a Kevin Anderson. Un Anderson costretto a capitolare nelle fasi decisive, col servizio perso nell’undicesimo game del secondo set e nell’ottavo gioco del terzo. Berrettini torna così al secondo turno imponendosi 7-6(9) 7-5 6-3: l’anno scorso perse al quinto set la battaglia con Tennys Sandgren, quest’anno lo attende il classe 2000 Tomas Machac.

Nella prima parte della nottata italiana invece sono arrivate le sconfitte di Andreas Seppi e Marco Cecchinato, rispettivamente ai danni di Pablo Cuevas e Mackenzie McDonald. Quest’ultimo aveva illuso un po’ tutti giocando uno splendido primo set, vinto per 6-3 con quattordici vincenti e sei errori gratuiti. Poi, però, l’americano ha fatto molto meglio in risposta, e Cecchinato si è pian piano spento, cedendo per 3-6 6-3 6-2 6-2. Seppi invece non è mai stato veramente in partita contro il veterano sudamericano, che ha controllato il primo, il terzo ed il quarto parziale, pagando con un set perso l’unico break subito, nell’ultimo gioco del secondo set. Un Seppi in netto ritardo di condizione e quindi in grandissima difficoltà, crollando anche per via dei suoi cinquantadue gratuiti dopo due ore e ventidue minuti, 6-4 4-6 6-2 6-2.

Le quattro teste di serie principali della parte bassa del tabellone, Rafael Nadal (tds n° 2), Daniil Medvedev (tds n° 4), Stefanos Tsitsipas (tds n° 5) e Andrey Rublev (tds n° 7) hanno lasciato poco o nulla ai propri avversari. In particolare hanno convinto il greco ed il russo campione in carica delle Atp Finals, rispettivamente vittoriosi contro Gilles Simon e Vasek Pospisil: il francese ha raccolto la miseria di quattro giochi (6-1 6-2 6-1), mentre il canadese non è riuscito a tenersi in partita col servizio, che a Rotterdam lo aveva invece aiutato a battere Medvedev. Nadal, allenatosi poco nelle ultime due settimane per via di un problemino alla schiena ha offerto comunque una buonissima prova contro Laslo Djere, giocando in maniera più convinta e aggressiva soprattutto nel terzo parziale; Rublev invece ha battuto 6-3 6-3 6-4 il teutonico Yannick Hanfmann. In due russi, in rotta di collisione per il quarto di finale, possono inoltre abbozzare un sorriso derivante dalle prestazioni di David Goffin e Roberto Bautista Agut, che sarebbero dovuti essere gli avversari di Medvedev e Rublev in ottavi. Invece il belga si è fatto rimontare da Alexey Popyrin sciupando due match point nel quarto set prima di cedere al set decisivo; Bautista invece è apparso nettamente scarico dal punto di vista fisico e mentale, perdendo 6-7(1) 6-0 6-4 7-6(5). Per la Spagna, comunque, è un gran giorno: Carlos Alcaraz, ancora 17enne, vince la prima partita in un torneo del Grande Slam piegando Botic Van Zandschulp 6-1 6-4 6-4. Tra due mesi compirà 18 anni e dopodomani affronterà Mikael Ymer.

Carlos Alcaraz AO 2021
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