Un esordio amaro sul rosso francese
Si è chiusa al primo turno delle qualificazioni l’avventura di Fabio Fognini al Roland Garros 2025, probabilmente la sua ultima apparizione sul rosso parigino. Il tennista ligure, ex numero 9 del mondo e oggi sceso al 107° posto del ranking ATP, è stato battuto in due set dallo statunitense Nicolas Moreno De Alboran con il punteggio di 6-3, 6-2 in un’ora e mezza di gioco.
Un risultato netto che riflette un match in cui Fognini non è mai riuscito a trovare il ritmo giusto, lasciando campo libero a un avversario determinato e in crescita, attualmente n.152 del mondo. Il ligure, che aveva salutato anche il Foro Italico al primo turno una decina di giorni fa, si è trovato fin da subito a rincorrere, senza mai riuscire a imporre il proprio gioco.
Un avversario sorprendente e affamato
Moreno De Alboran, 27 anni ancora da compiere, è nato a New York ma cresciuto nella Repubblica Dominicana, dove inizialmente si dedicava alla vela. Solo a dieci anni ha scelto di trasferirsi a Londra per concentrarsi sul tennis. Dopo essersi laureato in relazioni internazionali all’Università della California, ha intrapreso un percorso professionale nel circuito ATP. Un anno fa dichiarava di sentirsi pronto per la top 100. Al momento il suo best ranking è stato il n.107, ma la vittoria contro un giocatore esperto come Fognini dimostra che ha tutte le carte in regola per ambire a traguardi più alti.
Nel match contro l’azzurro, Nicolas ha mostrato solidità e lucidità nei momenti chiave. Dopo aver annullato un’occasione di break nel primo game, ha strappato il servizio all’italiano nel gioco successivo, approfittando di una smorzata imprecisa. Il primo set si è concluso con lo statunitense che ha chiuso dopo tre set point, resistendo alla reazione di Fognini, che aveva provato a rientrare con una bella volée dopo un cambio lungolinea.
Fognini: tra sprazzi di classe e segnali di resa
Non sono mancati momenti di qualità da parte di Fognini, come alcuni scambi ben costruiti e soluzioni di fino che hanno strappato applausi. Ma, nel complesso, la sua prestazione è apparsa sottotono. Il secondo set si è aperto con un game da venti punti, dove Fabio è partito male con un doppio fallo e due errori gratuiti, salvo poi recuperare lo 0-40, senza però riuscire a tenere la battuta. Quell’interminabile game ha probabilmente segnato il punto di non ritorno.
Il parziale è proseguito con un rapido 4-0 per Moreno De Alboran, mentre Fognini, spesso apparso scarico, è riuscito solo ad evitare un terzo break consecutivo. Ma il match era già virtualmente chiuso, con l’americano che ha chiuso in scioltezza, conquistandosi l’accesso al secondo turno dove affronterà lo slovacco Lukas Klein.
Un addio possibile e una nuova generazione che avanza
Quella di Parigi potrebbe essere stata l’ultima recita sul rosso francese per Fabio Fognini, un tennista che ha segnato un’epoca del tennis italiano, protagonista di partite memorabili e autore di una carriera ad alti livelli, condita da un titolo Masters 1000 e una semifinale a Parigi nel doppio.
Il suo esordio nel circuito risale a oltre un decennio fa, e il suo stile spettacolare, ma spesso imprevedibile, lo ha reso uno dei personaggi più amati e discussi del tennis tricolore. Anche se non sono mancate le critiche negli anni, resta indiscutibile il contributo dato al movimento azzurro, sia in Coppa Davis che nei tornei dello Slam.
Il Roland Garros si conferma un torneo spietato, soprattutto nelle qualificazioni, dove ogni match è una battaglia. E mentre Fognini esce di scena, l’Italia può consolarsi con la vittoria di Lucrezia Stefanini nel tabellone femminile, segnale che una nuova generazione è pronta a raccogliere l’eredità.