Un caso ancora aperto nel mondo del tennis
La vicenda che vede protagonista Stefano Vukov, ex coach di Elena Rybakina, continua ad alimentare tensioni e dibattiti nel circuito WTA. Dopo essere stato sospeso per un anno dalla Women’s Tennis Association per una non meglio precisata violazione del codice di condotta, il tecnico croato ha avviato un procedimento di arbitrato privato per cercare di ottenere una riduzione della sanzione.
Il provvedimento, entrato in vigore all’inizio del 2025, ha impedito a Vukov di frequentare qualsiasi evento affiliato alla WTA, costringendolo di fatto ad allontanarsi dal circuito. L’origine del caso risale ad agosto 2024, quando Rybakina annunciò la separazione dal suo storico allenatore, che l’aveva guidata al trionfo a Wimbledon nel 2022 e alla finale dell’Australian Open nel 2023. Proprio durante il torneo di Melbourne, Vukov attirò critiche per i suoi atteggiamenti a bordo campo, considerati da molti eccessivamente aggressivi.
Il sostegno di Rybakina e il ruolo attuale di Vukov
Nonostante le controversie, Elena Rybakina ha sempre difeso pubblicamente il suo coach. “Di solito ci alleniamo insieme tra i tornei, non durante”, ha dichiarato recentemente la tennista kazaka, confermando che la collaborazione tra i due prosegue, seppur fuori dai confini degli eventi ufficiali.
La WTA ha reso definitiva la sospensione dopo che un’indagine indipendente ha riscontrato comportamenti considerati “abusivi”. Nessuna delle parti, però, ha mai chiarito pubblicamente quale articolo specifico del codice sia stato violato, alimentando così un alone di ambiguità intorno alla questione. Anche i testimoni dell’arbitrato, che hanno preferito rimanere anonimi, non hanno fornito dettagli aggiuntivi.
Nel frattempo, Vukov avrebbe assunto anche il ruolo di agente commerciale di Rybakina, curando i suoi interessi al di fuori delle competizioni. Secondo fonti vicine al caso, la relazione tra i due andrebbe oltre quella professionale, rendendo ancora più intricata la loro connessione.
Una battaglia legale e mediatica
Attualmente, l’arbitrato rappresenta l’unico strumento possibile per contestare le decisioni della WTA, come previsto dal suo regolamento. Vukov spera che questo percorso possa condurre almeno a una riduzione del periodo di sospensione, permettendogli così di tornare ufficialmente sul campo al fianco della sua atleta.
Nonostante le numerose speculazioni, nessuna dichiarazione ufficiale è arrivata da parte del diretto interessato. Il silenzio di Vukov, unito alla mancanza di trasparenza da parte della WTA, lascia spazio a molte domande ancora senza risposta.
La vicenda Vukov-Rybakina è uno degli esempi più emblematici di quanto sia sottile il confine tra intensità agonistica e abuso comportamentale nel tennis moderno. In attesa dell’esito dell’arbitrato, il futuro professionale del coach croato resta sospeso, ma il suo legame con Elena Rybakina continua a essere saldo, sia dentro che fuori dal campo.