Il tennis crea un grande “T-7” per unire Grand Slam, ATP e WTA

Il presidente dell'ATP Andrea Gaudenzi ha annunciato di avere in programma diversi incontri in federazione al fine di creare un nuovo gruppo di lavoro per unificare la governance del tennis mondiale. di Nicola Devoto

La pandemia da COVID-19 ha sollevato parecchi interrogativi nel mondo del tennis incentrati primariamente su una mancanza di unità effettiva dei suoi organi direttivi che rende impossibile prendere decisioni rapide ed efficaci.

Andrea Gaudenzi ha confessato all’agenzia di stampa britannica ‘Reuters’ della possibilità di una grande rivoluzione nel tennis. Una riforma, da cima a fondo, che permetterebbe di unificare il organi direttivi e creare un unico corpo di comando che comprenda Grand Slam, ITF, WTA e ATP, denominato “T-7” che andrebbe così ad unificare gli intenti comuni con l’obiettivo di analizzare tutti insieme ciò che serve in vari settori del nostro sport, dai contratti commerciali e televisivi alle sponsorizzazioni o al l’eventualità di un calendario unificato.

Gaudenzi si è mostrato particolarmente entusiasta di un progetto così ambizioso che sembra muovere i primi passi e dichiara a Reuters: “Voglio dare inizio a questo processo innovativo e inedito per tutto il movimento tennistico mondiale, non so ancora quale sarà il risultato, ma sono molto curioso di iniziare a valutare ogni opzione possibile in merito. Abbiamo deciso di iniziare dopo l’Australian Open, con l’obiettivo di lavorare insieme da marzo con l’aiuto di un consulente. Si parlerà di tutto: organi di governo, regole del calendario, sponsorizzazioni, accordi con le televisioni, ecc”.

Fra le conseguenze della pandemia vi è anche la frammentazione dei vari organi direttivi che prendono ognuno decisioni di propria spontanea volontà finendo per danneggiare direttamente gli interessi e i diritti dei giocatori, causando conflitti di interesse all’interno del tennis. Ci sono poi diverse tipologie di piattaforme per guardare il tennis a seconda delle categorie dei tornei, classifiche che subiscono continuamente delle modifiche durante la stagione, ecc. Insomma, tanti problemi da risolvere il prima possibile, magari proprio con un nuovo organo direttivo unificato capace di prendere decisioni più velocemente, volto ad una maggiore attenzione al prodotto. 

Gaudenzi conferma la bontà del nuovo progetto, al passo con i tempi e con le esigenze dettate dalle nuove tecnologie e afferma: “Abbiamo dimostrato di essere versatili ed agili, che possiamo prendere decisioni rapidamente. Ho lavorato sia in una grande azienda che in una startup. Il vantaggio che ti dà una startup è che ti muovi velocemente. Quando ti muovi velocemente, puoi reagire rapidamente a ciò che sta accadendo nei mercati, alle dinamiche e alle tendenze dell’innovazione. Quello che fai oggi probabilmente non funzionerà per te tra due anni, e se vuoi tenere il passo tra quattro anni probabilmente dovrai iniziare a lavorare oggi e così via“. 

Il T-7 si prefigge quindi di fare del tennis un vero competitor nei mercati odierni. Per soddisfare questi criterio è necessario avvicinare il tennis alla fascia di popolazione più giovane. Questo può avvenire solo in un modo, ovvero migliorando l’esperienza tecnologica, essenziale attualmente con l’assenza di pubblico sugli spalti come conferma Gaudenzi:In questo momento siamo nel settore dell’intrattenimento. Siamo in concorrenza con Netflix, una società che investe 20 miliardi di dollari all’anno in contenuti di ogni genere al servizio del pubblico. Oggi è tutto facilmente accessibile e fruibile: musica, intrattenimento, videogiochi, ecc. Il futuro del tennis sul mercato si basa sull’arricchimento dell’esperienza digitale. Ci sono sette miliardi di persone nel mondo e non tutti possono permettersi l’opportunità di partecipare a un evento dal vivo e il COVID-19 ha accelerato ulteriormente questa tendenza“. 

Il presidente dell’ATP ribadisce infine la fermezza dei propositi del T7: “Il tennis sta attraversando un momento difficile con tante incertezze, ma le nostre basi per il futuro sono molto solide, sono certo che torneremo più forti. Dobbiamo essere agili come lo siamo stati negli ultimi dodici mesi per una questione di necessità. Vorrei che avessimo una struttura di governance diversa d’ora in poi, abbiamo già dimostrato in svariate occasioni che possiamo lavorare tutti insieme verso un’unica direzione e intento comune. Questo è ciò che è veramente importante“.

Nicola Devoto

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