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Alexander Zverev: “Non ne potevo più, non sono una macchina”

Alexander Zverev solo pochi giorni fa celebrava forse la vittoria più importante della sua carriera alzando il trofeo di Montréal, dopo la splendida vittoria contro Roger Federer. Ben altra sorte ha avuto nel Master 1000 di Cincinnati, dove ha perso dal 19enne statunitense Frances Tiafoe con il punteggio di 4-6 6-3 6-4.

Sono completamente stravolto ora“, ha ammesso il n. 7 al mondo in conferenza stampa. “Ero stravolto negli scorsi giorsi. Insomma, ho giocato 12 match nel giro di due settimane. Ho vinto un Atp 500 [Citi Open di Washington] e un Master 1000 [Rogers Cup] nelle ultime due settimane. Ho battuto un sacco di top 10 e ho dovuto misurarmi in match molto duri”.

Non sono una macchina: sì, ora sono stanco. Non c’è motivo di nasconderlo. Certo, non vogliere togliere niente a lui [Tiafoe], ha fatto un grandissimo match, ma credo che a metà del secondo set ero al 10% delle mie possibilità. Sono sempre motivato a giocare e a fare bene. Ma tutti noi abbiamo un limite fisico, e io l’ho raggiunto ora”.

L’uscita di Zverev rende ancora più incerta la vittoria di Cincinnati, dato che al momento sono ancora in corsa solo due top-ten, Dominic Thiem e Rafael Nadal. Dopo due grandi successi, Sascha ora vuole solo riposarsi un po’: “mi prenderò tre o quattro giorni liberi e giocherò a golf oppure andrò in spiaggia, cose così”. Il tennista di Amburgo ha poi parlato delle sue chance in vista dell’ultimo Slam dell’anno, lo Us Open: “Penso che ci sia un ristretto gruppo di giocatori molto favoriti per il titolo finale, capitanato naturalmente da Roger e Rafa. Però credo di avere anche io le mie possibilità“.

 

 

Michele Alinovi

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