Il fascino di Wimbledon: cosa si fa pur di giocarlo

Il torneo più prestigioso del mondo esclude tennisti russi e bielorussi, ma c’è chi non si dà per vinto. Di Melania Malavenda

Nota ormai da tempo è la decisione dell’All England Club dell’esclusione di tennisti russi e bielorussi dal torneo. Di conseguenza WTA e ATP hanno risposto con l’annullamento dei punti del ranking per tutti i tennisti professionisti partecipanti al torneo. A causa di questa decisione penalizzati restano coloro i quali non potranno difendere i punti della classifica, ma, nonostante ciò, lo Slam mantiene il suo fascino e il suo prestigio, con la presenza di Novak Djokovic – defending champion – e della sorpresa dell’anno, “The Queen” Serena Williams.

Novak Djokovic con il trofeo di Wimbledon

Perché il major più prestigioso di sempre non perde il suo fascino? La decisione di Wimbledon ha escluso molti top player maschili e femminili, uno su tutti Daniil Medvedev. L’attuale numero 1 al mondo ha già terminato la stagione su erba con 0 titoli e per vederlo vincere sul verde bisognerà aspettare il prossimo anno. Anche Andrey Rublev attuale numero 8 della classifica ATP e altre top player della WTA, come ad esempio Victoria Azarenka, non potranno partecipare. La bielorussa si è espressa tramite canali social affermando: “è ingiusto, voglio esserci”. Quest’affermazione fa capire agli appassionati quanto i tennisti professionisti aspettino con ansia la stagione su erba per avere la possibilità di brillare su quel prato verde, considerato da tutti magico.

Come Vika Azarenka decide di farsi sentire sui suoi canali social, c’è chi decide di prendere in mano la situazione in modo differente pur di partecipare al torneo. Notizia degli ultimi giorni proviene dalla tennista numero 43 al mondo nella classifica di doppio, la russa Natela Dzalamidze, che pur di giocare lo Slam londinese ha preso il passaporto georgiano.

È così che la russa, anzi, da pochi giorni georgiana, parteciperà al prestigioso torneo. Natela ha presentato la domanda di cambio di nazionalità e in poco tempo questa è stata accettata. I responsabili dei lavori del torneo sono stati intervistati dal giornale britannico “The Times”, al quale hanno dichiarato che tutta la procedura è stata eseguita secondo le regole affermando: “La nazionalità dei giocatori, definita come la bandiera sotto la quale giocano negli eventi professionistici, è un processo concordato che è regolato dai tour e dall’ITF (Internation Tennis Federation, ndr.)

Dzalamidze è nata a Mosca il 27 febbraio 1993 e, nonostante sia il suo nome che il cognome siano di origine georgiana, non è chiaro quale sia il suo esatto legame familiare con la Georgia.

Agli Open di Francia del mese scorso, la tennista ha gareggiato come atleta neutrale insieme alla sua connazionale Kamilla Rakhimova perdendo al primo turno. La partecipazione al major londinese sarà la terza per lei. Il divieto imposto per Wimbledon ai giocatori di Russia e Bielorussia ha provocato diverse polemiche nel mondo del tennis, ma nessun altro torneo del Grande Slam ha seguito le orme dell’All England Club. Gli US Open, infatti, hanno annunciato la scorsa settimana che i giocatori russi e bielorussi potranno competere sotto una bandiera neutrale.

Inizierà così, regolarmente e soprattutto con un “colpo di genio”, l’avventura di Natela in coppia con la serba Aleksandra Krunic al major londinese.

Melania Malavenda

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