ROLAND GARROS: Il Pagellone del circuito WTA

Con i riflettori puntati sulle ultime otto giocatrici “sopravvissute” al tabellone, andiamo ad analizzare tutto ciò che è successo in queste due settimane francesi con uno sguardo anche alle prospettive di ciascuna di queste atlete.

Tennis. Insieme al solito “arrivederci” alla terra rossa, quest’oggi si celebra il trionfo della russa Maria Sharapova, fresca vincitrice del suo quinto trofeo Slam, dopo la entusiasmante prestazione offerta ieri contro la esordiente, per quanto riguarda le finali dei quattro tornei major, Simona Halep, anche lei autrice di una splendida prova nonostante la sconfitta finale. Sono state 3 ore di splendido tennis, di grinta e di talento, al culmine di una rassegna francese che ha regalato al pubblico parigino, così come ai milioni di telespettatori collegati da tutto il mondo, ogni sorta di emozioni distribuite equamente dal primo turno alla finale.

Con i riflettori puntati sulle ultime otto giocatrici “sopravvissute” al tabellone, andiamo ad analizzare tutto ciò che è successo in queste due settimane francesi con uno sguardo anche alle prospettive di ciascuna di queste atlete.

MARIA SHARAPOVA: Voto 8

Tanto si è dannata l’anima nelle fasi finali quanto l’ha fatta dannare ai suoi tifosi, partendo in sordina e tornando in auge come una vera e propria guerriera, immortale anche e soprattutto di fronte ad avversarie in ottima condizione fisica e mentale. Con Pervak, Pironkova ed Ormaechea ci si è fatti bastare il livescore, visto che il bello sarebbe arrivato di li a poco. Stosur agli ottavi, Maria sotto di un set e 4-4 nel secondo: otto games di fila, senza che l’australiana riuscisse minimamente a controbattere, e quarti in saccoccia. Muguruza avanti 6-1, Masha che vince al terzo set restituendo il favore alla giovane rivale. Semi: Bouchard vince il primo 6-4 e, manco a dirlo, la solita Maria si prende due set consecutivi e va in finale. Le statistiche, così come le sue urla liberatorie, parlano chiaro: quinto Slam, come detto, che le fa eguagliare il personal best di Martina Hingis, ammettendola di fatto tra le grandi del tennis mondiale. Tra “grande” e “divinità” la differenza c’è eccome, e se il discorso per ora potrebbe rivelarsi scomodo da affrontare, con questo successo Masha ci da una bella mano.

SIMONA HALEP: Voto 8(+)

In delle pagelle che si rispettino il range va dal 4 all’8, o almeno così mi dissero una volta. Forse sarà solo una scusa per non superare la vincitrice Sharapova, ma ciò che ha fatto Simona Halep, ieri e prima di ieri, è veramente qualcosa di pazzesco.

Me la ricordo un anno fa in quel di Roma, come una ragazza che umilmente provava a scalare le classifiche partendo dal basso, arrivando a strapazzare una Jelena Jankovic che anche solo di nome può fare una gran paura. Si è presa tutto ciò che meritava, e forse questo Slam poteva fare al caso suo per completare due anni splendidi. Nonostante la sconfitta finale ha dimostrato una maturità incredibile, oltre ad una tecnica molto importante, ed il fatto di aver perso non può fare altro che lasciarle ancora questa “fame di vittorie” capace di farle compiere nuove imprese; chissà, magari già da Wimbledon. Resta il fatto che, a mio avviso, il suo Roland Garros l’ha vinto, e lo ha vinto alla grande.

EUGENIE BOUCHARD: Voto 7

La stella della piccola Genie, che ormai piccola non è più, ha rischiato di spegnersi già al secondo turno, quando si è trovata sotto 6-2 con la Goerges faticando a trovare il filo conduttore del suo miglior tennis. Perché non è più una bambina ce lo ha mostrato poco dopo, tirando fuori le unghie e lasciando i “selfie” fuori dal campo, battendo in successione una Larsson in gran forma oltre a Kerber e Suarez Navarro, due che sono sempre difficilissime da battere.

Con la Sharapova in semifinale le è mancata un po’ di esperienza in più, viste le sole due semifinali Slam, conquistate entrambe in questo anno solare, ma i segnali sono stati quanto di più positivo potessimo pensare o chiedere. Con queste partite, torneo dopo torneo, Genie cresce, matura ed impara, definendo sempre di più il suo gioco e trovando la forza di imporsi come una “big” del circuito.

Di quella famosa foto con la Sharapova, di quando erano poco più che bambine, Eugenie ne vuole un’altra, con un trofeo in mano e la sua avversaria sconfitta. Ci sarà da aspettare, ma quanto!?

ANDREA PETKOVIC: Voto 6,5

Chi può dire sinceramente di non volere un po’ di bene ad Andrea? Beh, noi in giusta dose gliene vogliamo, anche perché dopo quello che ha passato, con i noti infortuni, ha saputo issarsi di nuovo fino alle prime 30 posizioni del mondo senza intenzione di fermarsi li. Di questo French Open, però, resterà qualcosa di molto vicino al “6 politico”, di chi gioca facendo presenza: Misaki Doi, Stefanie Voegele, Kristina Mladenovic e Kiki Bertens sono le avversarie che ti aspetti di incontrare per vincere un International, e sai che ti è andata anche piuttosto bene, e la sola vittoria di riguardo con la Errani, visibilmente scarica fisicamente e nervosamente, non può davvero cambiare le cose. Colpo di fortuna, grazie anche a Mladenovic che ha sconfitto la Li, semifinali e tanti saluti. Un po’ di fortuna, ad essere sinceri, se la meritava anche.

SARA ERRANI: Voto 7

Mediatori cercasi, che ce ne sarebbe davvero bisogno, tra i pro-Sara ed i contro-Sara, giocatrice di alto profilo che tuttavia fa parlare molto di se fuori dal campo. Un 7 sembrerà troppo ad alcuni e troppo poco ad altri forse, ma tutto sommato potrebbe essere considerato come un giusto equilibrio tra i due volti della Sarita nazionale. La finale di Roma, conquistata appena tre settimane fa, ha lasciato più di uno strascico, anche se l’infortunio subito contro la Williams si è rivelato il postumo più significativo per lei, costretta a giocare sottotono sin dall’inizio del torneo. Nonostante un tabellone piuttosto benevolo, l’ennesima prova di forza e di caparbietà è arrivata con la Jankovic, già battuta anche a Roma in semi, prima di perdere malamente con una Petkovic arrivata decisamente più fresca e senza pensieri. La Errani se ne va da Parigi con la coscienza a posto, anche perché ciò che doveva e poteva fare l’ha fatto, come al solito.

Le riconosciamo tutte le buone qualità che ha, sperando che si riesca a raggiungere un compromesso almeno sul giudizio dell’opinione pubblica che, come spesso succede, prima da e dopo toglie.

SVETLANA KUZNETSOVA: Voto 7,5

Vogliamo daglielo questo 7,5 a Svetlana!? Ha giocato uno splendido torneo, battendo la mina vagante Giorgi con grande solidità, liberandosi delle due talentuose ceche Kvitova e Safarova con la personalità che la contraddistingue nei momenti migliori e dovendosi arrendere troppo presto ad una Halep, poi celebrata finalista, per colpa di un infortunio alla coscia destra che le ha impedito di esprimere il suo tennis roccioso e tambureggiante. Per quanto la sua carriera abbia alternato ottime prestazioni a blackout frequenti, ogni suo squillo ci regala manifestazioni di tecnica ed estro che nessun appassionato può esimersi dall’apprezzare.

Infinita Sveta, con tante frecce ancora nella sua faretra.

CARLA SUAREZ-NAVARRO: Voto 6,5

Altra tennista baciata dalla fortuna per quanto riguarda i sorteggi, fatica non poco nei primi turni nonostante il relativo vantaggio sulla carta. Sino ai quarti, comunque, ordinaria amministrazione, e scontro con la Bouchard che la metteva in una posizione a dir poco complicata, visti anche gli ottimi risultati che la canadese aveva ottenuto nel torneo di preparazione di Norimberga. Partita durissima che ha sforato le due ore e venti di gioco, con la spagnola più o meno sempre avanti che, però, ha sempre sprecato un buon vantaggio o si è resa protagonista di una grande rimonta, come nel primo set. Ha ceduto alla N.18 del mondo senza demeritare affatto, con il solito rovescio, che pare un ricamo, ad accrescere il tasso tecnico di una partita che magari avrebbe anche potuto fare sua con un pizzico di cattiveria in più.

GARBINE MUGURUZA BLANCO: Voto 7,5

Non le si può dare di meno, obiettivamente: battuta (ed abbattuta) Serena al secondo turno, Garbine si è comportata benissimo con due tenniste che, sebbene non fossero favorite per la classifica, versavano in un’ottima forma psico-fisica e potevano rivelarsi pericolosissime outsiders: Schmiedlova e Parmentier. La Sharapova ai quarti la metteva davanti al suo incontro più difficile in carriera a distanza di pochissimi giorni dal “miracolo-Williams”: lo ha giocato molto bene e, perso quel secondo set per 7-5, ha dovuto pagare dazio ad una giocatrice decisamente più navigata e con una forza d’animo senza confini. Non potevamo chiederle più di così, anche se da adesso in poi la pressione, a poco a poco, si farà sempre più pesante.

TOP E FLOP

Top:

1)KIKI BERTENS        Ha rischiato di arrivare ai quarti, da vera lottatrice!

2)PAULINE PARMENTIER       A 28 la prima occasione, insperata! Va bene così.

3)AJLA TOMLJANOVIC        Schiavone, Vesnina, A.Radwanska. Anche troppo!

Flop:

1)S.WILLIAMS/LI    Non pervenute. Imperdonabile.

2)WOZNIACKI    Che fine ha fatto la campionessa danese?

3)VINCI    Grande 2013, 2014 in caduta libera.

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