Tyra Grant: dall’America all’Italia, il sogno azzurro di una stella nascente del tennis

Tyra Grant, 17 anni, dalla bandiera americana all'Italia: le parole della giovane promessa del tennis azzurro dopo l'esordio al Foro Italico.
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L’esordio al Foro Italico

Tyra Caterina Grant ha solo diciassette anni ma ha già vissuto un’esperienza che molti tennisti possono solo sognare: esordire sul Centrale del Foro Italico agli Internazionali d’Italia. La giovane promessa del tennis italiano, nata a Roma il 12 marzo 2008, ha scelto di rappresentare l’Italia lasciando la bandiera americana per abbracciare i colori azzurri.

“Indipendentemente dal risultato è stata un’esperienza bellissima che sicuramente mi porterò per il resto della mia vita”, racconta Grant nell’intervista esclusiva rilasciata a Ubitennis. “Sono state due settimane bellissime, non penso ci fosse torneo migliore per essere accolta dalla federazione italiana, era il primo torneo da italiana e non sapevo cosa aspettarmi ma il pubblico è stato bravissimo.”

L’esordio sul Centrale non era scontato, ma la diciassettenne ha avuto il coraggio di chiedere proprio quel palcoscenico: “Ho avuto modo di giocare sul Centrale, non me lo aspettavo, quando mi hanno chiesto dove ti piacerebbe esordire e io ho risposto sul Centrale e alla fine mi hanno messo lì, un bell’aneddoto che mi porterò dietro.”

Dalle stelle al lavoro quotidiano

Dopo l’emozione del Master 1000 romano, Grant ha dovuto affrontare la realtà del circuito professionale, passando da Roma a Caserta, da un torneo prestigioso a un ITF75. Un salto che potrebbe scoraggiare, ma che la giovane affronta con maturità: “Sicuramente non è facile, anzi è strano. Passare dai 75 al 1000, e poi di nuovo 75. È giusto così, perché devo creare il mio ranking, Roma è stata un’opportunità magnifica che mi hanno dato ma è normale che io debba passare da questi tornei per arrivare a quelli.”

Il doppio come strategia di crescita

Grant non si limita al singolare ma punta molto anche sul doppio, specialità che considera fondamentale per il suo sviluppo. Ha già fatto coppia con Aurora Zantedeschi, Lisa Pigato e con la statunitense Iva Jovic nel circuito junior. “Il mio obiettivo è di portare avanti anche il doppio, come dimostrano gli ultimi tempi, come per esempio Paolini, Andreeva, Pegula o anche Coco Gauff, si possono fare tutti e due tranquillamente”, spiega.

Il sogno più grande? Fare coppia con Jasmine Paolini: “Beh, sicuramente da italiana con Jasmine, sarebbe bellissimo giocare con lei un giorno.”

La scelta dell’Italia

La decisione di rappresentare l’Italia non è stata improvvisa. Figlia dell’ex cestista americano Tyrone Grant e di Cinzia Giovinco, Tyra ha sempre vissuto nel nostro Paese: “Ho sempre avuto l’idea di cambiare prima o poi, anche quando giocavo con l’America, a parte un anno, ho sempre vissuto qui, sono sempre stata qui e sono sempre stata circondata da allenatori italiani.”

Il supporto della FITP è stato determinante: “La federazione è stata super d’appoggio, erano molto contenti di avermi, mi stanno seguendo tantissimo. Non posso chiedere di meglio dalla federazione.”

Djokovic come idolo e la passione per la Juventus

Nonostante la giovane età, Grant ha le idee chiare sui suoi punti di riferimento. Novak Djokovic è il suo idolo assoluto: “Allora diciamo che Djokovic è sicuramente il mio preferito, mi ispiro molto a lui anche se non abbiamo un tipo di gioco simile. A molti non piace per vari motivi, ma è sempre stato il mio punto di riferimento.”

Quando non è impegnata sui campi da tennis, Grant è una grande appassionata di calcio e tifosa della Juventus: “Il calcio mi appassiona tanto, sono tifosa della Juventus che non ha avuto una buona stagione ma ci siamo qualificati in Champions League quindi consoliamoci così.”

Gestire le pressioni e guardare al futuro

Le aspettative su Grant sono alte, ma la diciassettenne dimostra una maturità sorprendente nella gestione delle pressioni: “Le pressioni ci sono sempre state in questo sport, anche se magari non giochi a livello alto. Io penso di gestirle abbastanza bene, più il lato negativo delle pressioni cerco di prendere quello positivo che comunque mi spinge a cercare di arrivare prima possibile.”

Il lavoro con i tecnici della federazione italiana si concentra ora su aspetti specifici: “Adesso stiamo lavorando, da quando ho cambiato con la federazione italiana, ci sono dei tecnici che mi seguono più da vicino e stiamo cercando di migliorare il gioco da pro, nel senso lavorare sulla continuità piuttosto che sui caricamenti. Più un lavoro mentale, sulla consistenza di giocare più punti e più scambi.”

L’obiettivo Billie Jean King Cup resta un sogno da realizzare: “Sicuramente sarebbe un sogno essere convocati. Ho già rappresentato il Paese, quando giocavo per l’America che sono stata convocata un paio di volte, ma giocare per l’Italia sarebbe bellissimo, essere convocata in Billie Jean King Cup professionistica sarebbe stupendo.”

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