Cuore Sinner

Jannik rischia contro il metronomo Simon, poi trova una via per risolvere il rebus e vola in semifinale.

Colonia: il nostro talento più brillante si è mangiato i primi due turni, impressionando soprattutto in risposta (11 break realizzati in quattro set), e adesso c’è solo Gilles Simon tra lui e la semifinale. Nel primo game il francese, fresco autore del libro Questo sport ti rende pazzo, spolvera a ripetizione la riga di fondo lasciando presagire un match più sofferto del consueto, ma la reazione di Jannik al break subito è quasi nadaliana e si concretizza in quattro giochi consecutivi. Sul 4-2 prende vita una frazione lottata in cui il nostro perde anche la racchetta dopo uno smash e – nonostante il tentativo di testa – con qualche gratuito si complica la vita, ma dopo aver annullato quattro palle break chiude i conti con una splendida demivolée di rovescio nei pressi della rete. Il rovescio lungolinea con cui si apre il nono game non lascia dubbi sulla determinazione di Jannik, che poi con l’aiuto della prima di servizio si mette in tasca il set – un 6-3 addirittura generoso nei confronti del transalpino.Nel secondo parziale il silenzio è rotto dal ticchettio ipnotico di Simon che piano piano si prende la scena con la sua regolarità e manda fuori giri Sinner. Il risultato è un 6-0 totalmente inaspettato che pone le sue fondamenta su una montagna di errori dell’italiano spazientito.E la pazienza minaccia di essere un tema decisivo anche nel terzo set, perché Simon le prende tutte inducendo Jannik a prendersi rischi eccessivi. Sinner avrebbe bisogno di punti brevi ma non riesce a graffiare, finisce sotto 0/40 nel secondo game e nonostante la disperata rimonta subisce un break che sa di condanna in primo grado (e sono otto i giochi persi consecutivi). Non c’è più tempo: è il momento del dentro o fuori. E Sinner riesce ad alzare l’asticella sia in termini di qualità, sia (soprattutto) di imprevedibilità, fa il controbreak e poi – sul 3-3 – piazza l’allungo approfittando anche di qualche sbavatura dall’altra parte della rete. Al momento di servire per il match Jannik commette un paio di errori con il rovescio e uno a rete concedendo tre palle break (21 nel match). Le annulla tutte con coraggio e poi viene a rete a chiudere la partita. Freddo come il ghiaccio, la porta a casa con il cuore.Nei giorni scorsi, in un’intervista pubblicata sul sito ATP, Jannik ci ha raccontato qualcosa in più sull’andamento di questa stagione. E leggendo le sue parole ci ricordiamo all’improvviso che questo candidato mostro è in realtà un tenero teenager proiettato in un’esistenza meravigliosamente assurda come quella di un tennista professionista… se a questo aggiungiamo una pandemia mondiale, possiamo farci una vaga idea di quanto debba essere maturato questo ragazzo negli ultimi mesi. “È stato un anno duro. Abbiamo tutti giocato a tennis, ma le cose più importanti sono pur sempre la famiglia e gli amici. È stato un anno un po’ disordinato, soprattutto in Italia, molto brutto all’inizio. Ovviamente ho cercato di fare la mia piccola parte, comunque è difficile vedere quello che sta succedendo nel mondo, i cambiamenti, le mascherine, le distanze. È tutto diverso.” Dopo aver dedicato parole di gratitudine a chi si sta spendendo per permettere lo svolgimento di questa bizzarra stagione, Jannik è tornato sul match più formativo degli ultimi mesi.Mi sentivo pronto per giocare contro di lui. Sono entrato in campo con lo spirito giusto, quello che cerco di mettere sempre in campo per migliorare di partita in partita.” Ha detto, ricordando quarti di finale contro il sovrano di Parigi, “Chiaramente è stato un grandissimo test contro Rafa sulla terra rossa. Ho giocato bene nel primo e nel secondo set ma nel terzo lui ha spinto di più, alzando il livello.”Quella sera Jannik ha fatto il pieno di complimenti, ma si è subito schernito ricordando di essere ancora a secco di trofei a livello ATP. Ora abbiamo imparato a prenderlo sul serio e in quest’ottica va letta la controrimonta di oggi: la voglia di andare fino in fondo è tanta e il premio è un’altra semifinale, dopo quella di Anversa dello scorso anno. Questa volta, che sia Zverev o Mannarino, Sinner ci arriva probabilmente da favorito, vedremo come reagirà alla pressione di questo nuovo ruolo.

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