Coppa Davis: l’Australia vola in finale dopo 19 anni, battuta la Croazia

La prima giornata di semifinali di Coppa Davis 2022 ha visto trionfare l'Australia. Battuta la favorita Croazia con il punteggio di 2-1.

Prima giornata di semifinali e prima vittoria inaspettata. Dopo 19 anni dall’ultima volta, l’Australia torna in finale a sorpresa grazie a giovani talenti, ma soprattutto grazie al capitano Lleyton Hewitt.

Thompson/Purcell (AUS) b. Mektic/Pavic (CRO) 6-7(3), 7-5, 6-4

Si prospettava un cammino difficile per l’Australia sin dalle prime battute a causa dell’assenza di Nick Kyrgios, il quale avrebbe sicuramente completato il gruppo. Assenza colmata – a livello di gioco – dal capitano Hewitt e anche bene, dato il trionfo in un match in singolare e dell’importantissimo match in doppio. Il capitano ha pensato bene di fare un cambio all’ultimo minuto, schierando in campo davanti ai campioni croati Mektic e Pavic – e ultra favoriti – la coppia composta da Thompson e Purcell. Infatti, è avvenuta proprio grazie al primo, con l’aiuto del compagno, la prodezza del punto decisivo, dopo 2 ore e 14 minuti di gioco. Il primo set – conclusosi successivamente al tie-break – è stato abbastanza equilibrato: gli “aussie” avevano concesso solo 1 palla break ai croati, subito salvata, ma non erano riusciti ad incrinare il servizio di Mektic e Pavic. Questi ultimi si sono resi protagonisti di alte percentuali di realizzazione al servizio e soprattutto di punti vinti con la prima – 82% contro il 67% degli avversari – Durante il secondo set la storia cambia: i croati concedono di più e i due australiani sono bravi a sfruttare bene il campo per mettere in difficoltá i campioni Slam. La conquista del break e il risultato che ha obbligato a decidere l’incontro al terzo parziale è avvenuto grazie ad un’unica palla break all’11esimo gioco concessa dai croati che Thompson e Purcell sono stati bravi a sfruttare e a difendere per poi chiudere per 7 giochi a 5. Il livello di gioco nel set decisivo è rimasto alto per gli australiani – avevano giá notevolmente alzato le statistiche nel secondo – e Mektic e Pavic non sono riusciti a ritrovare il tennis del primo set, concedendo troppo e non riuscendo neanche a generare più di 4 vincenti, troppo pochi rispetto ai 14 degli australiani. 6-4 è il punteggio del terzo parziale, dopo più di 2 ore di partita, con l’ansia e allo stesso tempo la gioia di terminare l’incontro che avrebbe proiettato il team vincente direttamente in finale, data la parità nei match in singolare.



De Minaur (AUS) b. Cilic (CRO) 6-2, 6-2

Alex de Minaur stupisce il veterano Cilic. Il tennis del giovane De Minaur, talento australiano importantissimo per il Team di Hewitt, dimostra che un tennis ragionato e di “posizionamento” possa essere bello e allo stesso tempo efficace, testimone l’andamento del match di oggi contro Cilic, in cui il croato è stato anche portato molto spesso, dallo stesso De Minaur, a commettere troppi doppi falli ed errori non forzati. È inoltre proprio grazie ad Alex De Minaur che l’Australia ha potuto continuare a sperare, data la precedente sconfitta del compagno Kokkinakis da parte di Coric. Il numero 1 australiano pareggia i conti e riporta la squadra a sognare una finale simile all’ultima vinta a Melbourne contro la Spagna nel 2003. Da parte di Cilic solo commenti negativi riguardo al match; il croato non è mai entrato in partita e purtroppo è il rendimento fisico a parlare: dopo la finale a Tel Aviv, 3 partite su 3 perse per lui.

Coric (CRO) b. Kokkinakis (AUS) 6-4, 6-3

La vittoria di Coric aveva garantito maggiore tranquillità al proprio team, ma l’1-0, particolarmente in Coppa Davis – dove la vittoria è garantita con 2 match – è pericoloso, soprattutto a livello mentale. Thanasi Kokkinakis non è mai riuscito a domare Borna Coric. Quest’ultimo, che quest’anno ha vissuto un periodo di grande forma – campione del 1000 di Cincinnati, e in main draw con Protected Ranking, ha battuto Stefanos Tsitsipas in finale – e continua a fare bene anche con la propria nazionale. Straordinario rapporto positivo tra vincenti e gratuiti per lui, seguito dal 71% di prime messe in campo e 3 palle break convertite per un totale di 65 punti vinti, contro i 50 dell’australiano. Grande vittoria che peró non è bastata ai croati, che comunque hanno sempre lottato per ogni quindici.

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