Le fatiche dei giganti Djokovic e Nadal

L'esordio dei due campioni è stato molto più complesso delle aspettative. Qualora i due riuscissero a superare i vari ostacoli fino a sabato, potremmo assistere ad una semifinale tra di loro, ricordando quella epica del 2009.

Che Madrid sia un torneo sorprendente e leggermente atipico rispetto agli altri eventi sul rosso, è cosa ben nota agli appassionati: basti pensare alla celebre edizione del 2012 caratterizzata dalla terra blu, ma più in generale alle diverse condizioni di gioco causate principalmente dalla collocazione più elevata sul livello del mare. Quest’ultimo dato, in particolare, provoca un rimbalzo più rapido della palla, infastidendo (e non poco) i terraioli puri. La combinazione di questi fattori non avrebbe però mai potuto predire un esordio così duro per Rafael Nadal e Novak Djokovic: il primo, per il momento di forma stratosferico che sta attraversando; il secondo, perché Nicolas Almagro (con tutto il rispetto per il suo piacevolissimo rovescio ad una mano) poteva essere considerato alla stregua di una vittima sacrificale.

L’ESTENUANTE DOPPIA LOTTA DI FOGNINI – Se da un lato Nadal si trova in una fase esaltante di rendimento, dall’altra il nostro Fabio Fognini sta attraversando delle settimane piuttosto complesse: i risultati, a parte la semifinale di Miami, sono stati deludenti e l’imminente nascita del primogenito ne condiziona fortemente le prestazioni. A Madrid, a quanto pare, l’imprevedibilità regna sovrana. Perché non solo Fabio gioca ad armi pari, ma ha tutte le occasioni per portare a casa la partita. Tuttavia, come di solito avviene durante le sue partite, la lotta non riguarda solo l’avversario, ma principalmente la propria psiche. Nei momenti cruciali della partita, specialmente nel primo parziale dove ha addirittura servito per conquistarlo, è incappato in errori anche piuttosto banali, concedendo così a Rafa di conquistare la partita in una giornata decisamente negativa. Nel complesso, a onor del vero, la prestazione di Fognini è stata di alto livello e ha dimostrato di essere una bestia nera per lo spagnolo, spesso in difficoltà contro l’azzurro. Più di un rimpianto per il nostro tennista e un grosso sospiro di sollievo per Nadal, che dovrà necessariamente alzare il suo livello in vista della sfida contro Kyrgios.

TESTA BASSA E I “VAMOS” DI ALMAGRO – Tanto sorprendente è stata poi la sfida tra Djokovic e Almagro. Il serbo non sta decisamente attraverso un periodo di forma positivo, mostrando chiari segnali di scarsa serenità a livello psicologico. Il Nole trascinatore che si esalta nelle difficoltà e che si carica con urlacci potentissimi, sembra essere svanito nel nulla: nessun tipo di reazione, apparente apatia e poca incisività da fondo; solo a tratti esaltante grazie ad alcuni recuperi difensivi in allungo. La combinazione di questi fattori, nonostante un primo set volato via in un attimo, ha regalato una lotta molto intensa soprattutto sul finale del secondo e del terzo parziale, con lo spagnolo incitato dal pubblico di casa che si è spinto sino al 3-0. La fragilità emotiva di quest’ultimo, grande limite nella sua carriera, è emersa ben presto, agevolando la rimonta del serbo, abile a rimanere attaccato a tutti i punti. Nemmeno dopo il “game, set and match Djokovic” pronunciato dal giudice di sedia, il campione di Belgrado si è lasciato andare ad un’esultanza liberatoria, rimanendo impassibile e forse incredulo di essere orfano di quella cattiveria che lo ha spinto fino alla cima del mondo.

La grinta di Rafa e Nole.
La grinta di Rafa e Nole.

POSSIBILE SEMIFINALE NEL RICORDO DEL 2009 – Ormai otto anni fa, scontrandosi in semifinale, i due fenomeni disputarono una partita infinita al meglio dei tre set, conclusasi al tie break del terzo appannaggio dello spagnolo dopo 4 ore e 3 minuti di tennis irreale. Accelerazioni e risposte di una violenza pazzesca, cattiveria agonistica tremenda e ribaltamenti continui. I simboli di quello scontro sono ancora oggi i due match point annullati da Nadal nel tie break prima sul 5-6 e poi sul 6-7 con due vincenti di dritto. Roba da mettersi le mani ai capelli, una dimostrazione di supremazia e di forza fisica oltre ogni limite. Dopo tanti anni di distanza, Rafa e Nole potrebbero nuovamente incontrarsi in semifinale. Gli ostacoli da superare sono ancora piuttosto importanti e le partite di esordio non sono affatto rassicuranti. Il fascino di questo duello è però altissimo e l’aspettativa dello stesso si spera possa innalzare improvvisamente il livello di entrambi.

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