Il caso post-Roland Garros: tensione e parole fuori luogo
La finale femminile del Roland Garros 2025 ha visto trionfare Coco Gauff, ma le dichiarazioni rilasciate da Aryna Sabalenka dopo il match hanno acceso il dibattito ben oltre i confini del campo. La numero uno del mondo, visibilmente frustrata per la sconfitta, aveva affermato in conferenza stampa: “Penso che abbia vinto la partita non perché ha giocato incredibilmente, ma perché ho fatto tutti quegli errori su palle facili. Questo fa male, soprattutto quando hai giocato davvero un buon tennis tutta la settimana”. Un commento che, per molti, suonava come un tentativo di sminuire la vittoria dell’americana.
Sabalenka aveva aggiunto che, se fosse stata Iga Swiatek a batterla in semifinale, “avrebbe vinto la finale”, rafforzando l’idea di una mancanza di riconoscimento nei confronti della giovane avversaria.
Le scuse pubbliche: “Non sono stata intelligente”
A distanza di alcuni giorni, in occasione del suo esordio nella stagione sull’erba al WTA di Berlino, Sabalenka ha scelto di affrontare la questione con onestà e maturità. Intervistata da Eurosport Germany, ha ammesso di essersi lasciata sopraffare dalle emozioni: “Sono stata decisamente poco professionale. Ho lasciato che le emozioni prendessero il sopravvento e mi pento di quello che ho detto. Tutti commettiamo degli errori. Sono un essere umano e sto ancora imparando molto nella vita”.
La bielorussa ha poi rivelato di aver scritto personalmente a Gauff: “Non subito, ma di recente. Volevo scusarmi con lei e assicurarmi che sapesse che per me ha assolutamente meritato di vincere il torneo. La rispetto molto. Non sono stata intelligente in quella conferenza”. Un’ammissione chiara di responsabilità, accompagnata dalla consapevolezza di quanto il suo ruolo pubblico amplifichi ogni parola: “La differenza, nel mio caso, è che il mondo mi osserva. Ricevo molto più odio per quello che faccio rispetto ad altri”.
Una riflessione profonda: “Senza rispetto non sarei dove sono”
Nel corso dell’intervista, Sabalenka ha anche condiviso una riflessione più ampia sulla propria crescita personale e sul modo in cui gestisce la pressione: “Mi sono resa conto di molte cose su me stessa. Perché ho perso così tante finali? Entro ancora in un ciclo emotivo difficile da gestire. È stata una lezione dura, ma anche molto preziosa”. Ha sottolineato l’importanza del rispetto verso le avversarie come valore imprescindibile: “Sopra ogni cosa, sono una persona che tratta le rivali con il massimo rispetto, vinca o perda. Senza questo, non sarei dove sono oggi”.
Nuovi obiettivi: la stagione sull’erba e il sogno Wimbledon
Archiviato il Roland Garros, Sabalenka ha già lo sguardo rivolto alla stagione sull’erba, una superficie che ama ma che in passato le ha riservato anche momenti difficili. Nel 2024, infatti, fu costretta a rinunciare a Wimbledon per un infortunio. Quest’anno, invece, si presenta in Germania con l’obiettivo di accumulare minuti sul campo e mettere alla prova il proprio fisico: “Era importante arrivare qui e allenarsi, ricordare come ci si muove sull’erba. È dura, i miei glutei e le mie cosce sono già stanche. Ma ho imparato da quanto accaduto lo scorso anno. Ora mi sento in forma e forte, spero che non succeda più nulla del genere”.
Con Wimbledon all’orizzonte, Sabalenka vuole lasciarsi alle spalle le polemiche e puntare a un nuovo traguardo, consapevole che anche dagli errori – dentro e fuori dal campo – si può uscire più forti.