LE PAGELLE DEL MASTER WTA DI ISTANBUL

le pagelle del torneo che ha chiuso la stagione
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Serena Williams, voto 9.5 Il suo volto da serial-killer tennistica e gli SMS amorevoli di Patrick Mouratoglou sono gli ingredienti del bis turco della minore delle Williams. In semifinale l’americana smorza il tentativo di ribellione di Jelena Jankovic e fa un test alcolemico a Na Li in finale, riportandola dopo circa 2 ore e 30 alla sobrietà con la sola forza della mente. Il suo tennis non è apparso allo stesso livello dello scorso anno (e forse questo fa ancora più paura), complici anche alcuni piccoli problemi fisici che la tormentano già da Pechino. Nonostante ciò demolisce in successione qualunque cosa le appaia davanti, dimostrando una volta di più, se ancora ce ne fosse bisogno, la sua netta superiorità sulle avversarie e chiudendo l’anno in vetta al ranking, come è giusto per una regina del suo calibro. Cecchino

Na Li, voto 9- Gioca un tennis meraviglioso per tutta la settimana, si improvvisa Boris Becker in finale, prima di venire surclassata dalla solita Williams, dopo una lunga battaglia decisasi solo al set decisivo. La stessa Na Li, sì proprio la stessa, che prima dell’inizio degli US Open aveva rivelato ai giornalisti che le era passato per la testa, neanche troppo velatamente, di eclissarsi definitivamente dal tennis giocato, non sentendosi più motivata come in passato. Un pensiero che è poi tramontato, fortunatamente, grazie all’insistenza del suo coach Carlos Rodriguez che, nel giro di un mese e mezzo, l’ha ringiovanita, riformattata e migliorata. I misteri del caso… Dopo una stagione tutt’altro che fallimentare (finale agli Australian Open, semifinale agli US Open e finale ai WTA Championships), Na Li ha ritrovato la reale consapevolezza dei suoi mezzi e delle sue qualità. In un tennis ormai per ultra-trentenni, c’è spazio anche per lei. Professoressa Stagionata

Jelena Jankovic, voto 8– Il DNA serbo non si smentisce mai… o quasi! La Jankovic, come il suo connazionale Novak Djokovic, ci estasia con alcune spaccate da brivido e ci conferma di aver finalmente ritrovato il tennis che l’ha portata ai vertici delle classifiche in passato, che le ha permesso di trionfare per ben due volte a Roma e di raggiungere la finale agli US Open. Uno dei migliori rovesci lungolinea del circuito femminile manda in tilt l’Azarenka e costringe Na Li ad un terzo set. Probabilmente resterà, insieme a Safina e Wozniacki, nel club delle bamboccione, ma la sua presenza non può che far bene al movimento tennistico femminile. In conferenza stampa si lascia andare ad alcune dichiarazioni riguardo la non-sportività della Williams, ma per paura di fare la fine della giudice di linea cinese (US Open, 2009), precisa, definendo comunque Serenona la migliore sul campo. Rinata

Petra Kvitova, voto 7.5 Le terribili prestazioni stagionali, prima su tutte la sconfitta agli US Open contro Alison Riske, sembrano aver smosso qualcosa nell’animo della ceca, donandole la vitalità necessaria per tornare a giocare un tennis quantomeno decente, in relazione al suo talento ed alle sue doti tennistiche innate. In semifinale però si scioglie nuovamente di fronte a Na Li, esprimendo un gioco sulla falsa riga di quello mostrato durante l’intera stagione, e solo a sprazzi ci concede colpi DOC (di origine ceca) di pregevole fattura. Un finale di stagione tutto sommato non negativo, deve essere un punto di ripartenza in vista della prossima stagione, che si spera la riporti ai vertici del ranking anche, e soprattutto, come qualità di gioco espresso e non solo numericamente. Ritrovata, ma incostante

Angelique Kerber, voto 7- Attecchisce piano piano nel torneo, rendendosi manifesta solo dopo essersi ripresa dalla batosta subita da Serenona nel primo turno del Gruppo Rosso. Nonostante le polemiche riguardanti la wildcard concessale nel torneo di Linz (vinto dalla stessa Angelique), che le avrebbe poi permesso la definitiva entrata tra le prime 8, la tedesca ha dimostrato ampiamente di essersi meritata un posto nel Master, rischiando quasi di beffare Petra Kvitova nella corsa per un posto in semifinale. Checchè se ne voglia dire, la Kerber, tra alti e bassi, dimostra di potersela giocare alla pari con le più forti e per il secondo anno consecutivo strappa il pass per Istanbul. Il suo istinto animale e la sua solidità da fondo campo la rendono regina indiscussa nel regno delle lottatrici, a pari merito con la Errani. Arcigna

Victoria Azarenka, voto 6.5 Spaventata di fronte ad una possibile reazione negativa del pubblico di fronte ad un suo ennesimo ritiro stagionale, Vika resta in campo claudicante contro Na Li, raccogliendo solo le briciole lasciatele dalla cinese. Come si suol dire, cornuta e mazziata! Un epilogo di stagione non proprio felice dato che, dopo l’infortunio subito a Wimbledon, era sembrata in ottima forma agli US Open nei quali si è dovuta arrendere solo alla Mike Tyson del tennis femminile. Quest’anno a consolarla non vi è nemmeno il premio di numero uno del mondo, tanto ostentato da Vika dopo la sconfitta dell’anno scorso in semifinale contro miss Sharapova. Speriamo che il 2014 abbia in serbo per lei meno infortuni e più victorie. Malata cronica

Sara Errani, voto 6+ Un pulcino in mezzo ad un branco di aquile affamate, verrebbe da pensare. Nonostante i suoi 164cm di altezza e le sue ormai note difficoltà al servizio, Sarita non si lascia scoraggiare dal cemento indoor di Istanbul né tantomeno dalla maggior potenza delle sue avversarie; dopo aver lottato contro Azarenka e Li, si prende una bella soddisfazione, sconfiggendo nel turno finale del round robin la serba Jelena Jankovic e dimostrando quanto ci tenesse a non tornare a casa a mani vuote. Dimostra come il lavoro paghi in tempo di crisi, con la speranza di chi soffre ma vede all’orizzonte un cielo sereno. Coriacea

Agnieszka Radwanksa, voto 5 L’intelligenza tattica, la manualità e l’estro non sono bastati neanche questa volta…anzi! La polacca dimostra, ancora una volta, che il talento, se non accompagnato da una preparazione fisica adeguata, lascia il tempo che trova, in un panorama tennistico nel quale la potenza ha sopperito alle carenze tecniche delle giocatrici, più simili a robot che alle ladies degli anni ’80 con gonnellino di flanella e scarpette bianche. Aga non racimola nemmeno un set in 3 incontri disputati (contro Kvitova, Williams e Kerber) e torna a casa come peggior giocatrice del Master… secondo Tennis Circus! Non pervenuta

DOPPIO:
Errani/Vinci, voto 7 Le Cichi’s si presentano al Master con i favori del pronostico, e per il primo set e mezzo non tradiscono le attese: si portano subito in vantaggio 6-4 4-2 contro Makarova/Vesnina, voto 7.5, ma di lì in poi devono subire una clamorosa rimonta delle russe che vanno a vincere il secondo parziale con il punteggio di 7-5 e lasciano le briciole alle italiane nel match-tiebreak.

Hsieh/Peng, voto 9- La coppia formata dalla taiwanese Su-Wei e dalla cinese Shuai demolisce prima in semifinale le malcapitate Petrova/Srebotnik, voto 6.5 con il punteggio di 7-6 6-2, per poi rifilare la stessa mattanza alle Inviate Russe, le quali, forti della vittoria su Roberta e Sara, si sono fatte trovare impreparate di fronte al timing perfetto ed alla rapidità delle discese a rete delle avversarie.

Torneo, voto 8 L’organizzazione ad Istanbul è sempre impeccabile, e non lasciano mai nulla al caso: l’atmosfera che si respira sugli spalti, la pacatezza e la sobrietà del pubblico, sono degni di un evento così prestigioso, in una location tanto efficiente quanto poco suggestiva. La professionalità del corpo arbitrale, molto concentrato e presente in questa settimana (voto 8) e la bravura dei telecronisti di Supertennis (migliore della settimana, Alessandro Nizegorodcew, voto 9) hanno reso il tutto ancor più interessante e allettante.

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