Sinner e Alcaraz, più forti del mito? Mouratoglou lancia la sfida ai Big 3

Patrick Mouratoglou accende il dibattito: secondo il celebre coach, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz giocano a un livello superiore rispetto ai Big 3. Ecco perché.
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L’ascesa di una nuova era

La finale del Roland Garros tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz non è stata solo una sfida tra due giovani campioni: è stata un punto di svolta nel tennis moderno. Cinque set spettacolari, una rimonta da leggenda e un duello che, secondo molti, rappresenta il nuovo vertice del tennis mondiale. Tra gli osservatori più attenti, c’è Patrick Mouratoglou, ex coach di Serena Williams, che non ha esitato a formulare un’opinione destinata a far discutere: «Il livello di Sinner e Alcaraz è superiore a quello dei Big 3».

Confronti che scottano

In una serie di dichiarazioni pubblicate sul proprio profilo Instagram, Mouratoglou ha voluto mettere a confronto le due giovani stelle del tennis con tre dei più grandi nomi della storia: Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Un paragone audace, ma non privo di argomentazioni.

«Quando Federer giocava, sembrava impossibile fare meglio, ma ora Alcaraz lo fa. Più il tempo passa, più il tennis diventa professionale», ha osservato il coach francese. Secondo Mouratoglou, sia in termini fisici che tecnici, i due attuali protagonisti del circuito offrono un tennis evoluto, reso possibile anche dal progresso delle metodologie di allenamento e dalla cura maniacale dei dettagli.

Sinner e Alcaraz: evoluzioni dei miti

L’analisi di Mouratoglou va oltre il semplice paragone numerico. Per lui, Sinner rappresenta una sorta di “Novak 2.0”, ma con una marcia in più in termini di aggressività: «Gioca come Djokovic, ma è più offensivo». Un gioco solido, profondo, continuo, ma con una tendenza più spiccata a chiudere lo scambio.

Allo stesso modo, Carlos Alcaraz viene descritto come “un Roger 2.0”, ma non per eleganza — che resta un tratto distintivo di Federer — quanto per efficacia. Secondo Mouratoglou, «il fisico di Alcaraz è superiore a quello di Federer», e questo gli consente di affrontare match estenuanti con una resistenza sorprendente, come dimostrato proprio a Parigi, dove ha vinto la finale più lunga nella storia del Roland Garros rimontando due set di svantaggio.

Statistiche e futuro

A soli 22 anni, Alcaraz ha già conquistato cinque Slam, mentre il ventitreenne Sinner ne ha messi in bacheca tre. Un bottino che diventa ancora più impressionante se si guarda alla rapidità con cui stanno dominando il circuito, già stabilmente ai vertici del ranking ATP. La loro rivalità, giovane ma già intensa, promette di riscrivere la storia del tennis nei prossimi anni.

Un dibattito che divide

Le parole di Mouratoglou non passeranno inosservate. L’idea che i nuovi protagonisti del tennis possano aver superato, già oggi, il livello mostrato dai Big 3 nei loro primi anni di carriera è destinata a spaccare appassionati e addetti ai lavori. Ma la tesi del tecnico francese è chiara: «Il livello è più alto. Non di molto, ma è superiore».

Il tennis evolve, e con esso i suoi protagonisti. Forse non è ancora tempo di riscrivere le gerarchie storiche, ma una cosa è certa: con Sinner e Alcaraz, il futuro è già qui.

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