Aryna Sabalenka è la regina di Madrid

Alla fine di un torneo perfetto la bielorussa Aryna Sabalenka solleva il trofeo di Madrid grazie alla rivincita presa contro la numero 1 del mondo Ashleigh Barty alla fine di una match combattuto fino all'ultimo punto

Sono ancora loro le protagoniste, Ashleigh Barty ed Aryna Sabalenka, le stesse che due settimane fa si sono giocate il titolo del primo grande appuntamento su terra europea, a Stoccarda. Poco prima si erano trovate una davanti all’altra anche a Miami, nel WTA 1000 che ha visto trionfare l’australiana per la seconda volta di fila, dopo il titolo del 2019. In entrambi i casi ad imporsi era stata appunto Ashleigh Barty, forte delle sue variazioni e di una solidità mentale unica nel circuito. Le cose oggi però sono andate diversamente, con una Aryna Sabalenka devastante e determinata più che mai a vincere in terra spagnola.

Primo set mai in discussione. Una Sabalenka centrata e con le idee chiare fin da subito ha sfruttato in modo eccezionale il servizio e i pesanti colpi da fondocampo per togliere ogni tipo di iniziativa alla numero 1 del mondo. Una trama già vista durante tutta la settimana, con la bielorussa in grado di comandare ogni scambio fin dal primo colpo, e soprattutto di limitare i gratuiti. La location di Madrid, con le sue atipiche condizioni, riesce ad esaltare al massimo la sua palla, a dir poco devastante. La morsa della tigre è letale, dal primo all’ultimo punto, ed il parziale si è conclude per 6-0 in suo favore. Barty non perdeva un set in questo modo dal 2017, quando era ancora ben lontana dal trionfo Slam e dalla vetta del ranking. Tra gli aspetti più rilevanti, 75% di prime palle in campo per Sabalenka, che vince il 100% di punti sulla seconda ed il 63% di punti in risposta.

Il secondo set inizia con tutt’altro piglio; Barty si procura da subito palle break grazie anche a qualche errore di troppo della due volte regina di Wuhan e riesce a strapparle il servizio, provando a dare una diversa impronta al match. Una musica che dura poco però, con Sabalenka che torna devastante sia al servizio che in risposta nei due game successivi e riaggancia la tennista australiana, troppo impegnata a rincorrere senza riuscire a fare il suo gioco. Ma nonostante la poca iniziativa, Barty sa subito rimettere con la testa avanti breakkando di nuovo, grazie ad un rendimento sempre più altalenante della classe 1998 di Minsk. E sono proprio i continui alti e bassi a permettere a Barty di condurre anche nei minuti successivi, fino a chiudere il secondo set con il punteggio di 6-3. Seppur non si tratti della migliore Barty vista in questa stagione, la tennista aussie ha mostrato ancora una volta la sua fenomenale forza mentale e ha sfruttato ogni singolo errore della sua avversaria alla perfezione, come sa fare una vera numero 1 del mondo.

Un terzo set più che atteso, visto che i due precedenti giocati nelle ultime settimane sono entrambi finiti al parziale decisivo. L’inerzia del match è ormai completamente girata e Barty arriva carica e piena di energie, mentre Sabalenka cerca disperatamente di ritrovare il filo del suo tennis. Un set giocato in estremo equilibrio fino al 4 pari, quando Sabalenka rimette insieme il suo tennis, raggruppa le energie mentali e gioca un game di risposta eccezionale, arrivando così a servire per il match. Smette di tremare Aryna, la sua esplosività prende nuovamente il sopravvento e pochi minuti dopo può abbozzare un timido balletto per celebrare il più importante titolo in carriera, il primo su terra rossa. E’ una stretta di mano cordiale quella tra le due, che si presenteranno al Roland Garros tra le grandissime favorite per la vittoria finale. Sicuramente la terra di Parigi è più lenta, il che renderà le cose difficile a Sabalenka, ma vista la forma attuale nulla è impossibile. Entrambe sono ora iscritte a Roma e non è da escludere un quarto confronto nel giro di poche settimane, il terzo su terra, e sarebbe uno scontro titanico da non perdere. A prescindere da come andrà a Roma però, Sabalenka può festeggiare il titolo più prestigioso in carriera, il numero 11 della sua carriera contando anche i WTA125, e il best ranking di numero 4 del mondo, oltre che il podio nella race. Da ora in poi, il nome di Aryna Sabalenka dovrà essere considerato sempre e comunque, su qualunque campo del mondo. Terra rossa compresa.

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