Andy Murray non giocherà agli Australian Open

Andy Murray

Un 2020 in salita per Andy Murray: il campione scozzese ha annunciato che non sarà presente agli Australian Open, il primo Slam della stagione, a causa dell’infortunio all’inguine che si era procurato durante la Coppa Davis, in particolare nel match contro Tallon Griekspoor, vinto nella sfida del Gruppo E di Coppa Davis contro l’Olanda. Scontata anche la assenza da ogni appuntamento australiano, compresa la Atp Cup. “Purtroppo [l’infortunio] non si è risolto così rapidamente come speravamo”, ha detto l’agente di Murray, Matt Gentry. Già circa due settimane fa, Murray e il suo team avevano deciso di cancellare il consueto piano di allenamento di due settimane a Miami, che l’ex n. 1 del mondo compie da anni durante la off season. L’obiettivo era quello di riposarsi e sperare in un rapido recupero in vista della stagione australiana. Le speranze non sono state esaudite: il tre volte campione Slam, che mesi fa era tornato nel circuito superando un serio infortunio all’anca che lo aveva inizialmente portato al ritiro, dovrà aspettare per tornare in campo.

Andy Murray costretto ad annullare la sessione di allenamento a Miami. Dubbi sugli Australian Open?

Il ritorno di Andy alle competizioni non è ancora stato deciso, ma verosimilmente sarà tra febbraio e marzo, nei Master 1000 americani oppure direttamente in preparazione per la stagione su terra. “Ero davvero entusiasta all’idea di tornare a giocare in Australia: lo scorso gennaio non sapevo nemmeno se avrei potuto giocare ancora a tennis, volevo tornare e fare del mio meglio. Per questo è ancora più deludente”, ha detto Murray. “Sfortunatamente ho avuto una battuta d’arresto con il mio infortunio, quindi ho bisogno di tempo per risolverlo prima di tornare in campo”. Murray, che non aveva partecipato allo Slam australiano già nel 2018, deve di nuovo rinunciare a un torneo a lui dolce-amaro, dove nella sua carriera ha conquistato ben cinque finali senza mai alzare l’ambito trofeo. Contando anche gli AO 2020, emerge una triste statistica per il britannico, che ha giocato soltanto due degli ultimi 10 Slam (Us Open 2018 e Australian Open 2019, dove peraltro ha raggiunto risultati miseri), a causa dei guai fisici che ha dovuto passare negli ultimi anni. Numeri davvero non degni di Fab 4.

Rapide sono arrivate le parole di dispiacere di Craig Tiley, direttore degli Australian Open: “So bene quanto Andy fosse entusiasta all’idea di tornare a competere in Australia, e so ora quanto sia deluso ora. La sua ultima partita qui è stata una “montagna russa” di cinque set che nessuno dei presenti dimenticherà facilmente [il primo turno degli AO 2019 perso contro lo spagnolo Bautista Agut]: ha mostrato tutta la sua determinazione e la sua volontà, il suo spirito combattivo che lo ha portato a tornare da un infortunio che avrebbe potuto porre fine alla sua carriera. Ci mancherà molto, gli auguriamo il meglio per la sua guarigione e speriamo di rivederlo presto in campo”.

 

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