Igor Kafelnikov, tanti auguri al Kalashnikov russo!

Oggi, è il 41esimo compleanno di una leggenda del tennis russo, Yevgeny Kafelnikov. Andiamo a ripercorrere la carriera del "Kalashnikov" e tanti auguri!

Oggi compie 41 anni uno dei giocatori più importanti della storia tennistica russa, Yevgeny Kafelnikov. Il tennista russo, nato a Sochi il 18 Febbraio 1974, decide di appendere la racchetta al chiodo nel 2004 dopo aver vinto due Slam in singolo, ben quattro Slam in doppio, la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sydney del 2000 e la Coppa Davis nel 2002 in finale contro la Francia.

Yevgeny, soprannominato Kalashnikov per i suoi colpi veloci ed estremamente precisi, nasce in una famiglia dove lo sport è il pane quotidiano. Papà Aleksandre è allenatore di una squadra di pallavolo in una scuola elementare.

Inizia a prendere una racchetta in mano all’età di 6 anni e il suo talento è subito indiscusso. Giunge nel tennis professionistico nel 1992 e la sua prima vittoria arriva due anni dopo in Australia, ad Adelaide.

E’ la fine di Maggio del 1996 e inizia il Roland Garros. Il “cecchino russo” non è il favorito per la vittoria del torneo ma lui con la sua incredibile freddezza nei momenti decisivi dei match e con dei colpi estremamente efficaci giunge in finale contro il tedesco Michael Stich. Kafelnikov si aggiudica il suo primo Grande Slam dopo un match vinto in tre set molto combattuti (7-6 7-5 7-6 il risultato finale).

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Passano 2 anni e mezzo e nel Gennaio del 1999 il tennista russo vince il suo primo Australian Open battendo in finale Thomas Enqvist per 4-6 6-0 6-3 7-6. Nel Maggio di quello stesso anno Yevgeny diventa numero uno della classifica ATP ma rimarrà in prima posizione solo per 6 settimane dopo aver perso 7 partite consecutive. Nel 1999 arriva anche in semifinale agli US Open.

Nel 2000 Kafelnikov replica un altro ottimo torneo in Australia ma viene fermato in finale dell’Australian Open da Andre Agassi. Il tennista statunitense ha la meglio in quattro set con il risultato di 3-6 6-3 6-2 6-4.

A settembre parte la 27esima edizione delle Olimpiadi estive a Sydney. L’atmosfera australiana riesce per l’ennesima volta a tirare fuori il meglio dal tennista russo e Kafelnikov si aggiudica la medaglia d’oro dopo aver vinto la finale contro Tommy Haas per 7-6 3-6 6-2 4-6 6-3.

Nel 2002 vince per la terza volta il torneo di doppio del Roland Garros in coppia con l’olandese Paul Haarhuis. E’ il suo quarto titolo negli Slam in doppio dopo aver vinto il torneo parigino in precedenza nel 1996 e nel 1997 e gli US Open nel 1997 (questi ultimi due in coppia con Daniel Vacek).

Per Yevgeny c’era ancora un obiettivo da raggiungere a tutti i costi, la vittoria della Coppa Davis con la sua Russia. Dopo aver perso ben due finali nel 1994 e nel 1995 rispettivamente contro Svezia e Stati Uniti, la Russia giunge nuovamente in finale nel 2002 con tre giocatori nel proprio team agguerriti più che mai, Yevgeny Kafelnikov, Marat Safin e Mikhail Youzhny. Kafelnikov riesce finalmente ad aggiudicarsi “l’insalatiera” nel palazzetto di Parigi-Bercy dopo una finale combattutissima (3-2 il risultato finale, dopo che le prime due giornate si erano concluse con il punteggio di 2-1 a favore della squadra francese).

Di quella Coppa Davis però rimarrà impresso in molti appassionati il doppio giocato in semifinale dalla coppia Kafelnikov-Safin in Argentina durato 6 ore e 20 minuti e conclusosi con la sconfitta della coppia russa per 4-6 4-6 7-5 6-3 17-19. Fino al 2013 è risultata la partita di doppio più lunga della storia della Coppa Davis e rimarrà come una delle partite più emozionanti e con più pathos nella storia del tennis.

Nel 2004 decide di ritirarsi dopo aver vinto 26 titoli in singolo, 25 titoli in doppio ed dopo essere stato per ben 6 anni nella Top 10. Dopo il suo ritiro Yevgeny si è cimentato nel poker, diventando un giocatore professionista, e nel golf senza però ottenere straordinari risultati.

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In un momento così particolare e delicato del tennis russo servirebbe un nuovo Kafelnikov per far sì che possa tornare quella passione nel popolo sovietico che sembra essersi affievolita.

E allora che dire, buon compleanno mitico Kalashnikov!

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