Una sconfitta che nasconde un dramma fisico
Alexander Zverev ha lasciato il campo di Amburgo con una sconfitta che ha fatto rumore, ma soprattutto con una storia personale che ha colpito profondamente fan e addetti ai lavori. L’eliminazione agli ottavi dell’ATP 500 tedesco per mano del francese Alexandre Muller (3-6, 6-4, 6-7) è stata solo la punta dell’iceberg di un momento estremamente delicato per il numero 3 del mondo.
Nonostante la battaglia durata due ore e 40 minuti, Zverev ha lottato con coraggio, riuscendo persino a conquistare il secondo set e a trascinare il match fino a un combattutissimo tie-break finale. Ma ciò che è emerso dopo il match ha sorpreso tutti.
“Ho vomitato 37 volte”: il racconto choc in conferenza stampa
A spiegare l’accaduto è stato lo stesso Zverev in conferenza stampa, con parole che hanno lasciato il segno: “Ieri sera avevo la febbre a 39,4 e ho vomitato 37 volte. Credo che ci siano solo due giocatori al mondo che avrebbero deciso di scendere in campo oggi, e sono orgoglioso di essere uno di loro”.
Un’affermazione che parla tanto del suo spirito di sacrificio quanto delle condizioni estreme in cui ha scelto di giocare. Il tedesco non ha voluto abbandonare il torneo di casa, nonostante una notte da incubo che avrebbe tenuto lontano dal campo qualsiasi atleta. Eppure lui c’era, presente, con il pubblico che si aspettava una prestazione da campione, e lui ha cercato di non deluderli, nonostante tutto.
Prestazione eroica o scelta rischiosa?
Sebbene sia difficile mettere in dubbio la sua dedizione, resta il dubbio sulla reale opportunità di scendere in campo in quelle condizioni. Con il Roland Garros ormai imminente — lo Slam che Zverev sogna di vincere da anni e dove nel 2024 ha raggiunto la finale —, il rischio di peggiorare la situazione fisica è concreto.
La sua prestazione, per quanto non vincente, è stata per certi tratti sorprendentemente solida: vincere un set e giocarsela punto su punto fino al tie-break, dopo una notte di febbre altissima e debilitazione, solleva interrogativi anche sulla natura di quanto raccontato. Ma proprio l’incredibile contrasto tra il suo stato fisico e il livello del tennis espresso dimostra il carattere e la determinazione di Zverev.
Verso Parigi: il rebus condizione fisica
Zverev dovrà ora affrontare una corsa contro il tempo per recuperare in vista dell’impegno parigino. L’obiettivo è tornare al 100%, sia sul piano fisico che mentale. Se da una parte la sua voglia di non mollare rappresenta un esempio di resilienza, dall’altra sarà fondamentale capire se il malessere che lo ha colpito sia stato un episodio isolato o l’indizio di una condizione fisica più fragile del previsto.
La sconfitta di Amburgo è quindi diventata il simbolo di qualcosa di più profondo: non solo un match perso, ma anche la lotta silenziosa e tenace di un atleta che non vuole fermarsi davanti a nulla.