Giorgi deluxe in Canada, batte Raducanu al 1° turno a Toronto.

La campionessa uscente del 1000 canadese parte col botto in Ontario ed elimina la testa di serie numero 9 del National Bank Open col punteggio di 7-6 6-2. Di Jacopo Canonico

Era forse il match con più appeal della seconda giornata sia tra Toronto che Montreal, quello che per la prima volta vedeva faccia a faccia la campionessa in carica della Rogers Cup Camila Giorgi e la campionessa degli US Open Emma Raducanu.

Per la Giorgi c’era in gioco la pressione di un ruolo che per la prima volta si trova a ricoprire, quello di detentrice del titolo in un Masters 1000, mentre per la Raducanu l’avvicinamento a New York faceva tappa nella città in cui è nata, Toronto.

Nei primi game è stata una partita da ping pong, di reattività, con entrambe le giocatrici con i piedi sulla riga di fondo.

Per la Giorgi il primo parziale è da montagne russe, come ormai spesso le accade: tre break di svantaggio sempre immediatamente recuperati dall’azzurra (saranno quattro a fine partita), con la seconda di servizio della britannica che per Camila è spesso un tiro al bersaglio. Per la marchigiana però arrivano comunque troppe risposte sbagliate, la più grave, di rovescio, nel set point a suo favore, avanti 6-5.

È un errore che per sua fortuna non rimpiangerà. Il tiebreak infatti è più che a senso unico per la Giorgi, che lo domina dal primo all’ultimo scambio, vincendolo per 7 punti a 0.

Ad inizio 2° set Emma reagisce e si porta subito avanti 2 a 0, ma anche qui non le riesce l’allungo, Camila recupera prontamente il quarto break di svantaggio del match. Da lì in poi per la maceratese sarà un continuo crescendo, fino a diventare praticamente ingiocabile, con un susseguirsi di vincenti che arrivano con ogni fondamentale, servizio, risposta, dritto e rovescio, e che la sua giovane avversaria può solo ammirare.

Per Raducanu la partita scivola via inesorabilmente, 6 giochi consecutivi per Giorgi che chiude il 2° set 6-2. 

Oggi Raducanu ha dovuto fare i conti con un problema che condivide con la maggior parte delle sue colleghe: quando la Giorgi tiene la pallina nel rettangolo di gioco, sono in poche a riuscire a starle dietro, a tenere la sua velocità. Emma ha dovuto suo malgrado spesso fare da spettatrice alle fulminanti accelerazioni di Camila. 

Per una tennista che, anche se già una stella, è nel circuito soltanto da circa un anno e mezzo e che sta fronteggiando una dimensione nella quale si è trovata catapultata, questi risultati e queste sconfitte sono più che comprensibili, soprattutto con un’avversaria come la Giorgi odierna. 

Emma ha ancora tutte le giustificazioni del caso, ed essere inondata di critiche dopo ogni sconfitta sicuramente non le è d’aiuto.

Bisognerebbe darle il tempo che va concesso dai media e dagli addetti ai lavori a tutti i giovani. Certo è più difficile dare tempo a chi ha già vinto uno Slam, ma forse dovremmo isolare per un momento quel successo e considerare il quadro più generale, e dare respiro a una ragazza di 19 anni che ha sulle spalle il peso delle aspettative di una nazione, del pubblico mondiale e di tutto il tennis femminile.

Per la Giorgi invece torna una prestazione che ricorda quelle della cavalcata dello scorso anno a Montreal, come poche gliene abbiamo viste proporre in questa stagione (forse solo a Parigi). Performance che ora dovrà provare a ripetere al 2° turno contro la belga Elize Mertens.

Jacopo Canonico

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