Jannik Sinner sulle orme di Andreas Seppi: “Un modello da imitare”

Jannik Sinner racconta il legame speciale Andreas Seppi, altro tennista trentino. Ma l'irrigazione arriva anche da Roger Federer

Jannik Sinner è uscito anzitempo dall’appuntamento monegasco ricevendo però parole davvero speciali dal numero 1 del ranking Atp, Novak Djokovic. Il serbo, infatti, dopo aver sconfitto il giovane azzurro aveva dichiarato che l’altoatesino non solo sarà il futuro di questo sport ma è già una figura importante e di rilievo nel panorama tennistico attuale.

Una sorta di incoronazione che lascia ben sperare per il futuro del tennis made in Italy. Nonostante i complimenti ricevuti, il 19enne di San Candido resta ben saldo sulle sue idee e posizioni. In una recente intervista rilasciata a Spazio Milan il tennista altoatesino ha rivelato chi sono i suoi veri idoli.

Roger Federer è sicuramente una figura rilevante che mi ha spinto a percorrere questa strada” ha raccontato Jannik Sinner. Un nome che non fa scalpore con lo svizzero, ormai veterano del tour, preso ad esempio da molti colleghi più giovani. Il secondo nome lascia – forse – un po’ più di stucco: “Direi che Andreas Seppi possa avere la stessa importanza dell’elvetico. E poi lui non solo è italiano come me ma viene anche dalla mia stessa regione. Andiamo molto d’accordo, lo considero un modello da imitare“.

Una zona, quella del Trentino Alto Adige officina di talenti negli sport invernali come sottolinea il numero 22 del ranking ATP: “Solitamente dalla mia terra nascono talenti per tutte quelle discipline che si praticano d’inverno, molto meno per quelle cosiddette estive“.

Un mito sfatato proprio da Jannik Sinner che per il futuro ha le idee ben chiare: “Come per tutti i giocatori il sogno è diventare il numero 1 del mondo anche se so che non sarà facile o comunque vincere uno Slam. So che per riuscirci dovrò dare sempre il meglio per riuscirci perché ci sono tanti tennisti fori in circolazione“.

Dopo le buone prestazioni sarebbe invece stato facile montarsi la testa anche se il 19enne, seguito dal suo coach Piatti, non vuole pensare e concentrarsi troppo sui risultati ottenuti: “Sia io che il mio team sappiamo che c’è tanto da fare e da lavorare e per questo ogni giorno lavoro sempre al massimo. Al momento la cosa più importante è migliorare ed imparare“.

 

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