Incubo Andreescu: forfait da Dubai e il ritorno in campo slitta ancora

Si infittisce il mistero sul ritorno alle gare della tennista canadese, che ha annunciato il ritiro dal Wta Premier 5 di Dubai.

Incubo senza fine per Bianca Andreescu. La tennista canadese annuncia il forfait dal torneo di Dubai e posticipa ancora il suo ritorno in campo.

La 19enne campionessa in carica degli Us Open non sta vivendo il momento più felice della sua giovane carriera, complice una tenuta fisica non ottimale, che non le ha permesso nel 2020 di scendere in campo. L’ex n. 4 del mondo non disputa un match ufficiale dalle Finals di Shenzhen e quest’anno è stata costretta a rinunciare ad Auckland e soprattutto agli Australian Open. A destare preoccupazione è il ginocchio sinistro della canadese di origini rumene, ma a corroborare il velo di mistero circa l’entità del problema e sui tempi di recupero sono le sue dichiarazioni: “Non ho bisogno di un intervento chirurgico, quindi non direi che è molto grave. Non posso davvero dire molto al riguardo. Sto solo cercando di fare riabilitazione il più possibile e rimanere positiva“.

Intanto l’unica certezza è costituita dal fatto che per il comeback di Andreescu bisognerà attendere ancora qualche settimana, se non addirittura un mese. La vincitrice di quattro titoli Wta infatti ha optato per il ritiro dal ricco Premier 5 di Dubai, in programma dal 17 febbraio, ritardando ulteriormente l’inizio del suo nuovo decennio tennistico: “Sono molto triste di annunciare che non potrò competere in questo torneo. Non sono ancora al 100% e sto seguendo le raccomandazioni del mio team e del medico, quindi non voglio correre alcun rischio di peggiorare la situazione. Il mio rientro si avvicina sempre di più, ma per Dubai è troppo presto. Spero di poter giocare qui l’anno prossimo“.

Non c’è però da meravigliarsi se la nativa di Mississauga intenda preparare con molta cautela il suo rientro, senza mordere troppo il freno. La scorsa stagione insegna. Nonostante un brillante 2019, i continui problemi fisici e gli stop prolungati avevano già fortemente condizionato il suo percorso, costellato di walkover, ritiri e tornei giocati ad intermittenza. Al di là di tutto, Andreescu ha messo in mostra un incredibile ruolino di marcia che l’ha portata a chiudere l’anno con i trofei di Newport Beach, Indian Wells, Toronto e Us Open in bacheca, un best ranking di n. 4 e un invidiabile score di 42 vittorie e sole 8 sconfitte. Ma per ritagliarsi un ruolo da protagonista assoluta nell’equilibrato panorama tennistico femminile potrebbero non bastare solo le qualità tecniche.

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