Coco Gauff conquista la sua prima finale al Mutua Madrid Open con una prestazione straordinaria che ha lasciato poco spazio a interpretazioni. L’americana ha dominato Iga Swiatek, numero 2 del mondo, con un netto 6-1 6-1 in soli 64 minuti, mandando un segnale fortissimo a tutto il circuito WTA. Un successo che potrebbe anche regalarle il secondo posto nel ranking, ma per lei “l’unico numero che conta davvero è l’uno”.
Una superiorità schiacciante
L’attesa per una sfida equilibrata tra due delle protagoniste assolute del tennis femminile è stata disillusa fin dai primi scambi. Gauff ha mostrato fin da subito una padronanza totale del gioco, mettendo in costante difficoltà una Swiatek visibilmente fuori fase. Oltre a numerosi errori gratuiti, la polacca ha anche mostrato un’insolita tensione, culminata in un warning per linguaggio inappropriato.
Ma il merito va tutto a Gauff, che ha saputo imbrigliare il tennis aggressivo e dinamico della sua avversaria: “Ho cercato di non permetterle di farmi correre, e oggi è stata una di quelle giornate in cui tutto funziona”, ha spiegato l’americana in conferenza stampa. “Ovviamente non era il suo giorno migliore, ma ho fatto del mio meglio per metterla a disagio”.
Il lavoro dietro al salto di qualità
Questo successo non è arrivato per caso. Gauff ha sottolineato come la chiave sia stata un cambiamento di approccio mentale: “Prima mi stressavo molto quando la affrontavo. Ora preparo le partite contro di lei come qualsiasi altra sfida, e accetto il risultato. Voglio solo essere sicura che, se perdo, sia perché lei ha giocato meglio e non perché io ho buttato via la partita”.
Una maturità che colpisce, soprattutto considerando che la statunitense ha solo 21 anni: “È divertente quando vedo che mi considerano ancora una delle più giovani, ma sì, è bello arrivare finalmente in finale qui a Madrid, un torneo dove non ero mai andata oltre la quarta ronda”.
Gauff ha ricordato come la vittoria più significativa contro Swiatek resti quella alla United Cup di inizio stagione, giocata in un’atmosfera carica di tensione per la posta in palio: “Lì ero molto nervosa, era una finale a squadre. Oggi ho sentito meno pressione e ho giocato con maggiore libertà”.
Obiettivo numero uno, senza compromessi
La vittoria contro Swiatek le apre la porta per raggiungere il secondo posto del ranking WTA, ma Gauff è chiara sulle sue ambizioni: “Essere numero due non è un obiettivo per me. È solo una ricompensa per il lavoro che sto facendo, ma l’unico numero che significherebbe davvero qualcosa è il numero uno”.
Quella tra Gauff e Swiatek si sta trasformando in una delle rivalità più affascinanti del circuito. Dopo aver perso otto delle prime nove sfide, Coco ha ora ribaltato l’inerzia con tre vittorie consecutive. “Credo che io e Iga finiremo per giocarci contro tantissime volte nella nostra carriera. Ma adesso sono io ad avere il vantaggio e la cosa mi fa sentire bene”, ha concluso con un sorriso.
Con una prestazione così, Madrid potrebbe essere solo l’inizio di una nuova fase per la giovane americana. Quella in cui, finalmente, tutto sembra andare nella giusta direzione.