Tennis e razzismo: un binomio assolutamente da evitare

[tps_title]1)HEWITT-BLAKE[/tps_title]

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Nonostante oggi Lleyton Hewitt sia uno degli sportivi più amati e rispettati in Australia e non, in passato, quand’era ancora un teenager, era noto per alcuni comportamenti antisportivi e scorretti nei confronti degli avversari. Uno di questi è accaduto durante gli US Open del 2001, dove il tennista australiano insinuò una cospirazione tra il giudice di linea e James Blake. Il nativo di Adelaide affermò che essendo entrambi “neri” l’americano veniva aiutato durante l’incontro. Al termine del match, in conferenza stampa, Hewitt negò tutto ma quello passò alla storia come uno dei più tristi momenti del tennis.[tps_title]2)SERENA E QUELLA BIZZARRA TIFOSA[/tps_title]

Rimaniamo sempre in Australia, sono le semifinali degli Australian Open 2016 quando la regia inquadra una “tifosa” di Serena Williams dipinta di nero in faccia, quasi un gesto di “supporto” dall’americana, anche se la situazione è stata peggiorata ancor di più dal cartellone esposto con su scritto: “Mantieni la calma e sii Serena”, magari per la ragazza era uno scherzo, ma la statunitense e molti afroamericani non sono della stessa idea.[tps_title]3)IL CASO MEDVEDEV[/tps_title]

Un altro caso simile a quello Hewitt-Blake accade due anni fa in un torneo challenger durante il match tra Medvedev-Young, dove il russo fu squalificato per frasi razziste nei confronti del giudice di linea, in seguito ad una chiamata molto dubbia da parte di quest’ultima. La frase che ha scaturito la squalifica fu: “So che sei uguale a lui”, una frase interpreta a sfondo razzista e subito punita con seguente multa per il moscovita.[tps_title]4)IL CASO INDIAN WELLS[/tps_title]

Uno dei casi più controversi della storia del tennis fu la rinuncia delle sorelle Williams al torneo di Indian Wells per oltre 10 anni, nonostante la competizione nordamericana è considerato da molti come il famoso quinto slam. Il tutto avvenne nel 2001 quando il pubblicò, durante un match di Venus, cominciò a fischiare il padre Richard e la sorella Serena, intonando successivamente un coro: “Vorrei che fosse il 1975″, un riferimento alle rivolte razziali del 75′ a Los Angeles. In seguito a quest’episodio la famiglia Williams boicottò il torneo e lo abbandonò fino al 2015, dove Serena tornò a competere 14 anni dopo.

[tps_title]5)HARRISON E YOUNG[/tps_title]

Ultimo ma non meno importante è l’episodio accaduto la scorsa notte durante l’ATP 250 di New York, dove durante un cambio campo Ryan Harrison si è fatto sfuggire parole razziste nei confronti del suo avversario Donald Young, il tennista della Louisiana avrebbe affermato: “E’ così che voi neri vi comportate”, scaturendo la furia del suo rivale e provocando quasi una rissa. Lo statunitense alla fine è uscito vincitore del match in due set, non subendo, al momento, alcuna sospensione ma l’ATP ha promesso che indagherà su questa situazione.

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