Casper Ruud conquista per la prima volta l’accesso alla finale del Masters 1000 di Madrid, superando Francisco Cerúndolo in due set con il punteggio di 6-4, 7-5. In una semifinale dominata più dalle tensioni che dal bel gioco, il norvegese ha fatto leva sulla sua maggiore esperienza per approfittare dei troppi alti e bassi dell’argentino, che ha sprecato numerose occasioni in entrambi i set.
Una partita nervosa, tra errori e rimpianti
Non è stata una semifinale memorabile sul piano tecnico. Entrambi i giocatori hanno mostrato segni di nervosismo e discontinuità, in particolare Cerúndolo, incapace di gestire la pressione nei momenti decisivi. Ruud, pur non al meglio fisicamente, ha mantenuto la lucidità necessaria per rimanere in partita e cogliere l’opportunità offerta dal suo avversario.
All’inizio del primo set, Ruud ha accusato un problema alla scapola sinistra, tanto da richiedere l’intervento del fisioterapista e l’assunzione di un antidolorifico. Cerúndolo, apparentemente in controllo, ha ottenuto un break che avrebbe potuto indirizzare il parziale. Ma proprio quando sembrava vicino al traguardo, “si è spento mentalmente, iniziando a commettere errori su errori”. Ruud ha colto la debolezza del rivale e ha rimesso in piedi il set con un contro-break immediato, chiudendo poi 6-4 grazie a un altro turno di servizio disastroso dell’argentino.
Cerúndolo spreca troppo: Ruud ringrazia
Anche il secondo set ha seguito uno schema simile. Cerúndolo è partito bene, ottenendo il break per due volte, ma in entrambe le occasioni ha fallito nel consolidare il vantaggio. Il servizio si è rivelato il suo tallone d’Achille: nei game successivi ai break, il rendimento è crollato, con gravi errori e scelte affrettate.
Le statistiche evidenziano l’andamento della partita: Cerúndolo ha avuto undici palle break a disposizione, ma è riuscito a convertirne solo due, mentre Ruud ha annullato le altre con grande freddezza. Sul 5-5 del secondo set, l’argentino ha avuto persino tre occasioni consecutive per andare a servire per il set. Invece di affondare il colpo, ha commesso nuovi errori, lasciando campo libero al norvegese, che ha poi chiuso il match con autorità.
Ruud in finale, Cerúndolo esce tra i rimpianti
Per Ruud si tratta della terza finale in un Masters 1000, dopo quelle perse a Miami nel 2022 e a Monte Carlo nel 2024. Ma questa vittoria assume un sapore particolare, perché ottenuta in una giornata tutt’altro che brillante. “Non è stato il mio miglior match, ma sono rimasto lì mentalmente e ho fatto il mio gioco quando contava”, ha dichiarato al termine dell’incontro.
Cerúndolo, dal canto suo, ha mostrato sprazzi di grande tennis, specie quando si trovava in svantaggio. Ma “vedendosi in vantaggio, la sua mano si è improvvisamente bloccata”, hanno osservato molti commentatori. Per l’argentino si tratta di un’occasione persa, ma anche di una lezione importante sul valore della tenuta mentale nei grandi appuntamenti.
Nonostante la sconfitta, resta una settimana positiva per Cerúndolo, che ha dimostrato di poter competere ad alti livelli. La sensazione è che, con un miglior approccio psicologico nei momenti chiave, possa presto arrivare anche per lui una finale importante.