Sinner-Djokovic: l’attesa semifinale degli Australian Open 2024 analizzata ai raggi X

Manca sempre meno alla prima semifinale degli Australian Open 2024 tra Jannik Sinner e Novak Djokovic. Cosa possiamo aspettarci da questa partita? Proviamo a capire quali possano essere gli aspetti decisivi di questo match

L’attesa per la prima semifinale degli Australian Open è ormai agli sgoccioli: la sfida che tutti sognavano nel momento del sorteggio tra Jannik Sinner e Novak Djokovic andrà in scena questa notte alle 04.30 italiane. È dunque divenuta realtà la semifinale dei sogni, ovvero la partita dello scontro generazionale tra il nuovo che avanza, Sinner, e il Fab che resiste, Djokovic, come sempre l’uomo da battere quando Joker è presente ai nastri di partenza di un torneo di tennis.

La Rod Lever Arena sarà lo scenario ideale del duello all’ultimo 15 che stabilirà chi tra i contendenti avrà il diritto a disputare la finale nell’edizione 2024. Jannik arriva a questo prestigioso traguardo senza aver perso un solo set nell’arco del torneo, sconfiggendo nei quarti un ottimo Andrey Rublev con una prestazione di stampo sinneriano. Voglio indicare qui due semplici dati a sottolineare l’essenza della vittoria dell’italiano: 8 palle break su 8 annullate e tie break del secondo set vinto per 7-5 dopo aver recuperato dall’ 1-5 di svantaggio.

Djoker nel suo quarto di finale invece ha faticato nella prima parte del match con l’americano Taylor Fritz. Il serbo ha comunque vinto il primo parziale al tie break, perdendo però il secondo, prima di aggiudicarsi piuttosto in scioltezza la sfida in quattro set, mettendo sulle ginocchia il suo avvilito avversario: per il californiano infatti nona sconfitta su nove incontri disputati con il serbo.

Nell’imminenza della semifinale, registro ovunque molto ottimismo intorno alle possibilità di vittoria di Jannik, forse persino esagerato. Non dobbiamo mai dimenticare chi sia il nativo di Belgrado: parliamo infatti del più vincente giocatore nella storia a livello Slam con i suoi 24 titoli in totale e dunque il numero uno indiscusso dei tennisti al meglio dei cinque set in circolazione. Non inizio neppure ad elencare la lista dei suoi record inanellati solo in Australia, basti dire che con i suoi 10 trofei, Nole detiene il record assoluto di vittorie al Major Down Under.

Peter Staples

Si potrà obiettare, a ragione, che Jannik ha compiuto incredibili progressi nel corso del 2023 e che ha battuto addirittura due volte il serbo nel finale di stagione, e precisamente nel round robin delle ATP Finals di Torino e in Coppa Davis, nella ormai mitica partita dei tre match point consecutivi annullati.

Tuttavia il veloce indoor ed i match al meglio dei tre sono l’habitat naturale del classe 2001 italiano, mentre domani Cappuccetto Arancione entrerà nella tana del lupo serbo per lottare al meglio dei cinque set, in condizioni outdoor, con un giocatore che di queste partite ne ha disputate e vinte a decine con tennisti di almeno tre generazioni differenti, e per di più in cerca di vendetta proprio per quella dolorosa sconfitta Davis inflitta dall’azzurro a Malaga.

Se per Djoker il match di semifinale sarà un altro semplice tassello che andrà ad impreziosire la sua già leggendaria carriera, per il numero quattro del mondo questa partita avrà una valenza ben differente: dovrà dimostrare a sé stesso e all’intero mondo del tennis che lui è preparato al grande balzo, ossia diventare un giocatore formato Slam, in grado di arrivare in fondo ai Major e lottare per la vittoria finale.

Sono due anni ormai che Jannik, addestrato dal nuovo team, studia e si prepara con dedizione assoluta per centrare lo storico risultato e dunque la pressione del match sarà soprattutto affar suo. Nel 2022 e nel 2023 a Wimbledon, prima nei quarti e poi in semifinale, Nole lo ha bocciato. Venerdì a Melbourne Sinner ci riproverà ancora, ma non è scontato che per lui sia la volta buona.

Credit: Peter Staples for ATP Tour

E se fino ad ora abbiamo sondato gli aspetti più squisitamente psicologici della grande sfida australiana, tecnicamente che genere di semifinale possiamo attenderci dai due rivali? È ragionevole supporre che Djokovic esibirà il suo tipico tennis ormai consolidato nel corso dei secoli: intelligente, geometrico, preciso, millimetrico, ricco di variazioni negli schemi e nei colpi, sempre teso alla ricerca dei punti deboli dell’avversario, difensivo ma nell’accezione delle più raffinate arti marziali, ovvero in grado di ritorcere ai danni dell’aggressore i tentativi di attacco.

Quale sarà invece la strategia che utilizzerà l’altoatesino? Con Rublev, l’azzurro ha fatto a sportellate da fondo, nella certezza che fosse sufficiente il classico piano A, il Sinner prima maniera insomma, poche variazioni, poche discese a rete, tanta pressione negli scambi a muovere e mandare fuori giri il pur bravissimo Andrey. Con Nole invece credo Jannik dispiegherà tutto il suo nuovo repertorio tecnico, dato che il numero quattro del seeding ed il suo team sanno perfettamente che sfidare a braccio di ferro sistematico il miglior difensore del circuito sarebbe un vero suicidio tennistico.

In ogni caso, a mio avviso, la chiave della partita per l’italiano sarà la sua prima palla di servizio. Con Rublev l’azzurro ha servito bene, meglio che con Khachanov, ma con Djoker dovrà chiedere persino l’impossibile al fondamentale di inizio gioco, perché perdere il controllo dello scambio servendo troppe seconde al numero uno del mondo in risposta potrebbe risultargli alla lunga fatale.

In conclusione, la volpe azzurra partirà da sfavorita nei confronti di un vero animale da Slam come il serbo, perfettamente a suo agio in contesti del genere, tuttavia Jannik potrebbe possedere già nel cuore, nella testa e nel braccio ciò che serve per ribaltare il pronostico avverso. Molti osservatori sono convinti che l’italiano sia fatto della stessa sostanza di Nole, entrambi dominatori naturali: chissà se il giovane fenomeno non sarà proprio quel giocatore in grado di squarciare a sorpresa l’aurea di imbattibilità che avvolge luminosa il dieci volte vincitore degli Australian Open. Sveglie puntate per le 04.30, quando il match solleverà il velo del dubbio e conosceremo finalmente la verità.

Roberto “ItalyFirst” Eusebi

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