Un nuovo Musetti alla Caja Mágica
La crescita di Lorenzo Musetti continua a impressionare. Sulla terra rossa di Madrid, il talento di Carrara ha conquistato un posto in semifinale al Masters 1000, superando il canadese Gabriel Diallo con un solido 6-4, 6-3. Non è stata una prestazione perfetta dal punto di vista tecnico, ma è proprio in queste condizioni che emerge la maturità di un tennista: “Non ho giocato il mio miglior tennis, ma l’importante era vincere”, ha dichiarato a fine match, sottolineando quanto la sua vittoria sia stata soprattutto mentale.
Dalla delusione alla rivincita
Solo pochi mesi fa, proprio Diallo aveva inflitto a Musetti una dolorosa sconfitta durante la Coppa Davis a Bologna. Ma il Musetti di oggi è ben diverso: più consapevole, più resistente, e soprattutto capace di trasformare le difficoltà in opportunità di crescita. “Sapevo che sarebbe stata una battaglia mentale più che tecnica”, ha spiegato, evidenziando come la chiave del successo sia stata la capacità di “restare concentrato anche quando non sentivo la palla come avrei voluto”. Un dettaglio significativo: nel primo set era sotto 2-4, ma ha reagito con determinazione, infilando quattro game consecutivi e ribaltando l’inerzia del match.
Un bilancio da top player
Con questa vittoria, Musetti porta a 18-3 il proprio bilancio sulla terra battuta dopo il bronzo olimpico conquistato a Parigi 2024. Un ruolino di marcia da top 10, posizione che ha recentemente raggiunto ufficialmente. Il suo tennis elegante e vario trova sulla terra la superficie ideale, e Madrid potrebbe rappresentare una svolta cruciale nella sua carriera.
L’esame Draper
Ora, tra Musetti e la finale, c’è solo Jack Draper. Un ostacolo tutt’altro che semplice: l’azzurro non ha mai battuto il britannico nei tre precedenti (Next Gen Finals 2022, Sofia 2023, Vienna 2024). Questa, però, sarà la prima sfida sulla terra battuta, condizione decisamente più favorevole per l’italiano.
“Non l’ho mai battuto e dico sempre che c’è una prima volta, speriamo che accada qui”, ha dichiarato con un misto di rispetto e ambizione. “Siamo buoni amici, siamo cresciuti insieme e sarà un piacere condividere questo palcoscenico. So che sta vivendo una stagione fantastica, ma domani sarà una lotta e spero di metterlo in difficoltà”.
La semifinale di Madrid si preannuncia dunque non solo come una sfida sportiva, ma anche come una cartina tornasole per misurare la reale evoluzione di Musetti. Da promessa a certezza, il percorso è quasi compiuto. Ora serve solo un ultimo scatto.