Karolina Pliskova, è solo l’inizio

Per quanto riguarda il tennis femminile, una delle più grandi sorprese del 2016 è stata senza dubbio Karolina Pliskova, tennista ceca che , grazie alla vittoria a Cincinnati ed alla finale raggiunta agli Us Open, ha finalmente dato una svolta alla sua carriera.

IL 2016 DELLA CECA- La Pliskova inizia l’anno a Sydney, dove viene eliminata ai quarti di finale e successivamente partecipa agli Australian Open, anche qui uscendo al terzo turno. Dopo aver giocato il primo turno di Fed Cup, la ceca disputa i tornei di Doha e Dubai racimolando due sconfitte al primo turno per poi finalmente vedere arrivare le prime soddisfazioni dell’anno, ad Indian Wells, dove giunge in semifinale perdendo solo da Viktoria Azarenka. A Miami non riesce a ripetersi uscendo al primo turno mentre in Fed Cup coglie una vittoria ed una sconfitta. Come ogni aprile, comincia la stagione sulla terra rossa, la quale però, non dà molte soddisfazioni alla ceca dato che il bottino finale recita solo sei vittorie in cinque tornei, nonostante l’attuale numero 6 al mondo sia arrivata in semifinale a Praga. Successivamente arrivano i tornei sull’erba che sembrano sorridere alla Pliskova vista la vittoria nel torneo di Nottingham e la finale persa ad Eastbourne, purtroppo per lei Wimbledon non è altrettanto felice poichè al secondo turno Misaki Doi le sbarra la strada.

Sembrerebbe un altro anno alla soglia dei vertici della classifica, fino a quando non arrivano i primi tornei sul cemento americano: qui, la ceca prende fiducia e, nonostante la sconfitta al terzo turno a Montreal, riesce a trionfare in quel di Cincinnati, dove tra semifinale e finale perde solo otto game negando inoltre a Kerber la possibilità di diventare numero uno al mondo. Questa gioia, però, gliela regala lei stessa due settimane dopo, a Flushing Meadows, grazie alla vittoria su Serena Williams che consente alla tedesca di diventare numero uno al mondo ed alla ceca di disputare la sua prima finale Slam, proprio contro la Kerber, battuta circa venti giorni prima con un netto 6/3 6/1. La finale è forse la partita dell’anno che più rispecchia la Pliskova: la tedesca vince il primo set a causa dei troppi errori e dei pochi punti vinti sulla seconda per mano della ceca; nel secondo set la tennista di Louny riduce i gratuiti e, grazie a delle percentuali altissime sulla prima di servizio riesce a vincere il parziale; nel terzo set la Pliskova parte meglio conquistando un break, ma poi gli errori non forzati aumentano e calano le percentuali sulla prima e sulla risposta, non a caso la tedesca vince cinque dei successivi sei games.

Questa partita, però, non deve essere considerata come una sconfitta, bensì come un punto di partenza perché Karolina Pliskova ha dimostrato di potersela giocare con tutte e, lavorando su alcuni aspetti, può avere aspirazioni molto alte. Nel finale di stagione la concentrazione cala un po’ ed i risultati ne sono la prova, nonostante ciò la Pliskova riesce a disputare delle discrete Finals a Singapore, venendo però eliminata nel girone. La sua stagione non è ancora finita poichè la Repubblica Ceca deve disputare la finale di Fed Cup contro la Francia e la Pliskova viene scelta come singolarista. In quel di Parigi è proprio la nazionale di Kvitova e compagne a vincere, proprio grazie alla Pliskova che riesce a guadagnare il punto decisivo in doppio con la Strycova e permette alla sua squadra di conquistare la Fed Cup, che è un po’ la ciliegina sulla torta per quest’ottima stagione.

SI AFFERMERA’ DEFINITIVAMENTE NEL 2017?– Trovare una risposta a questa domanda è tutt’altro che facile, ma se la ceca migliorerà sotto vari aspetti, la prossima stagione potrà essere piena di sorprese. La tennista di Louny, nel 2016, ha avuto un enorme exploit ma ha mostrato anche molti aspetti del suo tennis sui quali migliorare. Innanzitutto, se vorrà affermarsi ed arrivare ad essere la migliore dovrà sicuramente trovare continuità, che, come ha detto in un’intervista alla Wta, tra alti e bassi quest’anno le è mancata. Poi, la ceca dovrà lavorare in primis sulla seconda di servizio, che forse è stata la cosa che più l’ha penalizzata nella scorsa stagione, infatti come possiamo notare dalle statistiche, la Pliskova ha perso più del 50% dei punti sulla seconda, ed inoltre avrà molto da migliorare anche sulla risposta, che, in fin dei conti, è ciò che la separa dalle prime quattro del ranking; ovviamente le caratteristiche fisiche della Pliskova la limitano un po’, però se vuole arrivare ancora più in alto deve vincere una quantità maggiore di punti sui turni di servizio avversari.

PER AFFERMARSI BASTA UNO SLAM?– Probabilmente no, ma dipende. Vincendo uno dei primi due Slam dell’anno ci sarebbe la possibilità che la pressione nei suoi confronti aumenti e ci si aspetterebbe molto da lei, così facendo magari si affermerebbe per qualche mese per poi tornare al punto di partenza. Invece, se la Pliskova ponesse come obiettivo per la prima parte della stagione la Top 5 e soprattutto molta continuità, potrebbe mettere il turbo nella seconda parte e fare molto bene sull’erba e sul cemento americano, visto che si trova a suo agio, magari vincendo uno dei due Slam e finalmente affermarsi definitivamente.

Antonio Sepe

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