Federer, ovvero la peRFezione anche nelle statistiche!

Numeri impressionanti per il campione di Basilea, cifre impensabili per un uomo che è già leggenda.

Il 1998: anno in cui nasce Google, la Apple lancia il primo iMac, Bill Clinton è impegnato con lo scandalo Lewinsky, ci sono ancora le “mila lire” e il sottoscritto prende la patente.

E’ lo stesso anno in cui un certo Roger Federer fa il suo debutto nel circuito ATP, con 2 vittorie e 3 sconfitte.
Cosa è successo da allora?
Quale è stato il suo percorso?

Pare che qualcosa questo svizzero lo abbia vinto; divertiamoci a vedere le sue performance suddivise per anno, e parallelamente vediamo anche la sua percentuale di vittorie in carriera.

1998, dicevamo, e ok.
Ci sono voluti due anni perché il Re superasse il muro del 50% di vittorie nell’anno in corso, e nel 2000 con un 36 -30 chiude con un +54,5%; curiosamente, questo è anche l’anno in cui le sue vittorie totali superano le sconfitte, 51-50, cioè 50,5%.

E’ l’inizio dell’ascesa.
Precisi anche in questo ‘sti svizzeri, ha aspettato il nuovo millennio il buon Roger, ha scelto un anno simbolico, facile da ricordare.
Lo ha fatto per noi, per aiutare noi umani a ricordarlo meglio.
Uno mica è peRFect a caso.

Gli anni dal 2004 al 2006 sono interessanti da un punto di vista statistico, perché per la prima volta questo signore supera il 90% di winrate nell’anno solare, vincendo rispettivamente il 92,5%, 95,3% e 94,8% delle partite giocate.
Succederà solo un’altra volta, nel 2017, quando per la centesima volta lo davano per finito, e lui porterà a casa il 91,5% delle partite giocate.
Curioso notare come il 2013 e il 2016, anni in cui ha vinto “solo” il 72,6% e il 75% di partite, siano stati in realtà solo piccoli inciampi di percorso, a cui hanno fatto da contraltare gli anni seguenti, 85,5% e 91,5% di vittorie (vedi grafico qui sotto, percentuale di vittorie suddivise per anno).

 

il 2005 è un anno d’oro, è quello in cui ha perso in assoluto il minor numero di partite, 4, se non teniamo in considerazione il 1998, quando ne perse 3, è vero, ma vincendone solo 2.

Un dato che a me ha colpito, è quello che si evince guardando l’anno 2007: Federer “sfonda” il muro dell’80% di vittorie in carriera, e da allora, a oggi, non scenderà mai più sotto quella soglia.
Anzi, avrà una precisione svizzera nel mantenere costante quel valore, circa l’81% (vedi grafico qui sotto, andamento percentuale delle vittorie in carriera).

 

Roba da marziani.

E’ nell’anno in cui si dimette Napolitano e Renzi inizia a far pagare il canone Rai in bolletta, che Federer sfonderà il tetto delle 1000 partite vinte in carriera.
E’ il 2015, e il contatore si ferma a 1059.
A oggi, per fortuna mia e di qualche altro milione di fan, il contatore gira ancora, e segna 1237 vittorie in carriera.
A fronte di 270 sconfitte.

269 per me, perché quella maturata dopo 8-7 40-15 di Wimbledon non vale.
L’anno prossimo si rigioca.
Perché l’anno prossimo lui la farà una finale a Wimbledon no?

 

 

 

 

 

 

Fonte dei dati mostrati: @OnlyRogerCanFly

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